|#backtoseries|
Menomale che ci sono loro...🤩

Ci siamo lasciati con delle serie tv che mi avevano molto, molto deluso, per via di rinnovi rivelatisi flop e nuovi telefilm molto chiacchierati che poi invece mi son sembrati decisamente al di sotto delle aspettative. Se non sapete di che cosa stia parlando, forse avete perso questo post.
Gli ultimi recuperi invece sono stati decisamente più entusiasmanti e, a parte qualche dettaglio, si sono rivelati decisamente un'ottima compagnia.

Chiamatemi Anna
Anne with an E
Terza stagione
⭐⭐⭐⭐


Abbiamo aspettato quasi due anni per la terza e purtroppo ultima stagione di Chiamatemi Anna, disponibile su Netflix dal 3 Gennaio, ma l'attesa è valsa secondo me la pena.
Ritornare ad Avonlea è stato molto emozionante, tenero ed anche avventuroso. Non sono mancati i momenti drammatici, come per Bash, che dovrà affrontare una grave perdita, così come abbiamo assistito alla dolcezza di nuovi, giovani amori che coinvolgono i ragazzi, ormai non più bambini ma pronti per il prossimo capitolo della loro vita.



Chiamatemi Anna è un po' una serie di altri tempi, ma non per l'ambientazione ed i costumi, ma perché porta sullo schermo, in modo semplice, emozioni genuine e che tutti prima o poi abbiamo provato. La storia di Anna, che non ha nulla di perfetto, non è l'eroina impeccabile, ma è fallibile come qualunque ragazzina della sua età, ti si lega al cuore e lì resta per sempre. Per me è stato quasi come tornare bambino, pur conservando uno sguardo ed un punto di vista maturo e profondo. Pur notando come abbiano voluto attualizzare le vite, ed anche le lotte degli adolescenti di un'altra epoca.
E questo non riguarda solo la terza stagione di Anna with an E, ma un po' tutta la serie, che è stata una costante sorpresa, nella sua semplicità, nella sua scorrevolezza e nella sensibilità con cui ci è stata raccontata.


Il fatto che Netflix (e CBS Television) abbia deciso di non rinnovare Chiamatemi Anna mi è dispiaciuto proprio per questo, perché è sempre stata una delizia da seguire, nonostante anche questa stagione abbia i suoi punti deboli. In parte credo siano dovuti proprio al mancato rinnovo, che ha affrettato i tempi dello sviluppo, per cui ci sono stati personaggi che entravano ed uscivano nel giro di una puntata, con la conseguenza che io che guardo, non ho nemmeno il tempo di metabolizzare tutti i legami e gli effetti che quel personaggio scatena.
Viene intrapreso un po' superficialmente ad esempio il tema della colonizzazione a discapito delle popolazioni native americane e del processo di conversione che si attuava all'epoca.


Dall'altro lato però credo che la colpa sia anche delle scelte fatte dagli sceneggiatori che per parte delle prime puntate secondo me hanno girato troppo intorno a certe dinamiche, con la conseguenza che non solo risultavano ripetitive, ma anche poco utili allo sviluppo generale. Penso ad esempio alla questione della bacheca con i messaggi d'amore a scuola che torna fin troppe volte, ed invece è stato poco, sfuggente e frammentato lo spazio dedicato alla ricerca delle origini di Anna.


Chiamatemi Anna è comunque stata un'occasione per emozionarsi, per sorridere e per riflettere, ed io sono della scuola di pensiero che sia meglio concludere nel miglior modo possibile qualcosa piuttosto che portarla avanti svogliatamente e senza reale interesse, col rischio che poi si arrivi solo ad un punto morto. È un peccato che sia finita così in fretta, e spero che magari il lavoro sarà ripreso e rimaneggiato, ma, come si dice in questi casi, è stato bello finché è durato.


Sex Education
Seconda stagione
⭐⭐⭐🌠


Non sono stato un fan sfegatato della prima stagione di Sex Education, perché mi sembrava che si perdessero in certe parti, le esasperassero, o che ci fosse un certo anacronismo nelle vicende, ma con la seconda stagione, che è apparsa su Netflix il 17 Gennaio, secondo me non solo hanno saputo portare avanti una serie tv comunque gradevole, ma ne hanno anche migliorato e far evolvere alcuni aspetti.
Giustamente i ragazzi, che sono poi i protagonisti, sono cresciuti, e con loro anche il modo in cui si pongono nei confronti della vita, un po' come in Chiamatemi Anna.



