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Cosa mi è piaciuto di The Crown 2 (e cosa mi ha annoiato)

The Crown è stata una delle serie tv di maggior successo del 2016, e per questo la nuova stagione, disponibile dall'8 Dicembre su Netflix, aveva il difficile compito di mantenere alto l'interesse dei fan. Vi racconto le mie impressioni nella mia recensione, senza spoiler.


recensione the crown 2


Quando una serie tv si rivela un successo mondiale già dalla prima stagione, creare un seguito che possa eguagliare e mantenere la stessa qualità e lo stesso riscontro non è semplice.
Io stesso più e più volte ho abbandonato la visione di alcuni telefilm che spesso si rivelano ben al di sotto della prima stagione e delle mie aspettative. E quando le attese sono particolarmente alte, il rischio di cadere molto in basso è ancora più forte.
Con questo quasi patema d'animo ho visto la seconda stagione di The Crown ma devo dire che hanno saputo mantenere alto il valore di questa serie, dando spazio a una parte intricata dell'impero di Elisabetta II (Claire Foy), che su più fronti viene colpita e rischia anche di affondare.

Nel secondo ciclo di episodi di The Crown infatti iniziano a crearsi le prime fratture in quello che fino ad allora era uno degli stati più potenti nel panorama mondiale
Queste fratture coinvolgono la Regina Elisabetta stessa non solo nel suo ruolo di sovrano, ma riusciranno a toccare anche il lato più personale. Elisabetta si sente mancare il terreno sotto i piedi sotto tanti punti di vista, e la sua vita e la sua carriera saranno ad uno snodo importante.

recensione the crown 2

Intanto il regno. Elisabetta si trova in un mondo a cui non era preparata: quello della modernità, di una realtà che muta ad una velocità raddoppiata e a cui importa sempre meno di una donna chiusa nelle mura dei suoi castelli. Colei che è talmente in alto, da essere sopra tutti, ma da rischiare di risultare invisibile ad un'opinione pubblica che non guarda più in alto, ma solo davanti a sé.
Elisabetta quindi dovrà iniziare a piegarsi, a trovare il compromesso, a rivedere le sue regole, aprirsi, trasformarsi pur restando la stessa, e far tutto questo da sola, perché anche chi dovrebbe starle vicino le dichiara guerra dall'interno.

A mettere in difficoltà la nostra Lilibet come donna e moglie c'è infatti il marito, il principe Filippo (Matt Smith), impulsivo e forte, con le sue intemperanze e le sue presunte scappatelle, ma soprattutto con la sua tenacia nel volersi imporre tanto quanto la regina agli occhi di tutti. A Filippo viene dedicata una delle parti più commoventi di questa seconda stagione, ci raccontano il suo passato, le sue ombre, le difficoltà che l'hanno forgiato e che forse adesso lo spingono a cercare una rivalsa a tutti i costi. 

The crown seconda stagione

In generale il suo capitolo mi è sembrato molto interessante, la parte se vogliamo emotivamente e personalmente più tensiva, nonostante sia ovvio non sarebbero arrivati al culmine del divorzio che già dai primi episodi aleggia come un fantasma. Ma interessante anche perché entriamo in un'altra parentesi quando ci viene raccontato Filippo come padre, che cerca di forgiare il figlio Carlo esattamente come lui era stato temprato da una adolescenza complicata, dandoci un'umanità complessa e affascinante. 

Ma Filippo non è l'unico personaggio verso cui la storia si apre e da più spazio. C'è anche la sorella di Elisabetta, la principessa Margaret (Vanessa Kirby) che sarà nel pieno del suo periodo più burrascoso. Periodo che culminerà con un bell'evento in parte, dall'altro lato però con un ulteriore periodo di crisi personale.

The crown seconda stagione recensione

Per me quello di Margaret è il capitolo in parte più noioso di questa seconda stagione di The Crown. Non so perché ma l'ho trovato lento, ripetitivo e pur non conoscendo le vicende della principessa, scontato. Sarà perché, una volta capito il suo carattere, ogni cosa sembra conseguenziale. È strano come il personaggio che più sembra folle e che potrebbe fare più colpi di testa, alla fine però si appiattisce nel suo stesso ruolo. 
Senza contare che, se siamo stati abituati fin dall'inizio al fatto che qualsiasi cosa la famiglia reale compie ha un riflesso, delle conseguenze e smuove l'opinione pubblica, Margaret sembra muoversi in una bolla tutta sua. Anche la reazione della sorella mi è parsa un po' più fredda di quanto mi sarei aspettato, e un po' in ritardo.


Margaret inaugura la stagione degli scandali, volente o nolente, che prepareranno Elisabetta ad affrontare un futuro da giornale di gossip, e proprio per questo mi aspettavo che le sue vicende di venissero affrontate in modo diverso. 
Comunque nulla di grave, perché tutta questa parte ha ripreso subito quota quando è ritornato il contraltare di Elisabetta, quando tornano a scontrarsi la sua freddezza calcolata alla passionalità di Maragaret e quando noi (o meglio io) spettatori veniamo ritirati in mezzo al dramma.

A far tremare la corona ci sono poi tutti i problemi socio-politici che si susseguono alla fine degli anni '50, dal tentativo di tenere unito il Commonwealth, ai rapporti con l'America e soprattutto la Crisi di Suez. Tutte componenti che in The Crown mostrano una Elisabetta insicura ma tenace nel suo ruolo. Un momento in cui deve dimostrare quanto vale non solo come simbolo del suo regno, ma anche quali capacità possiede davvero. 

The crown 2

Tutte componenti che a me son piaciute moltissimo, non solo nel modo in cui vengono raccontate ma perché danno alla regina il ruolo che merita, ovvero una delle figure che, nel bene o nel male, ha avuto un'importante influenza nel corso del 1900 e non è solo la vecchina con i completi fluo che conosciamo. 
Il quasi magico incontro con Jacqueline Kennedy è forse il centro di una Elisabetta affacciata su un nuovo mondo in cui l'apparenza ha quasi superato la sostanza. 


Jacqueline è una delle tante donne forti (almeno all'apparenza) che costellano The Crown e che sono poi il motore degli eventi.
L'incontro con i Kennedy ci viene raccontato ancora una volta senza cadere nel caricaturale, nell'eccesso in personaggi posticci, ma anzi dando loro una profondità psicologica tale da scatenare tensioni anche solo nel vederli tutti nella stessa stanza.
Un altro capitolo non facile, eppure, anche da questo incontro un po' strano, Elisabetta imparerà molto, farà tesoro della lezione e andrà avanti come sempre, a testa alta e con dignità. 


La seconda stagione di The Crown per me ha saputo portare alta la bandiera di una delle serie tv migliori degli ultimi anni. Mi ha emozionato, mi ha sorpreso, ha saputo mantenere costantemente accesa la mia attenzione, cosa importante per un telefilm in cui i passaggi fra gli avvenimenti sono articolati e parecchi.
Una scrittura ottima, scenografie e costumi sempre precisi e dettagliati, ma anche momenti recitativi così intensi che ti fanno venir voglia di alzarti dalla sedia (o dalla poltrona, o dal letto) ed applaudire, o che ti lasciano senza fiato. Una stagione in parte di passaggio che ci apre verso un altro capitolo ancora più ignoto e probabilmente ci allontana dal "one woman show" per darci un'ulteriore maggiore coralità fra i personaggi. 

