|#backtoseries chapter 35|
Non sono il top ma dategli una chance! 🙌🏻

Continua il mio inseguimento alle serie tv che voglio vedere e che sto lentamente recuperano, e continua però un po' il mood fiacco di quei telefilm che, nonostante abbiano buoni propositi e non siano per fortuna da drammatica bocciatura, presentano, secondo mio gusto ed esperienza, qualche problema per diventare dei prodotti davvero validi, ed in grado di sopraelevarsi in questo marasma di serie tv. 
In particolare oggi mi soffermo su due.

 Sex Education
Prima Stagione
⭐⭐⭐


L'11 gennaio 2019 è atterrata su Netflix una serie che stata apprezzata, amata, chiacchierata ma anche criticata ovvero Sex Education.


Due adolescenti, Otis e Maeve, hanno due vite e due caratteri apparentemente molto diversi, quasi opposti, ma si ritroveranno ad essere soci in affari. La mamma di Otis è infatti una terapista, una sessuologa per l'esattezza, per cui il ragazzo è cresciuto conoscendo tutto sul sesso, e quando Maeve scoprirà l'abilità del compagno di scuola, capirà che potrà farci un business: trasformarlo in un consulente sessuale per i suoi coetanei. D'altronde il sesso è un pensiero fisso per i ragazzi a quell'età, che devono confrontarsi con le prime esperienze e problemi di sorta.
Iniziare non sarà semplice, ma presto Otis e Maeve diventeranno una squadra parecchio affiatata, non solo negli affari con le loro sedute di terapia.


Simpatica, leggera, scorrevole, con una bella regia, a volte sopra le righe ma non stupida, e soprattutto in grado di trattare tematiche delicate senza appesantire il pubblico, ma senza svalutarle o metterle in ridicolo, in un equilibrio che rende Sex Education una serie piacevole, specie per i più giovani. Questi sono i pregi che ho trovato in questa serie tv che in 8 episodi si lascia seguire, che tiene compagnia e che fa un po' riflettere. Per questo secondo me merita almeno una possibilità.
Le premesse non erano certamente positive perché all'inizio mi sembrava che i personaggi fossero un po' troppo stereotipati ma con lo sviluppo mi sono reso conto che invece, molti di questi hanno tanto da dire e da raccontare, e tanto che possono dare allo spettatore, attraverso le loro vite. Si passerà fra temi come ad esempio l'omofobia o l'aborto in età giovanile, per dirne due che mi hanno toccato.
Ci sono però tanti altri elementi che secondo me sono stati male impostati in questa prima stagione di Sex Education, che ai miei occhi l'hanno resa un po' strana.


Partiamo proprio dal titolo, che poi dà l'incipit alle vicende: l'educazione sessuale. È bello come questo argomento venga toccato senza risultare come vi dicevo ridicolo, o imbarazzante. È bello come Otis riesce a comunicare naturalmente con i suoi compagni, e probabilmente è anche un segnale che si vuol mandare ai giovani ovvero che non c'è nulla di male ad avere dei dubbi sul sesso e che è importante parlarne, confrontarsi e affrontarlo con consapevolezza. Tuttavia c'è un certo anacronismo in questo.
Se ci pensate nell'era di internet dove va un ragazzo a cercare informazioni sul sesso? In rete ovviamente. Tuttavia in Sex Education non solo ci vengono nascosti più volte smartphone e computer, o meglio vengono usati a piacere dello sceneggiatore, ma l'ambientazione sembra farci pensare agli anni '80 e '90. Questa mi sembra un po' una forzatura e un allontanarsi dalla realtà.
Ci saranno poi altre scene troppo sopra le righe, esagerate e un po' kitsch, che rendono la serie irreale, ma questo elemento in particolare mi sembra appunto un modo troppo scafato di far funzionare le cose.