Ho trovato interessante che in questa seconda stagione di Sex Education abbiano un po' depotenziato il personaggio di Otis, che da quasi maestro del sesso viene riposizionato a quella che la sua più normale e logica collocazione: un ragazzo che ancora non sa nulla della vita e ben poco di se stesso. Lo avevo detto anche per quanto riguarda la prima stagione: era assurdo che nessuno dei ragazzi desse almeno un'occhiata al web per cercare di sapere di più sulla sessualità, ed Otis apre a questa ovvia possibilità, perdendo secondo me il suo ruolo, specie agli occhi dello spettatore.
È un aspetto che ha consentito due cose: da un lato dare al protagonista di Sex Education maggiore spazio per le sue vicende personali, dall'altro lasciare la parola a colei che dovrebbe essere la reale professionista ovvero Jean Milburn, la madre di Otis.



Può sembrare una sciocchezza, ma questo piccolo passaggio darà la possibilità alla serie di toccare temi come l'asessualità, il feticismo, la pansessualità, ma di tradurli con termini che diventano naturali e soprattutto informativi. O ancora approfondire l'ambito della genitorialità e dei rapporti in età adulta. Ma si va anche un po' più a fondo su temi come l'omofobia interiorizzata, e più in generale l'accettazione di sé, e si batte molto sulla questione del consenso nei rapporti sessuali, o, all'opposto, della violenza.



Ci sono passaggi che ho trovato molto dolorosi, molto realistici e davvero duri emotivamente, nonostante il modo sempre sopra le righe di Sex Education di raccontare e di caratterizzare i personaggi. 
Ma non è tutto un dramma, anzi molti sono anche messaggi positivi, di empowering, specie in una ottica al femminile. 
È vero che la conseguenza è che certi filoni narrativi, forse anche molto attesi specie dai fan più giovani, come può essere la parentesi fra Otis e Maeve, sono stati quasi sospesi, per dare spazio appunto ad altro, ma alla fine credo che è giusto che una seconda stagione sia un po' di passaggio per eventualmente chiudere il cerchio con una terza stagione.


Perché "solo" tre stelle e mezza a Sex Education? Perché nelle prime puntate ho avuto l'impressione che certe cose fossero un po' buttate a caso, un po' raffazzonate, un po' trattate superficialmente o banalizzate. Mi viene in mente la parte di Adam Groff all'accademia militare, sviluppata in poche scene di un paio di episodi, e secondo me è un peccato perché la psicologia del personaggio, che sta imparando ad accettare se stesso, avrebbe potuto dare più spunti.
Il problema generale è che Sex Education vuol mettere di mezzo tante cose, ma a volte svilupparle tutte diventa difficile. Ciò non toglie che avere la capacità di intrattenere senza annoiare ed appesantire, ma lasciando sempre qualcosa alle persone che ti seguono, non è un dono comune a tutte le serie tv.


Le Terrificanti avventure di Sabrina
Chilling Adventures of Sabrina
Terza stagione/parte
⭐⭐⭐


Sebbene fossi conscio di essere fuori dal target di Chilling Adventures of Sabrina, devo ammettere che le prime due stagioni mi avevano incantato. Un po' come le altre due serie, pur restando intrattenitiva, era piena di trame, sottotrame e contesti attuali e con cui empatizzare. Con la terza stagione, o forse dovrei dire la terza parte, ho notato però che Le Terrificanti Avventure di Sabrina ha messo da parte queste tematiche, per concentrarsi più sull'azione che sull'emozione.
I 10 episodi che sono sbarcati su Netflix lo scorso 24 gennaio si sono concentrati tutti sul rapporto di Sabrina con l'inferno, e su nuove minacce che si abbattono non solo sulla congrega di streghe, ma soprattutto su tutti i cittadini di Greendale.



Già quella sorta di videoclip che avevano rilasciato prima che Le Terrificanti avventure di Sabrina 3 apparisse in rete, doveva in qualche modo preannunciare la stagione, visto che sono stati aggiunti degli elementi nuovi a discapito però di una certa profondità che avevo notato in passato.
Non che prima fosse una serie per intellettuali sofisticati, ma adesso c'è stata maggiore azione, una vena un po' più splatter, a tratti horror, e lo sviluppo della storia mi è sembrato più rivolto ad accontentare un gusto teen, che un tardone come me.