Un grazie va a tutto il cast per una recitazione sempre impeccabile e per averci accompagnati fino ad ora con questa seconda stagione. Ma un grazie soprattutto a Claire Foy, che nella terza stagione verrà sostituita dalla più matura Olivia Colman, per la sua Elisabetta fredda ma complessa, emotiva ma mai eccessiva, controllata ma istintiva, regina ma pur sempre donna. 


Voi seguite The Crown? Vi è piaciuta questa season two? O vi ha delusi?



|Beauty Cues|
Promossi e Bocciati Novembre/Dicembre '17
Fissato con l'igiene orale e un bocciato con dispiacere

Ciao a tutti!

Visto che vi sarete ripresi dalla dilagante ingordigia natalizia, mi sembra arrivato il momento di tornare alle review e dare le pagelle ad alcuni prodotti che ho utilizzato negli ultimi mesi.
Siccome ero in ritardo con i promossi e bocciati di Novembre - che poi alla fine 'sti cazzi, l'importante è fare la recensione - ho pensato che unirli a quelli di Dicembre sarebbe stato comodo; allo stesso tempo mi sembrava più giusto anticipare quelli di Dicembre perché con l'anno nuovo arriva il meglio e il peggio dei 365 giorni appena trascorsi, quindi non volevo annoiarvi troppo.
Questi due mesi ho ben tre prodotti per l'igiene orale, e un bocciato che un po' mi spiace ma non posso fare altrimenti.

Perlax Colluttorio Naturale Extra Fresh 

opinioni Perlax Colluttorio Naturale Extra Fresh

Per chi non lo sapesse il marchio Perlax fa parte della cupola MilMil76, che produce diversi marchi, molti dei quali economici e per me facilmente reperibili. Ma a parte queste note di colore, posso dirvi che il colluttorio Naturale di Perlax mi è piaciuto e sicuramente ricomprerò perché l'ho trovato gradevole ed efficace.
Non lasciatevi trarre in inganno dalla dicitura "extra fresh" che può far pensare ad un sapore troppo forte e incisivo, visto che si parla appunto di menta. Secondo me questo colluttorio ha un sentore giusto: né troppo fresco, né troppo delicato. Ha un sapore appunto mentolato piacevole, dolce, non troppo erboso o da farmaco. 
Perlax lo presenta come un prodotto con materie prime di origine naturale al 97%, ma non è un INCI perfetto, all'interno troviamo ad esempio un PEG, se la cosa vi disturba, ma non contiene alcol; inoltre ci sono però degli estratti naturali come 
Estratto di Propoli: possiede un'azione antimicrobica ed antifungina, è sempre più usata per aiutare a prevenire la carie e come agente antiplacca.
Estratto di Lichene Islandico: estratto naturale ad attività antibatterica che contrasta la formazione della placca.
e altri ingredienti, che come dice l'azienda dovrebbero contribuire a svolgere
"un'attività sbiancante aiutando a prevenire le macchie dei denti. Con azione anti carie e alito fresco."
Sapete già che l'utilizzo che faccio del colluttorio, oltre che per completare l'igiene orale, è soprattutto quello di sciacqui al mattino, prima di bere e far colazione, per rimuovere i batteri che si accumulano durante la notte e in questo senso il colluttorio Perlax funziona come vi dicevo egregiamente, lasciandomi un sapore fresco e gradevole. Loro suggeriscono di usare 20ml di prodotto non diluito e fare degli sciacqui per 30 secondi e io così ho sempre fatto.


Non posso parlare dell'azione sbiancante, sicuramente avere una corretta igiene orale aiuta a prevenire le macchie, ma non ho notato particolari differenze con l'utilizzo di questo prodotto (e non mi aspettavo diversamente). L'unico aspetto realmente negativo che posso dirvi è che non mi piace il tappo, che in genere utilizzo come dosatore ma nel caso del colluttorio Perlax è troppo piccolo secondo me per contenere 20 ml di prodotto, non è molto pratico. Ma a parte questo, lo ricomprerei conservando il tappo di un altro colluttorio.

INFO BOX
🔎 Grande distribuzione
💸 € 2.95 (in offerta)
🏋 500ml
⏳ 6 Mesi
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💓⇒ 🌸🌸🌸🌸🌱


Perlax Pasta dentifricia Fresh Mint 

Perlax Pasta dentifricia Fresh Mint

Nonostante sembri una marchetta alla Perlax vi posso garantire che non lo è, tuttavia erano entrambi i prodotti in offerta e li ho acquistati, anche se ho utilizzato il colluttorio a Novembre e questo dentifricio a Dicembre. Un altro prodotto che mi sento di promuovere e che riacquisterei.
Rispetto al colluttorio, il dentifricio Fresh Mint è formulato con il 99% di ingredienti di origine naturale e contiene alcuni estratti simili appunto al cugino liquido.

opinioni Perlax Pasta dentifricia Fresh Mint

Si tratta di un dentifricio in pasta con un buon sapore, un misto fra menta e anice, dolce e fresco. Non fresco come però può far pensare il nome stesso o la descrizione, che dice 
"Pasta dentifricia con sostanze di origine naturale che svolge un'efficace azione sbiancante non abrasiva e dona una piacevole sensazione di freschezza duratura. Il mix di sostanze funzionali aiuta a proteggere i denti dalla formazione di placca e carie."
io la freschezza così duratura a cui fanno riferimento non l'ho notata, ma non fraintendetemi, è comunque rinfrescante per il cavo orale. Produce una schiuma discreta ed aiuta a detergere i denti senza però effettivamente essere abrasivo. I miei denti sensibili non hanno subito alcun problema con l'utilizzo di questo dentifricio Perlax: ho potuti sgranocchiare torrone e brindare con prosecco ghiacciato senza fastidi insomma.



Dall'altro lato però non ho visto questa azione sbiancante così incisiva da far la differenza, quindi se cercate quell'efficacia specifica è meglio secondo me dirigersi altrove. Una nota negativa anche in questo caso è stata la confezione che mi si è sfasciata nel giro di poco, un pochino deboluccia. 
Quindi sì promuovo senza ombra di dubbio il dentifricio Fresh Mint di Perlax, l'ho trovato gradevole, non impasta la bocca, ma non è fra i miei top per quanto riguarda l'effetto sbiancante. 

INFO BOX
🔎 Grande distribuzione
💸 € 2.20 (in offerta)
🏋 75ml
⏳ 12 Mesi
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💓⇒ 🌸🌸🌸

Equilibra Aloe gel dentifricio tripla azione 

Equilibra Aloe gel dentifricio tripla azione

Già, un altro dentifricio questa volta però in gel. Non è la prima volta che un dentifricio Equilibra appare su queste pagine, ma se l'altra volta avevo usato la versione sbiancanteQuesta volta invece ho voluto provare il Tripla azione che promette di
"proteggere i denti dalla carie e dal tartaro, aiuta a prevenire i disturbi gengivali e assicura un alito fresco"
e mi trovo d'accordo con questa descrizione. In realtà non ho notato differenze abissali fra questo dentifricio Equilibra e l'altra versione: pulisce bene, ha un sapore gradevole, produce una buona schiuma che aiuta nello spazzolamento e non risulta in alcun modo aggressivo né va ad accentuare la mia sensibilità.  Lascia effettivamente l'alito fresco a lungo.

