|Beauty Cues #MaskWednesday|
TUTTE le maschere in tessuto di TONY MOLY!


Chiunque ami le maschere in tessuto avrà sentito parlare prima o poi del marchio TonyMoly, brand di cosmesi coreana nato a Seul nel 2006. 
È vero che Tony Moly produce tantissime referenze a livello di trattamenti viso e non solo, ma penso che uno dei loro prodotti più famosi sono le I'm Real Sheet Mask, le maschere in tessuto con un packaging molto particolare e carino che sicuramente si fa notare.
La linea delle maschere I'm Real credo che in totale consti di ben 26 prodotti, ma non mi pare che qui da noi siano reperibili. In Italia ad esempio parte di queste maschere sono rivendute da Sephora, ma immagino che nessuno voglia spendere 4.50€ per una maschera, o per lo meno non io che su #LaPoraccitudine ci ho fatto una rubrica. Mi sono rivolto quindi ad Amazon dove già da tanto tempo tenevo d'occhio queste maschere viso in un kit molto interessante che ne contiene 11, tutte diverse.

TonyMoly Sheet Mask

Il set in questione, all'epoca del mio acquisto, costava poco meno di 12 euro, al momento però sempre su Amazon è disponibile a una roba inusitatamente esagerata come più di 30 euro (qui se siete interessati) per cui vi consiglio di restare appostati e aspettare che l'offerta scenda, cosa che quasi certamente farà.

Vi parlerò di queste maschere in tessuto TonyMoly una ad una, e, nonostante abbia riscontrato delle differenza, vi posso dire già che queste non siano abissali. Mi sono piaciute più o meno tutte e con nessuna di queste maschere ho avuto strane reazioni, allergie o problemi.
Fra le similarità c'è il fatto che sono tutte molto ben imbevute, in alcuni casi anche troppo, di un siero che generalmente è liquido. Sul sito americano del marchio specificano che le maschere sono infuse con tre essenze diverse:

"Water-type, Micro-Emulsion Type, Milky Lotion Type"
ma sinceramente, a parte che in una, non ho notato la differenza di siero.
Un po' come tutte le maschere in tessuto coreane, non calzano benissimo a noi occidentali, specie intorno agli occhi e nel mio caso anche sul naso. Ok, non scivolano via e comunque sul resto del viso il tessuto aderisce molto bene alla pelle.
A proposito del materiale di cui sono fatte queste maschere devo dire che è un po' strano, una sorta di tessuto-non tessuto, è un po' più delicato rispetto ad altre maschere che ho provato, infatti tende un po' a strapparsi se poi cerco di sistemarla troppo. 
Mi aspettavo che, proprio per via del fatto che TonyMoly rappresenta molto bene i diversi "gusti" sulle confezioni, queste maschere avessero profumazioni abbastanza distinte e nette, in realtà sono tutte aromatizzate con odori delicati e freschi, per me poco distinguibili. 
Nonostante siano maschere made in Korea, e quindi abbiano la maggiorparte delle istruzioni scritte in coreano, la lista degli ingredienti è in inglese. E no, non sono maschere ecobiologiche, né ad INCI accettabile. 
TonyMoly suggerisce di tenere le maschere in posa per 20/30 minuti, ma io, lo sapete già, le tengo in posa la sera, più tempo possibile, finché non si assorbono del tutto, e poi applico magari una crema, soprattutto ora che fa più freddo. 


I'm Real Sheet Mask Aloe - Moisturizing 

TonyMoly I'm Real Sheet Mask

La prima maschera in tessuto TonyMoly che ho provato è stata proprio questa con estratto di aloe, definita appunto "idratante", ed effettivamente in questo senso ha funzionato, dandomi una buona dose di idratazione e lasciandomi la pelle compatta e, cosa che ho gradito molto, anche luminosa. 

TonyMoly I'm Real Sheet Mask INCI

L'unico problema è che nel caso di questa I'm Real, il siero era davvero tanto gocciolante, tant'è che non solo colava sul collo, ma letteralmente gocciolandomi anche sui pantaloni, avendola tenuta da seduto (in genere guardo le serie tv mentre tengo in posa le maschere); quindi sì, una maschera in tessuto promossa, efficace, ma che vi consiglio di fare da fermi. 


