Look...ing at Sanremo: Morandi poraccissimo, sia benedetta Olga!

Serata all'insegna della poraccitudine di Gianni Morandi.
Se c'è una cosa che non sa fare ( non solo una, ma facciamo finta) è capire come trattare i propri ospiti e ce lo ricorda ogni singolo istante.
Una scimmia appena strappata alla giungla e messa a condurre Sanremo.
E no Gianni, non vuol essere un complimento.
Ma andiamo per gradi.
L'intento della serata era quello di omaggiare brani storici italiani, tradotti e resi celebri nel mondo, facendoli reinterpretare ai concorrenti, accompagnati da ospiti internazionali.

La puntata inizia con Frank Sinatra che canta More than the greatest love the world has known, a ricordarci che nella storia non sono esistiti solo Amici di Maria con un XFactor numero 40 sul sedere.

Tuttavia ci pensa Morandi a riportarci ai giorni nostri che intona vari brani italiani. Prima Dio come ti amo ed infine Gli uomini non cambiano
E non cambia nemmeno lo stile di Morandi nell'interpretare queste canzoni. 
Tutte uguali per non sbagliare. Onore e merito al fatto che gli riesce meglio cantare che presentare.
E no Gianni, anche questa volta non è un complimento.

Poco dopo lo stesso conduttore per non smentirsi, non capisce più un cazzo, e  confonde i milioni di telespettatori, con il numero dei cantanti in gara, e forse pure con i soldi che guadagna. 

E con i minuti che gli mancano per poter andare in bagno.

La serata non può che migliorare e invece no.
Arrivano pure quella cavalletta di Ivanka e Rocco Papaleo a completare il quadretto.
Lei con un bell'abito rosso, con uno scollo profondo, ed uno spacco sexy ma pudico.
Ho detto che l'abito era bello, mica che le stava bene. 
A me questa non piace, non mi piacciono le sue proporzioni, i suoi denti e il suo occhio bescio che non le si apre. 
I vestiti le stanno male e quando parla sembra masticare Big Bubble. 
Rocco Papaleo fa uno sketch pietoso ed ad un certo punto inizia a grattarsi o a chiudersi la patta.
Tristezza.
W l'Italia.

Il primo concorrente ad esibirsi è Chiara Civello con Shaggy, che cantano You Don't Have To Say You Love Me ovvero Io Che Non Vivo.

O per lo meno la Civello cerca di cantare.
Shaggy, dopo Mr Bombastic, messa a random prima dell'esibizione, farfuglia e fa versi che dovrebbero essere rap. 
A me sembra stia avendo un incubo. Che io stia avendo un incubo a vedere certe cose a Sanremo.
La Civello, visto che fin'ora non se l'è filata nessuno, ha messo in bella mostra le tette, in un vestito rosso semi lucido.
Il vestito credo sia stato il migliore che abbia indossato in queste serate, ed ho detto tutto.
Esibizione praticamente pessima.

Subito dopo Morandi annuncia che sono aperti degli sms solidali per aiutare le popolazioni 

colpite dall'alluvione in Liguria. Ovviamente la Sicilia è troppo lontana da Sanremo.

Per la serie al peggio non c'è mai fine, arriva Samuele Bersani con Goran Bregovic che intonano una versione di My Sweet Romagna/ Romagna mia da far invidia al peggior carrozzone di zingari ucraini. 

Tristezza allo stato brado. Rotola come balle di fieno nel selvaggio West.

Si procede con Nina Zilli accompagnata da Skye dei Morcheeba in Grande grande grande-Never never never, che risollevano le sorti di quello che dovrebbe essere un Festival musicale.

