18 giugno 2021

|Beauty Cues|
Henné: diario di un disilluso e (non) contento

Ho iniziato a scrivere questo post esattamente il 25 Novembre 2015, ma per varie ragioni non ha mai visto la luce fino ad ora. Credo che il timore che potesse essere inutile mi abbia sempre spinto a rimandare questo diario sulla mia esperienza con il fantastico mondo delle erbe tintorie per capelli, iniziata ormai dieci anni fa (5 se contate da quando ho abbozzato questo post). Ma mi sembrava brutto perdere l'occasione di citare più o meno Tiziano Ferro a caso e quindi eccomi qui.



Non penso ci sia bisogno di spiegare cosa siano l'henné o le erbe tintorie in genere, visto che ormai, rispetto ad anni fa, ci sono non solo molte più informazioni in rete, ma ho visto che nel tempo sono stati sfatati alcuni falsi miti. Ad oggi vedo anche dei veri e propri saloni di parrucchieri che usano l'henné al posto delle tinte tradizionali, segno che ormai è diventato di largo uso.
All'epoca si potevano reperire informazioni giusto su alcuni forum, spesso basati più su esperienze personali che su un lavoro professionale, ma ciò non mi ha impedito di voler sperimentare su di me.
Anzi sono fortemente dell'idea che l'esperienza personale con l'henné sia fondamentale perché da quel che ho visto e provato, le erbe tintorie danno risultati molto diversi da persona a persona, e che proprio provando in prima persona si può trovare la propria miscela. 


Premetto che trattandosi di un processo avvenuto in anni, non ho foto di ogni singolo procedimento e risultato, non contando di parlarne sul blog (non avevo nemmeno un blog!), per cui vi dovrete fidare della mia onesta parola. D'altronde non voglio spiegare o insegnare niente a nessuno, ma solo raccontarvi come è evoluta la mia idea sull'henné come trattamento per i capelli.
Ho ben chiaro nella memoria il primissimo esperimento con le erbe tintorie: ero a casa di una amica e, invece di tagliarci la frangetta in malo modo, dopo aver visto un video su YouTube di una ragazza che provava l'henné solido di Lush, ci siamo subito incuriositi e fiondati ad acquistarlo anche noi.
Il mio obiettivo era quello di intensificare il mio bruno naturale, renderlo ancora più scuro e freddo, infatti scelsi Caffè Caffè (oggi chiamato Brun). Sembrava facile, ma la prima volta fu un mezzo fiasco.


Utilizzare quell'henné, che è praticamente un panetto duro, infatti richiede un tempo e una pazienza che non avevo nemmeno a 20 anni, figuriamoci ora: suggerivano di metterlo in forno per far sì che diventasse più malleabile e facile da sbriciolare e miscelare con acqua. Dopo questo laborioso procedimento però sono rimasto abbastanza deluso, ma contento. Il colore dei miei capelli infatti non era cambiato di una virgola, ma la consistenza era migliorata. Sembravano ristrutturati, idratati, e sentivo che il cuoio capelluto si era ristabilito perfettamente dalla secchezza che lo contraddistingue, specie in certi periodi. Volume, lucentezza, la mia clinica de la beleza.
Inoltre non mi era pesato né star delle ore (ché più stai, meglio è) con un fango in testa, né l'odore (che in generale sembra quello di un cane bagnato, ma poi ti abitui) né la sensazione. Ricordo inoltre che avevamo sporcato relativamente poco per essere la nostra prima volta, cosa che molti lamentano specie con i capelli lunghi.


Ottimo, io contentissimo, facevo la ruota come se indossassi il miglior assorbente (???). Ma volevo anche scurire i capelli, rendere il colore più vibrante e intenso.
Inizio così le mie ricerche e finisco sui forum a cui facevo riferimento sopra. Li spulcio in lungo e in largo e la prima cosa che imparo è che esistono tante tipologie di erbe tintorie e tante marche, ma soprattutto tante qualità di henné, e che questo ovviamente reagisce in modo diverso in base ai propri capelli. 
Ho poi imparato che per avere una buona colorazione dei capelli bisogna considerare le dosi, i tempi di posa e avere alcune accortezze, tipo avere i capelli puliti o l'henné non ti prende. Ho imparato che ci sono tempi di ossidazione del composto, che si possono mixare varie erbe per dare tonalità diverse e aiutare la colorazione, che ci sono procedimenti ad uno o a due step e via discorrendo. Le informazioni sono tante, ma è più facile farlo che parlarne.