Nonostante quegli approfondimenti che avevo trovato nella serie, siano stati parecchio diluiti, però promuovo questa stagione perché mi ha intrattenuto da inizio a fine.
È una scelta che in parte capisco, non solo nell'ottica di accontentare il pubblico a cui si rivolge effettivamente, ma anche per creare nuovi sviluppi, non rischiare di appesantire, non dover ripetere sempre lo stesso schema e gli stessi argomenti. E sono riusciti a fare appeal su di me, creando tensione, azione appunto, a farmi sorridere o anche a scuotermi, e soprattutto a tenermi compagnia senza noia.
Se quindi ho digerito questo cambiamento, seppur con un po' di dispiacere, dall'altro lato ci sono stati alcuni elementi che proprio ho fatto fatica a sopportare.


La svolta alla Bonnie e Clyde di Ambrose e Prudence mi è sembrata un po' cheap, un po' esasperata, solo un espediente magari non fuori luogo, ma portato avanti secondo me in modo poco credibile per quelli che sono i personaggi. Inoltre questa loro unione porta ad un appiattimento dei caratteri dei due, più pedine che vengono spostate in base a dove servono che in base a dove intendono andare. Più in generale tutti i personaggi sono semplicizzati per dovere di copione. Risultano invece fuori luogo, al limite dello skip per me, le parti cantate: io non ho scelto di seguire High School Musical, ma una serie tv tratta da un fumetto, siate seri, grazie.


La storia inoltre, nonostante si faccia seguire con piacere, diventa un continuo intrecciarsi e complicarsi che alla lunga stanca e che può facilmente confondere. Sembra quasi che la giornata di Sabrina duri 36 ore ininterrotte, che quasi non dorma, che sia ovunque (e non lo dico come spoiler). Letteralmente c'è materiale per due stagioni, concentrato tutto in questa terza parte, e questo caos può portare ad una perdita di appagamento quando le situazioni finalmente si risolvono.


Le Terrificanti avventure di Sabrina è una ode al potere femminile, ma di cui purtroppo si perde l'eco, e dove hanno il sopravvento aspetti meno incisivi e più avventurosi, dove l'estetica batte un po' la sostanza. La quarta stagione non credo tarderà ad arrivare visto che questa terza parte è stata pubblicata a distanza di nemmeno un anno dalla seconda. Spero solo, al contrario di quanto leggo in giro, che i riferimenti alla serie Riverdale non siano eccessivi, ma soprattutto che decidano di seguire pochi filoni narrativi alla volta.


31 commenti:

E tu cosa ne pensi?

Info Privacy

  1. Seguo solo Sex Education che, nonostante un po' di didascalismo in più quest'anno, mi è piaciuto comunque parecchio. :)

    RispondiElimina
  2. Mi trovi perfettamente d'accordo con te per quanto riguarda Le terrificanti avventure di Sabrina. Le parti cantate le ho trovate eccessive e fuori luogo, come se servissero solo ad allungare il brodo, senza apportare nulla alla serie. Eh sì, concordo anche io sul fatto che sembra abbiano voluto prediligere l'azione alla sostanza ed è un po' un peccato...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io credo le abbiano piazzate anche perché hanno attori in grado di cantare, l'attore che fa Harvey era (è?) un musicista (della serie "ce lo possiamo permettere"), e penso anche che agli adolescenti sia piaciuta molto come parentesi. Se l'avessero messa fin dall'inizio a piccole dosi credo sarebbe stato meglio, ma così...