Equilibra Aloe gel dentifricio tripla azione opinioni

La versione Tripla azione mi è parsa anche sbiancante, ma sicuramente meno rispetto appunto al dentifricio con questa specifica funzione. 
Insomma ricomprerò sicuramente questi Aloe Dentifricio di Equilibra, forse punterò più sulla versione sbiancante, ma comunque pur essendo appunto in gel quindi non nella consistenza che preferisco, sono ottimi.  

INFO BOX
🔎 Grande Distribuzione, Acqua e sapone
💸 € 2.80
🏋 75ml
⏳  12 Mesi
🔬 //
💓⇒ 🌸🌸🌸🌸🌱

MaterNatura Crema Detergente Viso al Fiordaliso

MaterNatura Crema Detergente Viso al Fiordaliso

Un prodotto che ho amato ma che temo sia ormai fuori produzione, nonostante ancora si trovi in alcuni ecommerce e bioprofumerie, è la crema detergente viso di MaterNatura, di cui vi avevo accennato nella skin care routine di qualche tempo fa. Oserei dire uno dei migliori detergenti viso che abbia mai utilizzato, e mi  piaciuto a tal punto che lo stavo centellinando ma poi mi sono accorto che il PAO strillava sul retro e quindi ho deciso di utilizzarlo con costanza. 
Come dice il nome si tratta di un detergente in crema, dalla consistenza morbida, sì fluida ma avvolgente, ricca. Quando la si va ad applicare sul viso infatti fa come una scia bianca che va a pulire il viso. Ho letto sa più parti che il packaging ad alcuni non è piaciuto, perché ha effettivamente un semplice foro un po' largo da cui prelevare il prodotto. L'unico inconveniente per me è che magari quando il prodotto è arrivato a metà impiega più tempo ad uscire e quindi l'ho tenuto capovolto per far prima, ma non ho avuto problemi a dosarlo.
Quanto al profumo invece è floreale, molto naturale e poco invadente, almeno al mio naso. 
MaterNatura dice 
Crema ricca, detergente e struccante si scioglie sulla pelle per rimuovere trucco e impurità lasciando una barriera protettiva che lascia la pelle idratata ed elastica. [...] L’olio di sesamo collabora all'azione detergente mentre ammorbidisce e rispetta l’equilibrio della pelle lasciandola chiara, fresca e pulita.
in pratica quello che ho appena detto, ma il brand aggiunge anche di utilizzarla sul viso inumidito. Io preferisco fare così: prendo una noce di prodotto e la massaggio sul viso asciutto, poi inumidisco le dita e continuo il massaggio insistendo nelle zone in cui so di avere più bisogno, e poi sciacquo tutto.

opinioni MaterNatura Crema Detergente Viso al Fiordaliso

Il risultato mi sorprende ogni volta perché non solo riesco a pulire la pelle in modo accurato, ma la Crema Detergente Viso al Fiordaliso mi lascia la pelle liscia, morbida, luminosa, compatta e fresca. Senza però tutti i problemi che possono creare i detergenti in crema come ad esempio risultare pesanti, con residui untuosi o soffocanti, o lasciare la vista appannata per qualche minuto. Non mi va a seccare la pelle, non la irrita, non la stressa, così come non va ad irritare gli occhi.

MaterNatura Crema Detergente Viso al Fiordaliso INCI

La cosa ulteriormente magica è che, nonostante quando la si va a spalmare sul viso vi rende bianchi come una geisha, si sciacqua via molto facilmente. Secondo me con un panno in microfibra o una spugnetta riesce anche a struccare bene, ma oltre al correttore non uso, quindi non saprei dirvi. 
Il brand la consiglia a 
Tutti i tipi di pelle con problematiche di secchezza, ma in particolare alle pelli mature di cui è necessario stimolare la vitalità e rallentare il processo d’invecchiamento.
io aggiungerei anche le pelli miste, delicate e sensibili. Se non si fosse capito, ricomprerei ben volentieri la Crema Detergente Viso al Fiordaliso di MaterNatura anche domani, per cui spero lo rimettano in produzione. 

INFO BOX
🔎 Bioprofumeria, online
💸 € 14.90
🏋 200ml
⏳ 12 Mesi
🔬 ICEA Ecobiocosmesi, Vegan Ok, Nickel Tested <0,0001
💓⇒ 🏆

Natura Dolce Salviette struccanti

Natura Dolce Salviette struccanti

La carrellata dei promossi continua con un prodotto che non ho acquistato io ma mi regalò diverso tempo fa la mia amica Simona (MissPenny09 e Pennylandia su Youtube) che lo aveva trovato da Acqua e Sapone, mentre da me neanche l'ombra. Il marchio sinceramente non lo conoscevo, ma trovare delle salviettine umidificate con un buon INCI non è impresa facile, e quindi me ne ha mandate un pacchetto da provare. Natura Dolce dice che le salviettine contengono il 98% di materie prime naturali ecocertificate ma non ho visto sinceramente alcun simbolo di  queste certificazioni.



Comunque le salviettine hanno una confezione pratica richiedibile, che conserva bene il prodotto. Io infatti le ho aperte da un po' ormai ma restano comunque umidificate e morbide
Parlando appunto delle salviette, nonostante Natura Dolce dica abbiano "grandi dimensioni" io le trovo normali, di una grandezza giusta per un prodotto simile. Sono ben imbevute, senza esagerare, e la trama del tessuto è ad alveare. Il profumo è floreale, ma tutto sommato non particolarmente intenso.
Fino a qui avrete già potuto capire come mai promuovo questo prodotto: tessuto morbido, giusta quantità di siero, funzionalità del packaging, ma c'è anche l'efficacia del prodotto.


Natura Dolce Salviette struccanti opinioni

Secondo me queste salviette Natural Dolce sono pratiche e funzionali nel rimuovere almeno parte del make up e dei prodotti che abbiamo sul viso. Non posso dirvi che elimina il trucco più ostinato e waterproof che abbiate, però è sicuramente un modo veloce per detergere il viso, ad esempio la sera quando torniamo stanchi e l'unica cosa che pensiamo di fare e star lì a fare mille passaggi. Natura Dolce addirittura dice che 
detergono, struccano e idratano delicatamente ed efficacemente il viso viso, collo e occhi 
e non paghi di aver esagerato un tantino, aggiungono anche che non serve il risciacquo. Ora, come vi dicevo, per me queste salviette sono un ottimo primo step della detersione del viso, ed è vero che il siero non lascia una sgradevole sensazione magari appiccicosa, ma se no sciacquassi mi sembrerebbe di non completare al meglio la pulizia. 
Quindi sì promuovo le salviette Struccanti Natura Dolce, perché funzionano senza irritare la pelle e gli occhi, ma abbiate il buon senso di usarle con modo e logica.

INFO BOX
🔎 Acqua e sapone, Tigotà
💸 € 2.55
🏋25 salviettine
⏳ 6 Mesi
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💓⇒ 🌸🌸🌸🌸

Purobio Ultra Hydrating Lipbalm 

Purobio Ultra Hydratating Lipbalm

A dimostrazione che non ho nulla contro il brand, promuovo il balsamo labbra Purobio nella versione Ultra Hydrating. In realtà lo promuovo perché lo trovo valido a prescindere dalla mia antiwishlist. È un balsamo in stick dalla consistenza particolare, più cerosa che oleosa, ma per mio gusto comunque piacevole da tenere sulle labbra. Molti hanno lamentato il fatto che questi balsami labbra siano duri, tanto che l'azienda proprio quest'anno ha riformulato tutta la linea.