Inizio così a sperimentare con le diverse marche di erbe tintorie che riesco a trovare in zona.
Ed il primo che mi è capitato sotto mano è stato l'indigo di Forsan, semplicemente miscelato con acqua e spiattellato in testa per un paio di ore. La mia ingenuità non mi aveva aiutato e il risultato non mi ha soddisfatto, soprattutto per la scarsa qualità della polvere, che aveva dato alla pastella una consistenza disomogenea e grumosa, che sembrava fosse piovuta pece nel mio bagno.


In contemporanea ai miei tentativi, che procedevano lenti come la magistratura italiana, arrivano i capelli bianchi. Fitte al cuore, braccio sinistro addormentato, nemmeno 23enne ho i capelli bianchi. Paura e tribolamenti vari, ma non facciamoci prendere dal panico: quale miglior modo di risolvere la situazione se non con l'henné e con delle tinture naturali che fanno anche bene ai capelli e alla cute?
Inizio così i miei maldestri tentativi di scurire i miei capelli e allo stesso tempo nascondere i bianchi, che però era diventato la priorità.
Riprovo con l'henné nero Forsan di cui sopra, ma questo tramuta i miei pochi fili bianchi in un biondiccio chiaro e strambo (lo so che l'indigo colora i capelli bianchi di un blu, ma questo era davvero scarso e non puro), che sembra funzionare: quei pochi capelli bianchi non si illuminano di immenso fra gli altri capelli scuri. Tuttavia durava davvero poco, e nel giro di pochi lavaggi l'effetto svaniva. E poi c'era sempre il problema della qualità della polvere.

 
Cerco quindi altro e ho anche la fortuna di trovarlo.
Una buona polvere, che comporta una buona consistenza della pappetta, fatta da una pianta sminuzzata in era moderna e non come fossimo nel 1700, influisce sul 50 percento della procedura secondo me. Ti stai mettendo letteralmente un fango in testa, che puzza di erba tagliata fresca, quantomeno la spalmabilità deve essere ottima. 
Leggendo e provando, scopro che per una presa migliore dell'indigo soprattutto sui bianchi, oltre che una polvere migliore, bisogna aggiungere del lawsonia, noto comunemente come henné rosso, più o meno in base ai riflessi che vuoi. Puoi mischiarli insieme o fare due step divisi.
Il mio incanutimento intanto galoppava, e soprattutto i bianchi si concentra(va)no in maniera ravvicinata. Colmo quindi di speranze mi spinsi da subito a provare con un solo mix indigo e lawsonia. Se non erro provai prima proprio con gli henné Forsan, poi mi spostai con quelli di Tea Natura, di cui ricordo una buona resa delle polveri ma meno della durata del colore.


Il risultato con un mix 50/50 è stato che i capelli bianchi diventavano di biondo ramato mentre il resto della chioma si scuriva di un tono.
Diciamo che poteva funzionare ma volevo camuffare il più possibile i capelli bianchi, e soprattutto far in modo che durasse senza dover hennare ogni settimana.
Nel mentre scopro un altro brand chiamato Le Erbe di Janas che sembrava avere il miglior rapporto qualità-prezzo, e stava nascendo proprio in quegli anni.
Continuo con questo mix per un po', ammetto però che avevo poca costanza in quanto notavo fin da subito che questo biondo che ottenevo sui bianchi non riusciva a stratificarsi, ma al massimo era più o meno caldo in base alle percentuali delle due erbe tintorie.
Provo anche con l'ossidazione lunga della lawsonia: dicono che la lawsonia abbia tempi di rilascio colore molto lunghi, per cui se la lasci riposare tutta la notte, magari mischiata con liquidi acidi (limone, aceto), questa tinga ancora di più.