Fanno un bel duetto, hanno due belle voci, forse le più belle di tutta questa edizione e sembrano a loro agio benchè si conoscano da meno di un giorno.
Ovviamente non può andare tutto bene se c'è di mezzo Gianni Morandi.
Infatti il furbone fa la cosa più intelligente che si possa fare quando si hanno degli ospiti di lingua straniera: insistere a chiedergli cose in italiano.
Ma Cazzo! 
Come si può essere tanto rincoglioniti a 60 anni?
Fortuna che devono cantare Rome wasn't build in a day.
Abito e capelli di Nina assolutamente bocciati. Il vestito scultura bronzo con riflessi arancio le stava male ed era un po' inappropriato. I capelli sembravano una parrucca di Maria Antonietta direttamente da Lady Oscar.
Carina invece Skye con un abito bianco a gonna ambia anni '50 e Louboutin nere vertiginose.

Poi cantano i Matia Bazar con Al Jarreau la colonna sonora de Il Padrino, Parla piu’ piano alias Speak softly love.

Sarebbe potuta essere una esibizione elegante se Al Jarreau  non si fosse messo a fare suoni senza senso che avrebbero dovuto richiamare gli strumenti musicali.
Look antico per Silvia Mezzanotte, che probabilmente sceglie i vestiti al buio.
Tuttavia è meglio delle altre sere.
Un abito nero semplice a tubino, benchè composto da corpetto e gonna separati. Ad arricchire il tutto una collana composta da lunghe foglie d'oro.
In teoria così non si dovrebbe sbagliare mai.
In teoria.

E' poi il turno di Emma Marrone con Gary Go, che cantano Il Paradiso-Is paradise is half as nice, hit di Patti Pravo.

Gary Go canta in italiano meglio di Emma, ma confesso che se non avessero detto il nome, io non lo avrei riconosciuto.
Scomparso dal mondo, solo a Sanremo poteva tornare.
Comunque il duetto non è niente male, e pure sulle note di Wonderful dello stesso Go non se la cavano male.
Adesso che avete finito potete go tutti e due via dalle balle.
Emma finalmente ha capito che per Sanremo è meglio un pantalone lungo piuttosto che gli shorts alla Sharapova. 
Tuttavia non ha ancora capito che scarpe mettersi. 
E se l'ha capito stiamo messi proprio male visti i risultati. Comunque camicia trasparente e pantalone possono andare.

Spetta il palco ad Arisa accompagnata da Josè Feliciano appena scongelato dallo stato di ibernazione che cercava di tenerlo ancora in vita, che cantano Che Sarà in italiano e spagnolo.
E a seguire C'era un ragazzo per omaggiare Morandi.
Anche qui una esibizione niente male. Arisa tira fuori la voce. Qualche imprecisione, ma chissene.
Anche l'outfit non era affatto male.
Abito bianco con inserti di pietre.

Fosse stato un attimo più stretto l'avrebbe potuta far sembrare quasi figa.
Scarpe grigie scamosciate caratterizzate da diverse chiusure a fibia.

Arriva il super ospite: Federica Pellegrini.

Ovviamente Morandi non capisce nemmeno gli ospiti italiani.
Mentre ballano un valzer, e ballare un valzer con Federica Pellegrini, è come sradicare un tronco e portarlo a passeggio, Morandi scarica tutte le jellature che si potessero mandare ad una nuotatrice.
Manca solo l'augurio di annegare e poi siamo al completo.
Il look della Pellegrini non mi piace.
A parte che siamo praticamente coetanei, ma se io sembro avere 20 anni, lei sembra ne abbia 33 portati male.
Delle spalle impietose che si ostina a non voler coprire. 
Un vestito che sembrava la tunica della comunione modernizzata, che sembrava comunque starle corto.
Scarpe brutte.
Torna a nuotare Federica che è meglio.

Si ritorna alla musica ed è il turno di Francesco Renga e Sergio Dalma con una versione italo spagnola de Il Mondo e di Bella senz'anima.

Morandi li definisce muscolari, io li definirei coronarici visto che per quanto spingevano erano lì lì per avere un infarto.
Il tutto condito da faccette di vario tipo e giugulari pronte ad esplodere sulla platea.


Saltiamo a piè pari Pierdavide Carone e Lucio Dalla con Mads Langer, Anema e Core perchè erano qualcosa di soporifero.
Ma si può essere così lagnosi?