Purobio Ultra Hydratating Lipbalm  opinioni

Per me non sono sinceramente così duri, questo infatti è la vecchia versione; solo che, piuttosto che distribuire il prodotto in un'unica passata, servono due o tre passate affinché il Lip balm si sciolga con il calore delle labbra. Però nell'applicazione del balsamo, non mi ha dato la sensazione di tirare la pelle.

Purobio Ultra Hydratating Lipbalm opinioni

A me piace questa consistenza perché non risulta fastidiosa o appiccicosa sulle labbra, né crea quel fastidioso effetto sbrodoloso che possono fare i balsami labbra troppo morbidi. Inoltre il finish è opaco, per cui anche ai ragazzi che non amano l'effetto lucido può andare bene.
Purobio Cosmetics dice che l'Ultra Hydrating Lip Balm
È adatto a chi necessita di maggiore idratazione, per labbra screpolate e stressate.
E io lo promuovo perché riesce ad idratarmi le labbra ed a mantenerle morbide e protette, cosa che con il freddo e il vento invernale è ciò che più ricerco. Anche come trattamento notturno è un ottimo prodotto e resta a lungo sulle labbra. Non ho fatto cenno al sapore o all'odore perché, nonostante Purobio dica che profumi di camomilla, io sento l'odore delle materie prime che compongono il prodotto. 
Insomma mi è piaciuto, non fatemi scervellare ulteriormente in spiegazioni inutili.

INFO BOX
🔎 Bioprofumeria
💸 € 4.90
🏋 5 ml
⏳ 12 Mesi
🔬 CCPB - Cosmetici Biologici, NICKEL TESTED, Vegan OK
💓⇒ 🌸🌸🌸🌸🌸

Come vi dicevo l'unico bocciato di questi due mesi è un prodotto che per certi aspetti è ottimo, ma per uno in particolare non fa affatto per me. 

Bioturm Shampoo Repair Nr.103

Bioturm Shampoo Repair Nr.103

È la prima volta che usavo un prodotto del brand tedesco Bioturm e ammetto anche che non l'ho acquistato io ma mi è stato ceduto. È uno shampoo dalla consistenza gellosa media, e un profumo particolare, sembra un agrumato alcolico, ma non mi pare ci sia alcool nell'INCI; comunque nulla di fastidioso. 
Comoda è anche la confezione col tappo a scatto e carino il disegno, che ricorda un tappeto  tipico Messicano. 
A contatto con l'acqua, o per meglio dire una volta diluito come faccio sempre, lo shampoo produce una bella schiuma, soffice che aiuta effettivamente il lavaggio.
Bioturm presenta questo prodotto come rivolto appunto ai capelli secchi, quindi in teoria perfetto per le mie esigenze ed aggiunge che 
Sostanze detergenti delicate assicurano una cura intensiva e un'eccellente pettinabilità e migliorano la struttura complessiva del capello. Estratto organico di fiori di tiglio e di avena biologica curano e proteggono i capelli. Fornisce morbidezza ai capelli secchi e con doppie punte
ed è vero perché dopo aver asciugato i capelli, anche senza l'utilizzo di un balsamo, questi risultano morbidi, tutto sommato disciplinati e non troppo annodati. Io che non ho dei capelli lunghi potrei pure saltare qualche volta il condizionante, per quanto applicarlo è comunque meglio.

recensione  shampoo bioturm

Ma questo shampoo Repair Bioturm mi secca il cuoio capelluto quasi subito, senza lavaggi chissà quanto reiterati nel tempo. Lo so che quella del cuoio capelluto sensibile è una problematica soggettiva, e che di conseguenza fa variare di netto la recensione di un prodotto che altrimenti sarebbe promosso, ma chi mi legge ed ha questa caratteristica potrà eventualmente farsi un'idea. Quindi a malincuore io lo boccio perché non è un problema su cui posso chiudere un occhio, voi se avete un cuoio capelluto meno reattivo e con capelli secchi o trattati potreste anche trovarlo gradevole.

INFO BOX
🔎 Bioprofumeria
💸 € 5.99
🏋 200ml
⏳  Scadenza sulla confezione
🔬 BDIH, Vegan
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Direi che per oggi vi ho ammorbato abbastanza per cui chiudo con i miei promossi e bocciati degli ultimi due mesi e con questo appuntamento ci vediamo il mese prossimo!




{Aggiornamento #77}
Certezze di carta

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Dicembre si porta dietro due cose che molti detestano: Natale e l'inverno. Io amo entrambi ma capisco chi fa fatica ad entrare nel mood di questo periodo.
Ma d'altronde ogni stagione ha i suoi alti e bassi, pro e contro che ognuno ha piacere di accogliere o riesce ad affrontare al meglio.
Io ad esempio riesco ad andare incontro con più tranquillità all'inverno rispetto che l'estate, lo sento mio, mi appartiene in ogni goccia di pioggia che cade, nel buio troppo presto della sera, nel freddo che pizzica sulle guance.

Così come Natale non mi causa più particolare ansia e stress. Faccio i regali alle persone che voglio io e ci penso per tempo, idem per quanto riguarda gli auguri, da anni evito le forzature, o al massimo le scavalco con una telefonata, possibilmente breve. Nessun esodo in entrata o in uscita. Nessuna gara all'acquisto all'ultimo minuto appunto, nessuna messa di Natale in chiesa a mezzanotte cercando di non cascare dal banco per il sonno, o peggio andarci al mattino dopo.


Certo, anche io traballo e non solo sui seggiolini della chiesa, anche io mi sento un po' il fiato sul collo, anzi tutta questa settimana mi è parsa una costante attesa di chissà cosa, probabilmente perché Natale vuol dire anno nuovo, e anno nuovo vuol dire che devi voltare pagina anche se hai paura di farlo.
Però quest'anno ho anche realizzato che sto bene come sto, al punto che non saprei cosa scrivere in una ipotetica letterina a Babbo Natale.

Certo, non tutto è perfetto, ma non mi manca nulla e non ho nulla da chiedere. Ho persino tirato fuori l'antiwishlist proprio per questo motivo. 
Eppure più volte mi sono chiesto se sia un bene, non avere desideri da esaudire nell'immediato, anche solo quelli che galleggiano più in superficie. Alla fine aspirare a qualcosa è pur sempre un motore che ci rende mobili, che ci fa andare avanti. E potrebbe essere preoccupante finire per rallentare, ma al momento non mi spiace affatto, e comunque conservo sempre qualcosa per me.

Ad esempio mi piacerebbe metterci nella letterina che vorrei viaggiare tanto, in lungo e in largo, e che mi accontenterei della economy class come Madonna. O magari con Madonna, con cui penso si possano fare belle chiacchierate.
Mi sarebbe piaciuto partecipare alla prima del Teatro alla Scala, e magari se avessi avuto l'assegno  mensile di mantenimento di Veronica Lario sarei anche riuscito ad andarci. In realtà fossi stato Veronica Lario avrei chiesto comunque qualcosa in meno, ma questo è un altro discorso. 
Certo, avessi potuto sognare in grande avrei incluso nella mia letterina anche una richiesta di matrimonio principesca, con tanto di brillocco, book fotografico, presentazione alla stampa e mi sarei fatto bastare anche cinque mesi per preparare il tutto. 
E ciao Kate, perché ti vogliamo bene, ma l'avercela fatta è un'altra cosa. 