L'indigo invece sta bene in un ambiente basico e non vuole ossidare molto.
Titubante ho fatto qualche prova a preparare i due composti separatamente, per poi unirli ma non ero convito: unendo i due ph diversi, cosa prevale, la parte acida o la parte basica?
Alla fine l'ossidazione prolungata della lawsonia e l'aggiunta di sostanze acide non cambiava sensibilmente il risultato finale su di me.
Non accontentandomi di vedere questi capelli bianchi diventare semplicemente ramati, mentre il resto dei capelli si scuriva, mi son lanciato nel doppio passaggio.
Iniziavo così un rituale che nemmeno i monaci tibetani avrebbero saputo far meglio.
Il mio doppio passaggio consisteva in questi step:
  • shampoo ma senza balsamo che pare possa non far prendere bene il colore,
  • impacco con Lawsonia, ossidata o non, acidificata o non, di minimo due ore,
  • risciacquo tutto senza shampoo, sia mai che perdi l'effetto.
Nel pomeriggio o il giorno dopo
  • impacco con indigo di minimo due ore,
  • nessuno shampoo sia mai che perdi l'effetto.
Cercavo anche di ritardare lo shampoo di qualche giorno, così che le polveri potessero sviluppare il loro colore, ma nel corso degli esperimenti ho capito che l'unico risultato era quello di far diventare il cuscino blu.


Nel mio periodo "doppio passaggio", ho sperimentato varie formule: dal solo lawsonia e indigo in step diversi appunto, a lawsonia più un mix di queste due erbe. Cambiavano le percentuali ma il risultato era sempre uguale.
Ovviamente le quantità delle polveri non erano buttate a caso, ma venivano scelte tramite accurati calcoli algebrici derivati dall'esame dei vari risultati.
In sintesi cercavo di migliorare il tiro. E le tentavo tutte: acqua fredda o calda, pellicola per mantenere l'umidità o nulla, capelli puliti o sporchi, tecniche che potessero tirare fuori toni castani, e tempi di posa più o meno lunghi.

I capelli bianchi continuavano a diventare di un colore variabile fra il carota acceso e il mogano scuro. Il resto della chioma assumeva un colore castano scurissimo con un riflesso che virava sul rosso-mogano.
Oltre però a non soddisfarmi come tonalità, il problema era sempre la durata: sembrava che l'indigo andasse via troppo presto, dando chance alle sfumature rosse di emergere più prepotentemente.
A molti forse sembrerà una figata, una sorta di naturale effetto mèches, ma in realtà non lo era. Questi riflessi su di me risulta(va)no innaturali e i bianchi erano ancora più evidenti. Tanto valeva metterci un neon fluorescente.


So che la foto è mossa e di scarsa qualità, ma credo renda abbastanza bene l'effetto che ero solito ottenere in media. 
Altri tentativi hanno visto l'introduzione di altre erbe auyrvediche, in particolare Katam e Amla.
La prima è praticamente una sorta sorella dell'indigo e dovrebbe tingere di castano o dare sfumature violacee, in base a come lo mixi con l'henné e l'indigo; la seconda non ha un potere colorante vero e proprio, ma dovrebbe smorzare i toni del rosso.
Anche qui, vari tentativi con mix, e doppi passaggi, il risultato era pressoché uguale: i miei capelli bianchi non volevano saperne di diventare di un colore accettabile che fosse camuffabile col resto.
Chiariamoci: non ho mai voluto o pensato potessero diventare nero corvino, ma speravo in un castano più o meno scuro, senza troppi riflessi ramati.


Questa è almeno una parte delle varie miscele, erbe e brand che ho provato nel tempo, molte semplicemente non le ho nemmeno fotografate. 
In un totale momento di follia ho iniziato a fare lunghe hennate di sola lawsonia, nel vano tentativo di stratificare il colore e sperare che ad un certo punto avrebbe assunto una tonalità sufficientemente scura.
A questo punto però è arrivato il momento di rottura: chiunque mi chiedeva cosa avessi fatto ai capelli, e quando il mio parrucchiere mi chiese se da bambino ero rosso, fu una doccia gelata. 