      Elimina
  3. Non ho ancora finito di vedere la terza stagione di Sabrina, ma ho visto le altre e devo dire che mi sono piaciute entrambe però, a differenza tua, ho apprezzato più Sex Education di Anne with an E. Credo che riguardo a quest'ultima pesi il fatto che a suo tempo avevo visto e amato il cartone. Non è che volessi la fotocopia in versione "live action", però mi ha un po' spiazzato che abbiano inserito tante cose che nel cartone non c'erano, anche se apprezzo che abbiamo voluto toccare diverse tematiche. Peccato che non abbiano approfondito certe cose più di tanto, come hai notato anche tu, e peccato non sia prevista una prossima stagione per farlo. Riguardo a Sex Education, la prima stagione l'ho presa principalmente come una serie umoristica, benchè anche lì vengano trattate questioni serie e attuali, e quindi non mi sono posta più di tanto il problema dell'eventuale stereotipizzazione dei personaggi. Sono stata contenta che la seconda serie sia stata all'altezza della prima, soprattutto dopo la delusione di The End of the Fucking World (ottima la prima, la seconda mah)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Anche io amavo il cartone, ma devo dire che non ricordo tutti i dettagli di cosa ci fosse e cosa no nell'anime rispetto appunto alla serie 😅. Credo che di quell'opera portassi più appunto il mood, che il desiderio di rivivere e rivedere qualcosa di simile.
      Non ho capito però bene il tuo giudizio su Sex Education: se l'hai considerata comica e quindi "leggera" come fa a battere l'emotività di Anna? Personalmente comunque non ho trovato i personaggi stereotipati, anzi, al contrario. Mi pare lo dicessi nella recensione della prima stagione, che ho apprezzato come ad esempio Eric non venisse ridotto a macchietta :D
      Concordo su TEOTFW ma alla fine è un'altra storia 😁

      Elimina
    2. Ho passato molti mesi di casini personali e quindi ho cercato di vedere cose "leggere" perchè volevo rilassarmi e farmi due risate. Penso sia per quello che ho preferito Sex Education; magari rivedendole entrambe in un altro momento della mia vita potrei ribaltare il giudizio.

      Elimina
    3. Capisco, sì, anche per me a volte influisce il periodo in cui seguo qualcosa

      Elimina
  4. A parte Anna che non ho proprio intenzione di cominciare mai, se Sex Education entra ora in lista, Sabrina già c'è, ma vado ancora indietro pure a Riverdale..

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Quindi ti farà piacere se ci saranno concomitanze fra le due serie :D

      Elimina
  5. Ammetto di non aver letto il pezzo su Sabrina perchè devo ancora vederla e non vorrei rischiare nessun spoiler, in comune solo Sex Education. trovo questa seconda stagione un po' sottotono, ma credo sia normale hanno dovuto un po' cambiare la rotta perchè riproporre nuovamente Otis con le consulenza per altre 8 puntate sarebbe stato troppo. Devo ancora finirla quindi per ora non mi sbilancio nè pronuncio troppo, però apprezzo come dici tu che siano riusciti ad affrontare anche altri temi delicati.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Allora mi dirai alla fine di tutto che te n'è parso :D

      Elimina
  6. Anne è nella mia wish list da un sacco di tempo ma non sono mai stata nel mood giusto per iniziarla... arriverà anche il suo momento. Sex education la prima stagione mi era piaciuta molto, vediamo la seconda, ancora non ho avuto modo di recuperarla.
    Sabrina, invece, l'ho abbandondato a metà della prima quando è uscita. Non mi convinceva per niente, l'ho trovata quasi noiosa!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Tanti come te all'inizio di Sabrina si sono annoiati, ma poi ho letto in giro che si son ricreduti. Io ero abbastanza ben predisposto dall'inizio :D

      Elimina
  7. Io - che sono un po' grandicello - mi ricordo del cartone animato giapponese "Anna dai capelli rossi"... e di Charlottetown, capoluogo dell'Isola Principe Edoardo, la più piccola provincia del Canada :-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Me lo ricordo anche io molto bene :D Certo, non mi ricordo esattamente tutta la storia, ma ad esempio, ne parlavo con una amica, che è un peccato non vedremo inclusa in questa stagione la parentesi un po' più adulta di Anna! :/

      Elimina
    2. "Anna dai capelli rossi ha
      il cappello sulle ventitré
      e due occhi limpidi
      e un mare di lentiggini..."
      Ricordo che ero rimasto affascinato dal "cappello sulle ventitré"... espressione un po' desueta già allora, figuriamoci oggi...

      Elimina
    3. In effetti non l'ho mai capita!
      C'era anche la famosa frase "però un nido non ce l'ha, non ha una mamma né un papà" tradotta da noi bambini "però un DITO non ce l'ha"...😅🤣

      Elimina
    4. Portare il cappello sulle ventitré = portarlo obliquo da un lato.
      :-)

      Elimina
    5. Giusto!
      "... però un nido non ce l'ha
      non ha una mamma né un papà."
      Ok, ma mancano due versi... non c'è mica da qualche parte una rondine e/o un'altalena che va leggera su e giù?

      Elimina
    6. Sì, ok, ma la frase della rondine e dell'altalena non veniva storpiata.