In realtà ama me, ha scelto me e sposa me.


Mi sarei accontento anche di una proposta più diciamo formale, un po' meno fiabesca, ma più pratica e comunque d'effetto in una seduta parlamentare. 
Insomma avrei fatto prima a scrivere nella letterina a Babbo Natale di portarmi un altare, un prete e due fedi, e al resto ci avrei pensato io. 
Non mi sarebbe spiaciuto chiedere anche più onestà, più chiarezza, più sincerità fra noi che teniamo i remi della stessa barca. O anche solo la coerenza di eliminare l'inutilità, la superficialità, l'obbligatorietà di alcuni rapporti umani. 

Ma alla fine della fiera ho capito che forse ho imparato ad accontentarmi, ed in realtà l'ho sempre saputo fare. 
Il tag Il Natale del passato, del presente e del futuro di Riccardo de Il Bazar di Ricky, mi ha fatto ricordare che in realtà l'ho sempre saputo fare.

Ricordo ad esempio i Natali passati, quando da bambino alle recite a scuola avevo sempre il  ruolo del pastorello, con tanto di gilet peloso effetto finta pelle di pecora, e fascetta con i legni. Mai San Giuseppe, mai l'angelo o un re magio, sempre il pastore, che appariva giusto 30 secondi e poi ciao. Eppure mi andava bene, e in quasi tutte le foto sorridevo per il mio ruolo da allegro Peter.

Ricordo le letterine che realmente scrivevo, seppur con diffidenza perché già da piccolo avevo annusato che nessuno ti regala niente, a Babbo Natale; lettere che più che liste dei desideri facevano impallidire un biotestamento.

Immagine correlata
Io che scrivo la letterina a Babbo Natale

Lettere a cui però il più delle volte non ricevevo risposta, ché i tempi erano diversi e le nostre finanze pure. Oltre al fatto che i miei genitori non volevano viziarci più di quanto non facessero già i nostri zii e cugini. Ma andava bene comunque. 
Ricordo un albero di Natale che al confronto Spelacchio avrebbe fatto sfigurare tutti i 53 alberi della Casa Bianca, e con decorazioni dal vago sentore anni '70/80 da crisi epilettiche assicurate.
Ricordo i grandi pranzi e cene, quelli che non finivano mai, in cui tutti i posti a sedere erano occupati, anzi non erano mai abbastanza, e che quando si sparecchiava si continuava giocando a carte.

Nel Natale presente ho solo le ombre di quello che è stato una volta, molte abitudini sono state abbandonate anche per colpa di chi non si è impegnato a mantenerle. Però mi va bene così, perché nonostante non sia arrivata la pace più totale, sono riuscito più o meno a creare la festa come la desidero, senza obblighi o doveri da assolvere.
La mia è sempre stata una famiglia sgangherata con le sue tradizioni. Ad esempio non ho mai avuto l'abitudine di aprire tutti i regali il giorno di Natale, anche perché molti erano la bustarella che "te li do prima in caso vuoi comprarti qualcosa". 
Io dopo aver ricevuto la bustarella di zia.
Ma nonostante questo ho sempre apprezzato trascorrere le feste in famiglia (e non solo per i soldi), nella mia casa, e quando mi è capitato di non farlo, di passarle altrove, me ne sono pentito ed ho effettivamente perso un'occasione

Il Natale presente è anche ormai il compleanno di Pier(ef)fect, che quest'anno ha compiuto ben 6 anni e che forse rappresenta per me l'unico luogo in cui la mia costanza nelle cose ha avuto la sua realizzazione, e una bella abitudine a cui non posso più fare a meno

Al Natale del futuro non voglio pensarci, contravvenendo in pieno ad un'altra regola del Tag, ma per me l'unico tempo possibile è il presente, ed è già tanto che sia andato a frugare fra i pochi ricordi del passato. Probabilmente cambierò tutto, persino le mie scelte, o i miei desideri. Posso solo augurarmi che continui così, di avere la possibilità di scegliere con chi stare, cosa fare e cosa non fare, che in una bilancia delle rinunce, per me ha sempre la meglio. 
Ma posso pensare al prossimo futuro, a fra qualche giorno, e augurarvi Buon Natale, sperando che anche voi possiate avere l'opportunità di trascorrere questo giorni secondo i vostri desideri. 



A presto!


|P_laylist #12|
Nuove canzoni di Natale: il meglio del peggio per me 🎄

Anche quest'anno ho creato la mia compilation natalizia ma ho voluto raccogliere solo le novità di quest'anno. Potete dire addio a Mariah Carey e Michael Bublé!





Quando arriva il Natale, come due fenici dalle loro ceneri, riemergono i sempiterni Mariah Carey e Michael Bublé che con le loro canzoni spadroneggiano questa landa desolata. I due, insieme a pochi altri, molti dal passato, in rari casi contemporanei, hanno addobbato decenni di atmosfere natalizie diventando praticamente i baluardi delle festività. D'altronde la musica è una componente importante se vogliamo creare un po' di atmosfera natalizia, o magari cerchiamo di farla sbocciare in noi.
Ma oltre questi due divi americani, c'è molto altro musicalmente parlando e da un paio di anni a questa parte con le mie playlist cerco di scovare qualche brano diverso dalle classiche colonne sonore che sentiamo e risentiamo. Qui ad esempio trovate quella dell'anno scorso, che includeva Laura Pausini, Andra Day, Susan Boyle e tanto altro fino alla nostra Mina.


La Playlist natalizia del 2015 invece era, a rivederla, qualcosa che sfiorava quasi l'enciclopedico. 147 brani, che passavano dai classici cantati dai grandi del passato come Ella Fitzgerald per arrivare ad Andrea Bocelli e finire al pop più balengo.


Tutte queste playlist le trovate su Spotify che, oltre ad essere lo streaming legale per eccellenza, è anche gratuito, ma soprattutto se lo scaricate sul pc, è molto comodo perché trovate meno pubblicità rispetto alla applicazione smartphone e vi potete muovere più liberamente fra i brani senza limiti di canzoni da saltare e potendo andare anche indietro. Insomma secondo me è una figata e credo che in pochi lo conoscano o lo sfruttino.

Comunque se gli altri anni ho mixato un po' di epoche storiche, questa volta mi son concentrato sulle nuove canzoni di Natale e sugli album usciti proprio in questo 2017.
Ovviamente quando si parla di musica delle feste un po' difficile che si tratti di pezzi completamente inediti, ma sono più spesso delle rivisitazioni dei classici. In questo senso ho trovato piacevole ad esempio l'album di Paola Iezzi, A Merry Little Christmas, pubblicato agli inizi di Dicembre.


Sì, proprio lei, quella di Paola e Chiara. Che le due si siano divise non è una novità, nemmeno che Paola abbia continuato con la musica. Questo A Merry Little Christmas però è stato una piccola sorpresa (anche perché senza offesa per nessuno, ma non ho seguito il percorso discografico di Paola Iezzi). È un album intimista, delicato, in cui la cantante rivede alcuni dei brani classici del Natale e li canta con modo suadente e dolce.
Per i miei gusti ascoltare tutto l'album per intero, brano dopo brano, è un po' troppo soporifero, sarò strano io che a Natale voglio anche un po' di brio e di ritmo, però la stessa Iezzi ha detto che lo voleva così e quindi chi sono io per contraddirla?
Nella mia playlist ho messo la sua versione di Last Christmas, che ho trovato molto carina.