Era palese che l'henné, in qualunque modo lo impastassi, miscelassi, lo lasciassi agire, su di me non funzionava come speravo. Era solo diventata una pratica frustrante e che richiedeva parecchio tempo.
Veniamo ai giorni nostri. I tentativi si solo diluiti nel tempo, e sono diventati più una cura per i capelli che una la speranza di ottenere il colore sperato. I capelli bianchi son aumentati, forse anche a causa dello sclero a furia di cercare la formula perfetta per coprirli con l'henné.
Una volta scrissi su un forum:
"Penso che sia un po' nella filosofia dell'henné non curarsi troppo del risultato finale, e non puntare troppo ad un risultato stabilito. Penso si debbano amare i riflessi e il fatto che questi variano hennata dopo hennata. Certo, se si vogliono coprire o mascherare i bianchi e non ci si riesce in alcun modo uno lascia perdere, ma chi fa l'henné credo voglia che la natura "faccia il suo corso"
E ci credo ancora, avendolo sperimentato. Tuttavia i riflessi che ho ottenuto e che sarebbero dovuti essere naturali, non erano affatto in armonia con i miei colori naturali.
Un po' a malincuore ho lasciato stare le erbe tintorie.
Ogni tanto vedo qualche marchio che magari tira fuori qualche mix interessante, come aveva fatto ad esempio La Saponaria, e se posso lo provo, ma più per curiosità che nella speranza di ottenere il risultato sperato. Infatti non lo ottengo mai.



Una bella linea questa Hennetica, ho visto anche che è stata riformulata, ma non l'ho ancora provata e non so se lo farò in futuro.
Mi incuriosisce anche quando vedo professionisti che creano tinte perfette con queste erbe, ma resta sempre il dubbio che l'effetto su di me durerebbe quanto un cappone ne I promessi sposi.
Ho capito, e mi confermò anche il creatore di un brand di erbe tintorie, che i miei capelli sono refrattari all'indigo, non riescono ad assorbirne e mantenere il colore, mentre amano la lawsonia che si attacca e non va più via. Inoltre i miei capelli bianchi fanno davvero fatica a essere tinti, anche con tinte chimiche.
Ad oggi però ne uso una che mi soddisfa sia in termini di copertura dei bianchi che di durata, tanto che la faccio ogni due mesi circa. Nemmeno ve lo dico il tempo e i soldi che risparmio.
Quel che mi è rimasto di questa esperienza con l'henné è che comunque i miei capelli apprezzano le qualità curative che ha, e di tanto in tanto continuo con impacchi di henné neutro (cassia) e amla, e un po' tutti i prodotti che li contengono. 

Qual è la vostra esperienza con l'henné e le erbe tintorie? Li usate abitualmente o non siete riusciti a farli diventare parte della vostra routine?



15 commenti:

E tu cosa ne pensi?

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  1. La mia esperienza con le erbe tintorie è zero 😅 ma ti conosco da diversi anni ormai e ai tempi facevi tutte le tue miscele da piccolo chimico e ogni volta pensavo “che pazienza che ha io avrei già buttato tutto per aria” 😂

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    1. Oddio è vero, mi ricordo che un po' te le raccontavo tutte 'ste peripezie 🤣 Almeno ora sono più telegrafico: "ho fatto la tinta". Fine 😅🤣

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  2. Ho provato circa 12 anni fa, per qualche mese.
    Ora come ora col cavolo che mi fregherebbero :D
    Processo odioso e poi i riflessi rossi li detesto, ormai.
    Buona serata.

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    1. Hai riassunto in 4 righe tutte le 8000 battute che ho scritto 🤣
      Buona serata e buon week end!