I'm Real Sheet Mask Makgeolli - Skin Purifying

TonyMoly I'm Real Sheet Mask

Se ve lo steste chiedendo, il "Makgeolli" è un vino di riso tipico della Korea. Nel caso di questa maschera TonyMoly abbiamo anche alcune indicazioni in inglese che dicono
"la maschera Makgeolli rende la pelle irregolare luminosa e radiosa"
Non chiedetemi cosa c'entri questo col definirla una maschera purificante, anche perché io non ho notato questa efficacia in alcun modo. Ho trovato però che questa maschera mi abbia idratato bene la pelle, dandole effettivamente un bel turgore e compattezza. L'unico neo è che rispetto alla sorella all'Aloe, mi è parso che il siero facesse più fatica ad assorbirsi. Con questo non intendo dire che avevo il viso unto o con eccessi di siero non assorbito, solo che ha richiesto un po' più tempo.

TonyMoly I'm Real Sheet Mask inci

Che la colpa sia dell'olio minerale e del dimethicone che contiene? Probabile, ma non mi è dispiaciuta.

I'm Real Sheet Mask Broccoli - Vitality

opinioni maschere in tessuto TonyMoly

Mi faceva ridere l'idea di provare una maschera ai broccoli, anche se avevo paura che puzzasse come gli ortaggi, invece no. Questa maschera mi ha dato l'impressione di essere un po' più asciutta rispetto alle altre. Nel caso di TonyMoly, "più asciutta" significa sempre ben imbevuta, ma sicuramente non mi ha gocciolato dappertutto.
Sul retro si legge solo 
" fornisce energia vitalizzante alla pelle affaticata"
che, se per loro significa che è una maschera rivitalizzante, io sono d'accordo. La I'm Real Sheet Mask Broccoli mi ha lasciato infatti la pelle fresca, luminosa e tonica, oltre che idratata.

TonyMoly I'm Real Sheet Mask

Visto che ci sono colgo l'occasione per fare una specifica: nessuna di queste maschere mi è parsa così fresca da risultare fastidiosa per la stagione invernale. Il siero comunque si è assorbito alla perfezione, senza lasciarmi alcun residuo. Questa è un'altra maschera che potrei riacquistare. 


I'm Real Sheet Mask Seaweeds - Skin purifying

TonyMoly I'm Real Sheet Mask

Anche nel caso della I'm Real Seaweeds il concetto di "purificante per la pelle" viene un po' frainteso secondo me. Nella descrizione sul retro si legge
"La maschera seaweeds rende la pelle luminosa e radiosa grazie alla freschezza del mare"
che, potete capire da voi, è bel lontano dall'eliminare eventualmente qualche imperfezione dal viso o avere un'azione sfiammante. 

TonyMoly I'm Real Sheet Mask recensione

Io ho usato questa maschera proprio in un momento in cui avevo qualche impurità in più sul viso, perché la speranza è l'ultima a morire, ma non ha sortito alcun effetto in questo senso, nemmeno di pori più chiusi. Mi fido poco delle maschere in tessuto che promettono di essere purificanti, ma non si sa mai.
Quindi sì, un trattamento discretamente idratante, che mi ha lasciato una buona luminosità all'incarnato, ma per il resto è un po' un meh. Piacevole, fresca ma nulla di più. Non la riacquisterei.

I'm Real Sheet Mask Red Wine - Pore Care


Un'altra maschera TonyMoly sempre rivolta ad una azione astringente è questa al vino rosso, e loro lo specificano anche sul retro:
"La Red Wine Mask rassoda la pelle con texture disomogenea e pori dilatati"
Ve lo dico subito: sui miei pori non ha avuto alcun effetto, né in generale mi è parsa in qualche modo purificante, esattamente come la Seaweeds.

TonyMoly I'm Real Sheet Mask

Ma nonostante questo, la I'm Real Sheet Mask Red Wine mi è piaciuta tantissimo perché oltre alla comune idratazione mi ha lasciato la pelle fresca e molto compatta. Inoltre mi è parso che mi abbia dato al viso un colorito luminoso e omogeneo
Quindi sì, nonostante non faccia ciò che promette, è una maschera candidata ad un riacquisto.