Ma ne ho salvate anche diverse altre come Have Youself a Merry Little Christmas o Santa Clous is coming to town, perché ripeto, l'album non ha nulla che non va, punta sulla semplicità, su suoni puliti, su basi con pochi strumenti cosa che non mi dispiace, se presa a piccoli morsi.


Sempre restando in Italia ho scoperto anche altri album di Natale, più o meno riusciti.
Mi è piaciuto, seppur anche qui a piccole dosi, l'album jazz di Fabrizio Bosso e il suo "Quartet" che ha suonato diversi dei classici della musica natalizia all'interno del suo Merry Christmas Baby, uscito il 24 Novembre. A me piace e trovo azzeccato il genere con l'atmosfera natalizia, ma mi rendo conto di sconfinare in un campo che può piacere a pochi, anche perché è solo jazz appunto, fra i 12 brani solo alcuni pezzi sono cantati, ma quasi tutti solamente strumentali.


Però l'album può essere un bel regalo da fare ad un appassionato e con poco più di 12 euro ve lo portate a casa da Amazon. Qui vi ho lasciato un bel brano cantato con l'ex Amica di Maria Karima Ammar, ma un'altra voce presente è quella di Walter Ricci, anch'egli cantante jazz, ma che io, ignorante come una capra, non conoscevo. 

Altro album a mio avviso riuscito è quello di un altro ex amico di Maria de Filippi, cioè Sergio Sylvestre, che si muove anche lui su un mood jazz nel suo Big Christmas, uscito il 17 Novembre. 


Sergio Sylvestre secondo me ha creato un bell'album, non solo adatto alle sue corde, ma anche piacevole da sentire nella sua interezza. Inoltre, accanto a pezzi più tipici del Natale, ha coverizzato anche brani che con l'atmosfera delle feste stanno bene, spingendosi più verso il gospel come ad esempio in Oh Happy Day e I Will Follow Him.


Ma anche la sua Hallelujah è emozionante e l'ho voluta inserire nella playlist. Sul canale Youtube di Sergio trovate tutti gli undici brani compresi in Big Christmas, quindi non avete nemmeno lo sbattone di dover scaricare Spotify.


Se fino ad ora ci siamo mantenuti più sul soft, su queste musiche comunque più calde e avvolgenti, a dare un po' di frizzantezza alla mia P_laylist Christmas Edition ci pensa Giuliano Palma che porta lo swing sotto l'albero di Natale con il suo nuovo album intitolato Happy Christmas.

Risultati immagini per Giuliano Palma Happy Christmas

Il rischio di cadere nel kitsch era alto, ma alla fine della fiera il risultato non è affatto male. Anche Giuliano Palma ha succhiato dal repertorio di brani più o meno classici e li ha rifatti nel suo genere, con un animo giocoso e con il suo stile, e in verità, a parte qualche canzone che avrei evitato, ho ascoltato l'album con piacere anche almeno non ci fa addormentare in piena ipertrigliceridemia con lo zucchero a velo del pandoro ancora sulla maglia. 


Lui stesso ha detto che Happy Christmas è il suo modo per dare un po' di vita all'angoscia che prova a Natale, a quella malinconia che colpisce un po' tutti, e penso sia riuscito nell'intento.
Ho apprezzato persino la sua All I want for Christmas, ed ho detto tutto.


Forse mi spiace che non abbia fatto nulla in italiano. Comunque sul suo canale Youtube trovate praticamente tutti i brani di Happy Christmas.

Probabilmente a quest'ora starete esclamando anche parolacce pensando che tutto sommato ce la siamo cavati bene in Italia, magari non brillando in originalità e non riuscendo comunque a spiccare il volo sopra la sora Mariah, ma comunque senza danni. E invece, come quegli zii che arrivano al pranzo di Natale all'ultimo minuto, magari senza invito, e che ti costringono a stare stretto a tavola tutto il tempo, è arrivato Christian De Sica con il suo Merry Christian.


Capisco l'intento caciaroneggiante dell'album, ovviamente da De Sica non mi aspettavo altro, e sono sicuro che gli amanti del trash sapranno apprezzare questa chicca di album, con ben 11 brani di cui alcuni tradotti dall'inglese, ma a me sinceramente è sembrato troppo. Ovviamente visto che ormai il trash era servito ho inserito nella playlist due brani da questo Merry Christian, fra cui il brano White Christian


Sì, avete letto bene, non ho sbagliato a scrivere, si intitola proprio White CHRISTIAN. Da ascoltare fino alla fine per la sua chiusa severa ma giusta.

Ma voliamo in America dove la situazione all'apparenza non è propriamente più rosea. Uno dei nuovi album natalizi che probabilmente conoscerete anche voi è quello di Sia intitolato Everyday is Christmas, uscito il 17 Novembre di quest'anno.

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L'idea era pure carina perché Sia ha scritto ben 10 canzoni natalizie totalmente inedite quindi già per questo meriterebbe un punto in più. Anche il concetto di voler creare dei brani attuali, con delle sonorità più moderne, poteva essere una carta vincente. 


Poi però a sentire i brani c'è qualcosa che stona. Vuoi la voce di Sia, vuoi l'arrangiamento, ma è difficile per me ascoltare tutto l'album e apprezzarlo. Ho salvato giusto quattro brani e li ho messi in playlist, fra cui appunto la malinconica Everyday is Christmas e la più allegra Ho Ho Ho.


Tra l'altro su canale SiaVevo trovate tutti i brani e alcuni hanno anche video in stop motion molto carini, però no, mi spiace, Everyday is Christmas non mi ha fatto innamorare.

Mi sono trovato più o meno nelle stesse condizioni quando ho ascoltato Patti LaBelle Presents: Home for the Holidays with Friends, l'album natalizio di Patti LaBelle.

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Probabilmente da noi in Italia l'album non ha avuto alcuna attenzione e un po' capisco perché. Alla fine si tratta di una raccolta di brani in cui la padrona di casa, appunto Patti LaBelle, fa qualche apparizione, ma su 13 brani solo 4 sono cantati in esclusiva da lei. E per fortuna direi perché se conoscete la cantante saprete che ci tiene particolarmente a lanciare acuti che fanno crepare lo strato di ozono attorno alla terra. 


Da tutto l'album io ho salvato in playlist solo quattro brani, di cui sono uno cantato anche da Patti LaBelle, e questo vi fa capire le mie impressioni generali. Però per aggiungere qualche versione diversa dei classici delle feste non è poi così da buttare.

Una sorpresa invece è stato l'album natalizio di Gwen Stefani intitolato You Make It Feel Like Christmas, pubblicato addirittura ad Ottobre, che temevo fosse una poracciata, e invece lungo 13 brani, un po' classici, un po' inediti, mi è parso un bel progetto. 


Io pensavo sinceramente che la sua voce non si sposasse bene con questo genere e con lo stile del Natale, e invece mi son trovato ad ascoltare un album piacevole, ricco e vario, non solo nei generi, e quindi nel ritmo, ma anche nella scelta dei brani. 


Si passa dalla più movimentata Jingle Bells, fino alla ballatona inedita When I was a little girl, alla più suadente Santa baby, per finire con la malinconica Christmas Eve, brano originale scritto per l'album.


Insomma Gwen Stefani non si è fatta mancare nulla, e, seppur non superiamo la stoicità di Mariah Carey, comunque You Make It Feel Like Christmas è secondo me un album molto carino. Purtroppo su Youtube non sono presenti tutte le canzoni per cui vi tocca cercare su Spotify. 