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  3. Io invece processo inverso: ho iniziato con le tinte e poi sono passata alle erbe tintorie (sui miei capelli fini e grassi invece ho un effetto molto gradevole). Circa ogni due mesi faccio il castano naturale di Schwarzkopf e lo alterno con la cassia. Ero molto refrattaria avendo sempre dolore alla cervicale, ma devo dire che con questa miscela sto in posa un'ora (e con scaldotto acceso anche in inverno si può fare) e il risultato mi piace molto. Unica pecca, il casino che faccio in bagno! Qui vicino casa mia c'è un salone molto rinomato che utilizza soltanto erbe tintorie ma il costo è assolutamente proibitivo: di conseguenza si va di tigotà e si pulisce lo schifo che si fa in casa :) soffice_kitty

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    1. Ciao Dina! Ma sai che mi incuriosiva la linea di Schwarzkopf? È una di quelle che, come la linea di La Saponaria, mi ha attirato. Posso chiederti se hai bianchi?

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    2. Ps: immaginavo che i parrucchieri che usano le erbe abbiano un costo molto elevato. Dalle mie parti non credo ve ne siano, ma immagino che, anche per una questione di tempi, non possano avere troppi clienti in un giorno quindi devono calibrare i prezzi

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    3. Ma sí, certo che ho i bianchi! Ovviamente i simpatici amici grigio/bianchi tendono ad andare sul rossiccio ma coi lavaggi si stempera molto l'effetto (che io ricordi col castano scuro di quella linea meno, col naturale di più). Devo dire che anche io sono abbastanza del partito "come viene viene" quindi lo faccio in maniera molto rilassata... Ma parto anche da una base castana più chiara della tua e di conseguenza il rossiccio secondo me si armonizza molto meglio - se avessi un castano molto scuro e i fili rossi a spiccare forse neanche io gradirei. Comunque, io fossi in te metterei un punto nella ricerca: hai fatto delle vere e proprie follie e alla fine mi sa che semplicemente hai una tipologia di capello difficile da colorare.
      Per quanto riguarda i parrucchieri che mischiano erbe tintorie: io non starei manco morta tre ore con la testa bagnata! Sicuramente sono bravissimi e una volta posso anche andare, ma passare mezza giornata in salone per me è una cosa fuori dal mondo... L'effetto non sarà lo stesso, ma in casa alla fine in due orette te ne esci!

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    4. Ah ok, siccome hai parlato della cassia ho pensato che usassi la miscela per intensificare il colore, alternata alla cassia per rinforzare. Credo che dipenda anche da come sono disposti i bianchi: i miei sono molto concentrati in alcune aree quindi credo diano un effetto disomogeneo abbastanza sgradevole, oltre ad ottenere un colore che non appatta proprio anche col mio tono di pelle.
      Diciamo che la mia è più una curiosità teorica che pratica 😄 Alla fine compro sempre la stessa tinta che so mi dà per certo lo stesso risultato ché dopo tutte queste delusioni, non ho più voglia.
      A quanto so, ma credo vari in base al parrucchiere, chi usa le erbe tintorie ha anche dei macchinari tipo vaporizzatori (non so bene come si chiamino) per accelerare il processo di tintura, ma penso che comunque non possano stare 20 o 30 minuti

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  4. Pier mi hai fatto sorridere tutto il tempo con questo post. Io ho avuto anche meno pazienza di te nel provare le erbe tintorie infatti ho iniziato 4 anni fa e mi sono anche fermata.

    Ho provato direttamente con Ratri de La Saponaria, proprio perché avevo paura di fare mix strani e avere i capelli di colori strani. In genere le donne amano cambiare colore di capelli. Io no, amo il mio da sempre e al massimo lo renderei un pelo più intenso proprio per renderlo più bello, stop. Quando ho iniziato ad utilizzare Ratri (mix già pronto, che comodità), inizialmente ero soddisfatta, poi ho visto che dopo due applicazioni, i miei capelli al sole parevano una lampadina per com'erano forti ed accessi i riflessi rossi che ho sospeso.

    Poi è stato il turno della tinta Garnier, con cui mi è andata un pelo meglio dal punto di vista dei riflessi. La durata, però era inferiore e quindi amen anche con quella.

    Poi ho provato Herbatint e il colore e la durata erano migliori che con le altre due. Il problema era l'indigo. Per settimane mi ritrovavo a macchiare di blu tutto: lenzuola, federe, collo, spalle, maglie... Non ti dico!