Inoltre nel corso delle puntate l'argomento sessualità si perde un bel po', ma volendo giustificare la cosa potrei dire che il ruolo di Otis non è poi quello di terapista, perché d'altronde anche lui è un adolescente, ma come dicevo su, più di confessore, di persona disposta ad ascoltare i ragazzi e dare un parere sensato. Ma anche per cercare di dar corpo alla storia, e risalto ai personaggi, però questa è una mia illazione.
Ci sarebbe tanto da dire sui personaggi appunto, perché in effetti sono tanti e diversi fra loro, ed hanno sviluppi che sono più o meno coinvolgenti. Otis è quello che preferisco meno: alla lunga è pesante, ripetitivo, poco incisivo sia nella storia che per lo spettatore, e secondo me resta un po' frenato per dovere di copione.
Eric invece è stato quello che ha una effettiva crescita e mi ha stupito, perché in principio mi aspettavo la solita macchietta inutile dell'amico gay del protagonista, invece ha una sua storyline coerente e soprattutto coinvolgente, anzi sembra quasi l'unico ad avere una testa pensante e un cuore che funziona.


Maeve invece avrà un percorso forse meno coerente rispetto ad Eric ad esempio, ma secondo me si dimostrerà per quello che è: una giovane donna che può commettere degli sbagli, di cui paga le conseguenze, che come tutti gli adolescenti è in costante conflitto fra passione e ragione.
Sex Education secondo me è una serie per ragazzi che può sotto certi punti di vista risultare stimolante senza essere estremamente pruriginosa, che può mostrare tante sfaccettature della realtà e portare magari i giovani ad un confronto e a riflettere. Qui per scoprire cosa mi è sembrato della seconda stagione. 


Homecoming
Prima Stagione
⭐⭐⭐


Cambiamo invece piattaforma con la prima stagione di Homecoming, serie tv in 10 episodi che dal 22 Febbraio è stata distribuita col doppiaggio italiano su Amazon Prime Video.


L'Homecoming è un centro di recupero per soldati affinché possano reinserirsi al meglio alla vita civile. Il centro è gestito da Heidi Bergman, che svolge il suo ruolo con passione e coinvolgimento e che tiene dei colloqui con i ragazzi affinché possano condividere con lei le loro paure durante il periodo in guerra e quelle che sono le speranze per il futuro.
In un gioco fra passato e presente la serie ci svelerà che dietro quella che sembra un comunità con degli intenti più che onorevoli, si nascondono interessi ben più ampi. Ma non sarà semplice ricostruire quel che accadeva dietro le porte dell'Homecoming, visto che stranamente Heidi non ricorda nulla di quel periodo.


Non sapevo bene cosa aspettarmi da questa serie tv se non il fatto che forse ha incuriosito e spinto molti alla visione, ovvero Julia Roberts nei panni di una semplice e a tratti confusa e trasandata Heidi Bergman, un ruolo in cui risulta credibile e che le è riuscito secondo me molto bene, a parte la parrucca posticcia che, come fa notare la mia amica Simona, fa il paio con quella di Mandy Moore in This is us. Forse non è esattamente un ruolo nuovissimo per lei visto che a mio avviso ha un po' il sapore di Erin Brockovich, quindi di una donna che si scontra contro un potere forte. In generale però è una serie ben recitata.
Secondo me Homecoming merita una chance di essere guardata, perché è scorrevole, visti anche gli episodi da poco più di 20 minuti, intriga senza annoiare e senza appesantire, ed ha anche altri pregi più tecnici. La musica tensiva è un elemento che si nota subito, ed in generale i suoni che richiamano un po' un poliziesco degli anni '70. Ma anche la scenografia, ed un po' il look di Heidi ricordano quell'epoca, sebbene ci troviamo ai giorni nostri.