E sempre su Spotify si trova disponibile una playlist natalizia intitolata appunto Spotify Singles: Christmas, una sorta di unplugged in cui alcuni dei cantanti del panorama musicale pop attuale hanno registrato appositamente per il servizio di streaming dei brani, quasi tutte cover dei classici di Natale. 


Sinceramente molti artisti fra questi non li ho mai sentiti né visti, però alcuni brani mi hanno colpito. Ad esempio mi è piaciuta stranamente tanto, al punto che l'ho aggiunta alla mia playlist, la cover di Sam Smith di River, brano del 1971 cantato da Joni Mitchell. Inoltre ho aggiunto una canzone inedita di Kelly Clarckson intitolata Christmas Eve, che mi è piaciuta sin da subito per la bella carica che dà. 
Qui trovate tutte queste e molte altre fra le nuove canzoni che ho incluso nella mia P_laylist di Natale


Fatemi sapere se vi piacciono queste novità, cosa vi attira e qual è la musica delle vostre feste. Alla fine anche il silenzio non è mica male.
A presto.




Dei miei ultimi acquisti (vari) dell'ultimo periodo e due idee regalo (beauty)

Vi racconto un po' delle esperienze di acquisto da alcuni siti online e, visto che ci sono, vi mostro due cofanetti regalo che sono un'ottima idea in vista del Natale. 




Proprio per restare in tema con lo spendere denaro, volevo raccontarvi dei miei ultimi acquisti fatti. Come sempre, sono conscio che di cosa acquisti a voi non importa un fico secco (magari ricoperto di cioccolato che è più buono) ma parlare delle mie esperienze di acquisto online credo possa avere una qualche utilità per chi cerca dei siti affidabili e con un buon servizio di spedizione.

Parte dei miei acquisti risalgono a quasi un mese fa quando in vista del Black Friday diversi negozi online hanno proposto le loro offerte. In verità non ho trovato lo sconto che mi ha fatto battere il portafogli, anzi qui in Italia sono spesso piccoli sconti, molto spesso a partire da una spesa che di minimo ha solo il carattere con cui è scritto. 
Non sto facendo polemica sull'iniziativa, anzi! Apprezzo, al contrario di molti, che l'idea sia arrivata e si stia radicando anche in Italia.
Famo a capisse, nessuno è obbligato ad acquistare e il Black Friday non è una tradizione legata ad un particolare aspetto della storia o della cultura statunitense. Si tratta solo di un'occasione per incentivare l'economia e magari portarsi avanti con i regali natalizi. Quindi l'hashtag popolo bue, calcoli sulla convenienza degli acquisti rispetto al valore che dai alla merce (???) o cose del genere ve li potete tenere. Tra l'altro i social non se li sono inventati proprio a Cinisello Balsamo o ad Afragola, se vogliamo parlare di globalizzazione.

I miei acquisti poi sono stati ben ponderati. Ad esempio puntavo da un po' di tempo ad un paio di scarpe di Pull&Bear, negozio che non ho nelle vicinanze e per questo mi affido all'ecommerce. 
Secondo me le scarpe del marchio, che fa capo al gruppo  Inditex insieme a Zara e ad altri nomi noti, sono una certezza. Ne ho già tre paia, con queste il quarto, e tutte hanno resistito egregiamente a viaggi con lunghi tratti a piedi, ai conseguenti lavaggi e alla mia camminata che non fa invidia alla leggiadria di Roberto Bolle. Non male se considerate che in genere non le pago più di 30 euro, grazie appunto agli sconti. 
Le scarpe in questione sono queste, da loro definite scarpe "calzino".

Pull&bear acquisti online

Cosa significa scarpa calzino? Non lo avevo capito fin quando non sono arrivate a casa, perché dall'immagine presa dal sito non si capisce benissimo. In pratica la parte che avvolge la caviglia è unita alla linguetta centrale superiore, ed è leggermente elastica. Questo vuol dire che la scarpa effettivamente calza meglio, non è obbligatorio allacciarla ma può essere poco pratica se avete un piede un po' più cicciotto o difficoltà nel movimento. Io le trovo comodissime e mi piacciono tantissimo. Prezzo attuale 29.99€, prezzo a cui le ho acquistate 20.99€.

Visto che c'ero, e visto che nel periodo del Black Friday Pull&Bear proponeva sconti ma anche la consegna gratuita a domicilio, ho dato un'occhiata ai jeans di cui avevo bisogno. Ed ho scovato questo paio.


Semplici, classico blu denim, senza strappi o cuciture. Io ovviamente non li porto così risvoltati, perché da me non ci sono fiumi da attraversare e non porto il cappellino perché ho la testa grossa. Prezzo attuale 19.99€, prezzo scontato 15.99€. 
In questo caso sono stato convinto del mio acquisto all'85%, più che altro per una questione di vestibilità, forse avrei dovuto prendere una taglia in meno, ma comunque è un pantalone sfruttabile.

Per quanto riguarda il sito di Pull&Bear e del loro servizio di spedizione non ho nulla da dire di più di quanto abbia già detto in un post dello scorso anno che trovate qui
Questa volta ho ordinato il 23 Novembre e la merce è giunta da me in Sicilia (loro stessi specificano un ritardo di 24/48 ore per le isole) il 29 Novembre, sempre tramite spedizione tracciata con corriere TNT. Il pacco è partito da Lainate, se può esservi di aiuto. Come appare chiaro sul sito adesso è possibile pagare anche tramite Postepay.

Sempre grazie agli sconti Black Friday ho fatto un ordine da Oysho.com, per fare un regalo. Lo so, io ed Oysho ci siamo già accapigliati in passato per la loro strana idea per cui un regalo con tanto di scatola e scontrino di cortesia, abbia poi i cartellini con le etichette che NON puoi rimuovere qualora dovessi cambiare la merce. Però devo ammettere che è sempre una fonte per idee regalo carine e simpatiche anche a costi comunque contenuti. 


Durante il periodo del Black Friday il sito offriva sconti sulla merce e per tutto il periodo natalizio fino al 21 Dicembre offrono le spese di spedizione gratuite, al posto dei 3.95€ della spedizione standard. Inoltre il sito ha tanti metodi di pagamento sicuro, come Paypal.
Il reso da Oysho è sempre gratuito e i soldi vengono rimborsati in base al metodo di pagamento. 
Così mi sono lanciato per prendere un regalo di Natale (che ho dato prima del tempo) ovvero loro: delle pantofole peluchose ma con un minimo di suola in gomma che fa sempre comodo anche solo per uscire a ritirare la posta.


Costo attuale 19.99€, in saldo a 15.99€. Ho inoltrato il mio ordine Oysho il 23 Novembre e l'ho ricevuto il 29 Novembre con corriere Bartolini. Il pacco partiva da Genova, e c'è stato un ritardo nella consegna, prevista per giorno 28 ma sono cose che capitano nel periodo di grandi pacchi. 
Il regalo è stato apprezzato, se può interessarvi.