      Elimina
  8. Sabrina ancora non mi attira, mentre Anne con la E non la conoscevo: ma mica è Anna dai capelli rossi? :o
    Brutto quando chiudono e quindi devono affrettarsi a finire, però almeno finiscono ahaha! Certe serie le lasciano incomplete!

    Sex Education lo devo vedere, invece. Mi piace come lo hai descritto, addirittura personaggi dolorosi... io pensavo fosse una sorta di comedy sul sesso.

    Moz-

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Certo che è lei, e se non la conoscevi vuol dire che non mi segui visto che ne parlo da tre anni 😂
      Non posso dire nulla sulla fine, diciamo che arrivano ad un punto 😊

      Sex Education è comedy ma non è banale. I personaggi hanno ovviamente i loro problemi, la loro psicologia, i loro traumi. Ma non aggiungo altro

      Elimina
    2. Ma forse l'avrò anche letto solo che stavolta non ho ritrovato riferimenti a nomi, cognomi o fatti della storia noti... :o
      SE lo vedrò a breve^^

      Moz-

      Elimina
    3. Giuro che non ho mai fatto il nome di Anna Shirley, anche nei post passati :D Mea culpa in effetti

      Elimina
  9. Strano ma vero, ho visto solo Sex Education che anche quest'anno mi ha piacevolmente stupito. Sì, ci sono tutti i cliché delle serie adolescenziali, ma li rimescolano bene e ne fanno una bella educazione. La storia di Aimee, poi, l'hanno gestita benissimo.

    Anna odiando profondamente il cartone di quando ero piccola l'ho proprio evitato, mentre Sabrina è lì che mi tenta dal primo anno visto che tutti mi confermate che non è troppo teen... la paura è che continuino ad andare avanti e rovinino tutto, ma vedrò di inserirla a breve.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La parte di Aimee anche per me è stata gestita e sviluppata davvero bene, in maniera credibile ma in linea con lo stile della serie.

      Secondo me Sabrina è iniziata in maniera poco teen, ma questa terza parte secondo me segue più lo stile ed il gusti teen come scrivevo. Non è diventato forse a tutti gli effetti teen drama, ma giustamente puntano a quel pubblico.

      Elimina
  10. Chiamatemi Anna è in lista da vedere.. Sabrina non posso vederlo troppo legato a quello anni 90 non posso tradirlo..

    mallory

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ahahah anche a me piaceva, ma non lo ricordo mica più. In ogni caso è tutta un'altra storia :D

      Elimina
  11. Allora, da dove iniziare? Sto guardando Chiamatemi Anna e sono a metà della seconda stagione. Mi sta piacendo, sebbene io in questo periodo non riesca molto ad essere costante nella visione delle serie tv: è come se non trovassi più nulla di assolutamente coinvolgente, di quelle serie che ti spari in due giorni chiusa a casa. Comunque, la sto portando avanti perché è piacevole da vedere.

    Non mi era molto piaciuta la prima stagione di Sex education, ma la seconda mi è piaciuta di più, sebbene abbia trovato alcune cose inutilmente portate avanti per troppe puntate (vedi relazione Otis - ? nemmeno ricordo il nome di quella tizia che non mi stava molto simpatica). E concludere senza un accenno di relazione tra Otis e Maeve, non farli incontrare al campo roulotte per una frazione di secondo? Ma perché? T.T

    Ho iniziato la terza stagione di Sabrina e ho mollato dopo 10 minuti del primo episodio. Mi è venuta terribilmente a noia e ho deciso, almeno per ora, di abbandonarla. La prima stagione l'ho vista con interesse, la seconda mi ha un po' annoiata, alla terza non ce l'ho fatta :D

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Capitano quei periodi in cui non ti prende nulla, c'è poco da fare :D Io in quel caso mi lancio sui film, almeno non sono costretto a seguire troppo a lungo qualcosa che non mi attira!

      Secondo me bisogna specificare alcune cose su Sex Education: Otis e Ola stanno insieme più o meno fino alla quinta puntata, ma nel corso della stagione non è che abbiano molte parti insieme (esempio nella quarta sono solo due scene). Maeve e Otis nonostante sia in un rapporto più freddo, hanno comunque delle parti insieme. Farci un incontro finale sarebbe stato controproducente per una terza stagione, ma anche perché non è solo la loro storia il centro del tutto

      Elimina

Vi sono piaciuti