Ancora una volta giocano a nasconderci la tecnologia: i cellulari li usano tutti con gli auricolari, non ci sono computer quasi mai, e il registratore di Heidi è quasi invisibile. 
Anche la regia si muove in maniera interessante, a volte è straniante, si sofferma spesso sui volti, ma secondo me ha un aspetto che può dar fastidio. Praticamente il passaggio fra presente e passato viene differenziato anche da un aspetto ottico: il quadro dell'immagine si allarga quando ci spostiamo nelle vicende indietro nel tempo, e si restringe nel presente. Amazon Prime Video è un servizio di streaming che funziona anche su dispositivi mobili e se siete ciecati come me e guardate la serie su uno schermo piccolo, queste grosse bande laterali nere potrebbero non piacervi. Ma questa secondo me questa è un'inezia rispetto al problema più grande di Homecoming.


Secondo me la trama non è eccezionalmente intricata, i colpi di scena non mi hanno lasciato di stucco e non ho apprezzato tutte le soluzioni narrative scelte. Ho avuto come l'impressione che la storia più volte avrebbe potuto trovare una risoluzione ma si basa tutto su un non detto ed una nevrosi che non si capisce da cosa nasca. Heidi non ha memoria del suo passato, ma invece di fare scenate inutili potrebbe dirlo chiaramente e cercare di cavarne un ragno dal buco. Anche perché, proprio per via del fatto che non ha memoria, non può avere coscienza di un eventuale pericolo, non sa cosa si potrebbe celare dietro quei ricordi sbiaditi, anzi potrebbe andare a suo vantaggio cercare di collaborare. 
Sì, questa foto l'ho messa solo per apprezzare la bellezza di Stephan James

Quindi mi sono chiesto qual è il senso di questa MargheritaBuyte acuta che la coglie di tanto in tanto, se non la scelta imposta e troppo palese di uno sceneggiatore? Non credo serva un particolare ragionamento logico per rendersi conto che questo secondo me è un modo di scrittura troppo semplicistico: i personaggi non collaborano, non dicono le cose senza una effettiva ragione, o non le ricordano. Ed in queste circostanze io penso sempre una cosa


Insomma Homecoming non è la serie più originale che abbia visto, non mi ha fatto saltare sulla sedia né mi ha fatto scervellare per venirne a capo, ma se l'è cavata bene nel tenermi compagnia senza rinunciare troppo alla qualità. Nella seconda stagione non ci sarà a quanto pare Julia Roberts, ma io la seguirò comunque. 






25 commenti:

E tu cosa ne pensi?

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  1. Piaciute molto entrambe. La prima innocua, ma di buon cuore. L'altra nulla di eclatante nella trama, ma ha una regia talmente bella, un finale talmente dolce, che mi ha conquistato man mano.

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    1. Concordo sulla dolcezza del finale, non ho detto nulla per lasciare un po' di sorpresa, ma diciamo che è il momento che va a colmare un po' l'assenza di emozioni della serie

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  2. Come ho letto le prime righe Homecoming ho già capito che non è un telefilm sulle mie corde. Su sexeducation, anche io ho notato questa ambientanzione alla "stranger thing", con i filtri un pò antichi, l'abbigliamento - che però adesso stà ritornando -, e non mi è piaciuta, non per qualcosa, ma semplicemente per gusto personale, non sono un'amante di quegli anni. Per il resto, si, anche se non è straordinaria, vale la pena dargli una possibilità.

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    1. In effetti ormai questa storia degli anni '80 e '90 sta iniziando a stancare, e poi usarlo come escamotage per far valere meglio la propria storia non mi garba molto...

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  3. Ma come fate a trova' il tempo per tutte queste serie?!?! Benedetti ragazzi... io giusto Buttafuori con Giallini e Mastandrea su Youtube...mini episodi da trenta secondi... ahahah

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    1. Non so come passi le tue sere Franco, ma dalle 21/21 e 30 fino alle 23 hai circa un paio di ore in cui in genere, le persone, anche quotidianamente impegnate in attività lavorative, si dedicano ai propri hobby. Io, per esempio, appunto in questo arco di tempo vedo le serie tv, poi leggo un po' e poi nanna. Ecco come facciamo :D

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  4. Maeve è molto carina (rosa nei capelli a parte)...capisco che gli affari come terapista-consulente vadano bene! Mentre dopo aver letto il tuo parere sul protagonista Otis..sto pensando una serie nella quale il protagonista è odioso...no, non i Cavalieri dello Zodiaco o Holly&Benji..una serie non a cartone.
    Ecco, dovresti farci tu un post: tipo i 10 personaggi protagonisti più odiosi delle serie televisive :D
    Comunque se è una serie spensierata e non complicata da seguire, potrei aggiungerla alla visione...