Arriviamo ad uno dei momenti a mio avviso più interessanti della serata.
Irene Fornaciari si è esibita con Brian May, chitarrista storico dei Queen e Kerry Ellis in Who Have Nothing (Uno Dei Tanti) e We Will Rock You.
Tutti esaltati. 
Una esibizione musicalmente scenografica fra chitarra ed acuti, con una Zuccherina che canta meglio queste canzoni piuttosto che le sue. 
Infatti alla fine si commuove non riconoscendosi più.
Brian May, che probabilmente non usciva di casa dal '95 è tutto contento e si commuove anch'esso all'applauso del pubblico.
Piagnamo tutti.
Anche io piango perchè se Irene riesce a mettere due note giuste insieme, non possiamo pretendere che sappia mettere insieme una maglia ed un pantalone che non la facciano sembrare una gitana scappata dal manicomio. 
E fa piangere in questa tutona nera con cinta in vita rossa. Tutona che riproporrà durante il ripescaggio con gilet rosso,
con fiori forati.

Altro momento topico è quello che vede sul palco Patti Smith con i Marlene Kuntz, che cantano Impressioni di Settembre e Because the Night.

Inutile divi l'incapacità di Morandi con tutti questi termini in inglese. 
Sembrava dislessico. Comunque.
Lei è la donna baffuta più tenera che abbia mai visto, e il vestito del marito defunto le sta da dio, contro ogni regola del gusto. Esibizione fantastica tanto da meritare il premio come migliore interpretazione da parte della sala stampa.


Si prosegue per cadere nell'oblio della musica.
E' infatti il turno di Gigi D'Alessio, Loredana Bertè e Macy Gray, che sembrano cantare tre canzoni diverse con la stessa base. Invece sono solo Almeno tu nell’universo-The flame.
Macy sembra totalmente ubriaca. Raglia qui e li qualcosa. 
D'Alessio invece è totalmente sano, infatti stona da far paura.
La Bertè, sempre più somigliante a Serena Grandi, si commuove in ricordo della sorella.
Finalmente ha buttato la longuette ma forse era meglio che se la lasciasse.

Poi tocca a Ugenio Finardi e Noa che si esibiscono in Torna a Surriento-Surrender, Era de Maggio e Beautiful that Way. Lei è fantastica. Parla napoletano meglio di Dalla, italiano meglio di Morandi e inglese meglio di tutti su quel palco. Una voce bellissima e un'anima dolce.

Stile che gronda da tutti i pori.
Finardi inutile al punto che ti scordi pure che fosse sul palco.

Ovviamente quando si arriva tanto in alto non si può far altro che scendere. E questa regola a Sanremo non sfugge mai.
Infatti salgono sul palco Dolcenera, che al posto della gonna ha un sacco per la spazzatura, e Noemi, che ritorna al frac allarga fianchi.
Non vi posto nulla.
Tristezza.

Balla Ivanka Dall'ancasbilenca Mrazova sulle note di Feeling Good. Balla. Parolana. Siamo ai livelli di Loredana Lecciso e sua sorella.

Forse peggio.

Si vota per ripescare in gara le canzoni escluse e passano i lagna boys alias Lucio Dalla e PierDavide Carone, e la coppia bislacca ( come direbbe Barbara d'Urso) composta da Loredana Bertè e Topo Gigi D'Alessio.

6 commenti:

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  1. Waa, scommetto che ti sei divertita a scrivere questo post, anche perché mi sarei divertita anch'io.
    Grande Pierfect! :)

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  2. L'abito della Pellegrini veramente pessimo, le tette della Civello avrebbero guadagnato con un minimo di sostegno antigravità

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    1. in effetti non erano tutto sto vedere prospero e roseo...

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  3. Sulla gitana che scappa dal manicomio mi hanno sentito ridere dalla piazza che, ti assicuro, non è per niente vicina. Per me Irene Fornace dovrebbe concedersi una decina di anni sabbatici a scaricare cassette della frutta alle 3 del mattino.

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    1. ahahah magari dopo l'ennesimo Festival in cui nessuno se la fila, si darà a qualcosa di più produttivo

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