    Ho provato anche con il bhringraj e l'amla. Il primo, su di me non fa granché al livello di colorazione perché dopo un paio di lavaggi svanisce. L'amla invece, sui miei capelli risulta avere un effetto leggermente schiarente. Credevo di aver preso io un abbaglio, ma il fatto che il mio ragazzo la sera stessa mi abbia detto "Ma hai fatto i capelli più marroni?" (in genere mi dice che i miei sono quasi neri) me ne ha dato conferma. Sui capelli bianchi me li rende vagamente biondi e mi sta bene il fatto che si notino meno, nella massa di capelli castano scuro che ho.

    Nel corso dell'ultimo anno ho sperimentato con il riflessante dal parrucchiere, con le maschere riflessanti di Maria Nila e infine con la tinta dal parrucchiere. Stesso tuo esito: i miei capelli bianchi sono refrattari, per cui le tinte e tutto il resto attecchiscono poco e niente. Questa cosa mi disturba parecchio e sto cercando di abituarmici, ma al pensiero di non riuscire a coprirli, mi prende male... Ho letto e anche il mio parrucchiere ha confermato, che bisognerebbe provare con un tempo di posa maggiore e con il doppio passaggio (prima passare il biondo e poi andare di castano scuro). Spero di riuscire a trovare la quadra, perché non me la sento proprio di arrivare a 40 anni con la chioma argentea. Che per carità, i capelli color argento, se ben tenuti, sono stupendi, ma io vorrei farli più in là ecco.
    Un abbraccione Pier!

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    1. Ciao Ilenia! Contento di averti fatto sorridere anche perché mi rendo conto che sia un post inutile 🤣

      Per fortuna Ratri non mi ha dato un effetto così intenso da potermene lamentare, ma nemmeno un effetto così positivo da riacquistarla. Ricordi se era la vecchia o la nuova formulazione?

      Di Garnier utilizzo la Casting Creme Gloss, unica tinta che mi prende bene sui bianchi e non mi delude nel corso dei lavaggi.
      È strano quello che mi dici sull'amla perché ho sempre sentito che anzi non andava usata sui capelli biondi perché poteva scurirli, pur non tingendo. Non credo di aver mai sentito dell'effetto schiarente, ma questo dimostra come ognuno alla fine abbia risultati diversi.

      Mi ricordo la tua esperienza con Herbatint! Vorrei provare il loro gel, ma temo non basti su di me. E anche Maria Nila mi incuriosiva, ma mi sembrava proprio uno spreco perché sono quasi certo non farebbe nulla.
      Un abbraccio a te e buon fine settimana!

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    2. Di Ratri ne usai due confezioni, entrambe con la vecchia formulazione quindi non saprei. Guarda le maschere di Maria Nila, ho notato che su di me hanno effetto diverso in base alla colorazione, quindi non saprei...
      Sì, dell'amla anche io sapevo che era sconsigliata per i capelli biondi perché tendeva a scurirli, cosa che mi era capitata ad esempio con la lozione Tryphala di Rasayana che la contiene. Invece usata come impacco mi fa questa cosa. Che è comunque temporanea eh, però me la fa.
      Grazie e buon fine settimana anche a te ;)

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    3. Infatti contavo di usare la lozione di Rasayana anche per quell'effetto 😊
      Un abbraccio!

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  5. Bellissima la cit. a Tiziano Ferro... XD ho fatto l'hennè un paio di volte qualche anno fa (ricordo solo che ero ancora all'università), ma non è stato amore... io con i prodotti per capelli mi spazientisco subito e non avevo la pazienza di applicarlo né di aspettare, inoltre quello che utilizzavo mi dava un lievissimo riflesso visibile soltanto al sole (c'è da dire che ho i capelli molto scuri), ma in compenso stingeva un sacco e macchiava tutti gli asciugamani, per cui dopo poco ho desistito... XD

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    1. È sicuramente laborioso, richiede pazienza e anche pratica, ma mi rendo conto che non sia per tutti né tutti hanno poi questo grandissimo giovamento.

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