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    1. Otis non lo descriverei (e non mi pare di averlo descritto) come odioso, o per lo meno, per me odioso è un personaggio che mi sta antipatico, no? Otis è pesante nel senso che è appunto un po' lagnoso, un po' pesante, un po' piagnone, di quelli che non prendono mai decisioni. Non lo definirei odioso ecco. Se dovessi fare un post sui personaggi di quel tipo ci metterei tutto il cast di The Affair ed avrei finito la lista xD

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  5. della prima me ne hanno parlato in molti ma onestamente non mi attira proprio.. gli ultimi tempi le serie con adolescenti e i loro problemi non le sopporto più xD posso però dargli una chance volendo..

    mallory

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  6. Di queste non ne ho viste nessuna. Sex education ne sento parlare bene, ma ancora non sono tentata ad iniziarla, vedremo! ;)

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  7. Comunque solo noi notiamo le parrucche inquietanti secondo me 😂
    Na bella lotta tra Julia e Mandy.
    Ho appena letto delle 2 nuove uscite serie tv su netflix.... Vampiri e Lupi mannari 😑 "Maria io esco" 😂😂😂

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    1. AAAAUUUUUUUHH 🧜🏻‍♂️🧚🏻‍♀️🧙🏻‍♂️👹🐱‍🐉🐱‍🏍🦄🐲😆😆😆
      Per non dimenticare gli occhi della nostra alleluia gloriana!

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  8. Sai che non guardo serie tv ma la prima l'avrei guardata. Magari non tutta, magari solo a pezzi. Però sa incuriosire.
    Buona domenica!

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  9. Insomma, sono entrambi abbastanza "pesanti", come tema, argomenti e narrazione, sinceramente non personalmente interessanti, ma tutto può essere ;)

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    1. In verità, come ho scritto, uno dei pregi di entrambe le serie è proprio il modo di narrare argomenti seri, in modo non troppo pesante, specie per quanto riguarda Sex Education. Poi ovviamente ognuno ha il proprio gusto, ma appunto, per esempio questa viene definita come una commedia drammatica.

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  10. Di Sex Education ho visto solo la prima puntata, ti farò sapere meglio a stagione conclusa. Sono rimasta un po spiazzata perché non riesco a capire l'ambientazione. Siamo ai giorni nostri come i cellulari suggeriscono oppure indietro di trent'anni visti gli arredamenti e l'abbigliamento?

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    1. Siamo ai giorni nostri, ma come dicevo secondo me è una scelta di comodo quella di dare un tocco retrò...

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  11. Ho visto solo Sex education e l'ho travata carina, molto sobria, ma carina.

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  12. Sex Education mi è piaciuta molto, anche se purtroppo alcune dinamiche la rendono prevedibile, comunque Eric è di gran lunga il personaggio più bello della serie.

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    1. Eric mi ha proprio stupito! Temevo che il suo percorso fosse monco e poco coinvolgente, ed invece...

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  13. Su Sex Education siamo d'accordo: non è il massimo, ricicla per bene temi e situazioni ma ne esce comunque una bella serie che sa affrontare anche argomenti spinosi.
    Homecoming per me è stata nel podio delle migliori serie TV, sarà che i racconti un po' giallo/un po' psicologici mi affascinano sempre, sarà quella regia ricercata, o semplicemente quel finale che sta tra i più belli fra le serie TV :)

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