Un altro ordine che però non voglio svelarvi l'ho fatto da Asos.  Tra l'altro ho visto che il capo che ho scelto è ormai esaurito quindi è anche inutile dirvelo, ma ve lo svelo su Instagram presto. Anche di questo sito mi sono già occupato quindi se volete sapere maggiori info potete cliccare qui e non ho novità rilevanti da aggiungere.  Per me che abito in Sicilia i tempi di attesa sono un po' lunghi: il 24 Novembre ho fatto l'ordine e ho ricevuto la merce il primo dicembre con corriere GLS. 
Comunque per il Black Friday Asos offriva il 20% di sconto su tutto e attualmente ha uno sconto del 30% su merce natalizia selezionata. Insomma, da tenere d'occhio vista anche la grande quantità di marchi che propone.

Ma passiamo al beauty, momento che tutti starete aspettando. In vista sempre dell'ormai troppe volte citato Venerdì Nero ho fatto una per me nuova esperienza di acquisto dall'e-commerce di Athena's L'Erboristica, marchio di cosmetica di cui più volte ho parlato in quanto è un brand che reperisco facilmente ed ha dei prezzi interessanti, cosa che non guasta.

athenas l'erboristica acquisti online
In vista del Black Friday, Athena's proponeva addirittura uno sconto del 50% su tutta la merce e io mi ci son buttato di pancia. Da tempo volevo prendere alcuni pezzi della linea Illumia che tra l'altro è anche bio certificata, e quindi ho colto l'occasione. L'e-shop di L'Erboristoca di Athena's ha un bella grafica, è scorrevole e leggero, oltre che intuitivo. I metodi di pagamento sono tre, ovvero Paypal, carta di credito e bonifico bancario. Un po' alte le spese di spedizione che ammontano a 8 euro, ma diventano gratuite per gli ordini da 36€ in su. Il corriere che consegna è TNT.
Ho fatto gioiosamente il mio ordine il 24 Novembre, e ovviamente tutto viene notificato tramite mail. L'Erboristica dice che il pacco viene evaso entro 7 giorni dal pagamento dell'ordine e che lo ricevi entro 10 dieci giorni, e che il pacco è tracciabile. Ma io non ho ricevuto alcun codice per tracciare il mio ordine e sul sito appariva in sospeso.


Tuttavia come per magia giorno 30 Novembre il corriere suona alla mia porta e finalmente mi è stata consegnata la merce. Solo ad inizio Dicembre il mio ordine sul sito è stato segnalato come completato. 
Comunque la merce è arrivata ben imballata, c'erano le palline di mais a proteggere agli urti, e il pacco era profumatissimo. All'interno oltre ai miei acquisti c'era la fattura, tanti campioncini e alcune brochure dei prodotti proposti dal marchio. 


Che cosa ho acquistato? Come vi dicevo ero attirato dalla linea Illumia e, oltre alla crema viso per pelle secca, ho visto che il marchio ha lanciato un cofanetto regalo molto interessante con all'interno l'Hydrogel detergente viso di questa linea, due spugnette per la detersione e lo struccaggio e due maschere Hydrogel viso sempre della linea Illumia, tutto in full size a 11.90€. Questo kit mi sembra una buona idea regalo (anche per se stessi) e si trova comunque nella grande distribuzione, quindi anche come acquisto dell'ultimo minuto. Inoltre ci sono altri kit, come quello contenente solo maschere viso.



Sinceramente sono stato parecchio soddisfatto da L'Erboristica di Athena's a parte quel piccolo gap riguardo alla spedizione che non so se possa essere stato un mio problema. 

Sempre riguardo ad acquisti beauty mi son lanciato in due piccoli ordini da due e-commerce per cui non servono grandi presentazioni: Kiko Milano e Wycon Cosmetics.

Risultati immagini per Kiko Cosmetics

Da Kiko in realtà, nonostante per il Black Friday proponesse un 3x3, ho fatto fruttare il regalo che il sito offre per il giorno del proprio compleanno: un buono del 15% più le spese di spedizione gratuite.
Ho preso un prodotto che avevo già provato, ovvero la Bubble Maker Mask, di cui vi avevo parlato qui. In più ho voluto aggiungere la You Are Golden Eye, ovvero i patch per gli occhi in hydrogel, che mi mancavano quando avevo recensito la Mask Parade di Kiko. Contavo di trovare all'interno del pacchetto un paio di campioncini, ma invece ho trovato un sacchettone di velluto rosso con la scritta in silver. Molto carino, e utile se volete fare un regalo. 


Sull'affidabilità del sito non credo di dovermi esprimere, questa volta il mio pacchetto però ha subito un leggero ritardo: ho inoltrato l'ordine il 25 Novembre e nonostante la consegna prevista per giorno 29, il corriere Bartolini che consegna sempre da me, mi ha notificato che sarebbe stata spostata a giorno 30. Poco male.
Anche per quanto riguarda Wycon non devo esprimermi, perché l'ho già fatto qui: il sito secondo me offre un buon servizio, rapido, veloce e ci sono sempre offerte interessanti come quella di cui ho usufruito e che mi ha consentito di acquistare di nuovo i  Charcoal Nose Strips a soli 2.73€, che ho già recensito insieme ad altre maschere Wycon.


Ho effettuato l'ordine Sabato 25 Novembre e l'ho ricevuto giorno 1 Dicembre, forse un po' in ritardo rispetto ad altri ordini che ho fatto da loro, ma comunque sempre precisi fino ad ora. 

Un altro acquisto che però si è rivelato un gradito regalo l'ho effettuato dal sito di Officina Naturae, azienda di Rimini che produce cosmetici e detergenti per la casa ecobiologici



Per tutto il mese di Dicembre fino al 20, Officina Naturae ha aperto le caselline del calendario dell'avvento, e quindi per ogni giorno con una spesa minima di 5 euro, regalano alcuni dei loro prodotti. Sotto alla casellina del giorno 8 si nascondeva la Gift Box Nuvole su di te, dal valore di 25.40€ e con all'interno lo Shampoo Capelli Delicati, il Balsamo Capelli Delicati e il Bagnoschiuma Pelle Vellutata della linea Innovattivi, in più all'interno ci sono due campioncini e per il periodo natalizio una stella in cartone riciclato. La box è disponibile in bioprofumeria e negli eshop che rivendono il marchio. E sono disponibili altre varianti di questi set con altri prodotti. 

Gift Box Nuvole su di te officina naturae

Secondo me l'offerta era allettante e non ci ho pensato due volte, anche perché il sito ha le spese di spedizione a 8 euro per qualsiasi importo speso, che non sono pochi, ma per questa occasione mi sembrava comunque conveniente. 
Quindi ho effettuato l'ordine giorno 8, ed è partito giorno 14 Dicembre, e sempre tramite mail mi dicevano che il pacco sarebbe stato spedito tramite corriere Arco, che sinceramente non conoscevo. Lo stesso giorno 14 ricevo una chiamata dal corriere che mi chiede se il giorno seguente voglio ricevere il pacco o concordare un'altra data, e io ovviamente ho accettato, così giorno 15 il corriere, molto educato tra l'altro, mi ha lasciato il pacco.
Nella scatola la merce era bloccata dalla carta, la fattura invece era esterna e me l'ha consegnata il corriere stesso.
Non c'erano dei campioni aggiuntivi, cosa che da un lato capisco visto il regalo importante che già avrei ricevuto, dall'altro però mi aspetto acquistando direttamente dal marchio e non da un rivenditore (o per lo meno questa è una mia logica che non so da dove nasce, ma mi pare abbia senso).

E nulla, spero che questo post possa avere qualche utilità quantomeno come idee per gli ultimi acquisti e i regali natalizi da fare (io ho finito per quest'anno).
Ci sentiamo presto!




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