I'm Real Sheet Mask Tomato - Radiance

TonyMoly I'm Real Sheet Mask

Devo dire che questa maschera TonyMoly mi è parsa un po' strana, un pochino diversa dalle altre sia per quanto riguarda il tessuto, ma anche dall'odore un po' più intenso e pungente. Non fastidioso, ma più percepibile. 
La I'm Real Sheet Mask Tomato promette di 
"rendere la pelle dall'aspetto irregolare, liscia e radiosa"
Sì, in pratica i signori TonyMoly ci vogliono fosforescenti con tutta questa luminosità.

TonyMoly I'm Real Sheet Mask

Comunque questa maschera in tessuto non mi ha lasciato quella pelle bella che mi aspetto una volta che rimuovo il trattamento, con rossori attenuati o appunto una particolare luminosità. Tuttavia oltre ad essere idratante e fresca, è stata quella che mi ha disteso meglio i tratti del viso. Per cui anche lei, non fa ciò che promette a mio avviso, ma potrei riacquistarla molto volentieri

I'm Real Sheet Mask Pomegranate - Elasticity


Fra tutte le maschere in tessuto TonyMoly credo che quella al melograno sia la più famosa, e forse anche la più apprezzata. Sul retro si legge appunto che dovrebbe dare elasticità e 
"rassodare la pelle"
Dal punto di vista dell'aspetto, la Sheet Mask Pomegranate mi ha ricordato la Aloe: è infatti molto ben imbevuta di un siero liquido quasi sgocciolante. Per cui anche questa non può essere usata mentre si fanno faccende. Tuttavia, da questo set di maschere è effettivamente una delle mie preferite e mi è piaciuta molto: mi ha infatti lasciato la pelle idratata e rimpolpata, con i tratti distesi, ed i piccoli segni di espressione più affinati. 

TonyMoly I'm Real Sheet Mask

Inoltre ha quella giusta freschezza che in una maschera in tessuto io mi aspetto. Il prezzo da pagare per tanta bontà è che forse mi dà la sensazione di essere un po' più appiccicosa delle altre, ma nulla da farmi dar di matto o che possa rendere problematico l'assorbimento dell'essenza. Certo che la ricomprerei!

I'm Real Sheet Mask Tea Tree - Skin Soothing


Stranamente l'unica maschera che poteva avere un'azione purificante grazie alla presenza del tea tree, in realtà viene presentata come rassondante, o comunque che dovrebbe aiutare il tono della pelle. 



Ho apprezzato molto questa I'm Real Sheet Mask Tea Tree, perché ho trovato che idrati molto profondamente la pelle, al punto che, facendola la sera, al giorno dopo avevo ancora la pelle ben idratata. Inoltre è stata un grado di distendere i segni di espressione. Non è la più rimpolpante, specie in confronto alla Pomegranate, ma si è comportata bene e la potrei acquistare anche altre volte in futuro.

I'm Real Sheet Mask Avocado - Nutrition 

Review TonyMoly I'm Real Sheet Mask

Mi aspettavo che in questo kit almeno una maschera fosse considerata nutriente, e questa effettivamente è definita tale. Tuttavia nella descrizione sul retro viene considerata comunque una maschera per illuminare l'incarnato (n'atra vot!).


Le mie impressioni sono positive comunque. Parto col dirvi che il siero di questa maschera è diverso dalle altre I'm Real TonyMoly, sempre fluido ma quasi lattiginoso. Sicuramente sulla pelle risulta fresca e l'ho fatta in un momento in cui sentivo maggiore bisogno di idratazione, tant'è che la mia pelle se l'è bevuta, ed è diventata compatta e idratata
Nulla di sgradevole da dire, nessun residuo di siero e assolutamente piacevole da usare. 


I'm Real Sheet Mask Lemon - Brightening 

TonyMoly I'm Real Sheet Mask

Fra le undici maschere, questa I'm Real Lemon mi aspettavo fosse la più illuminante di tutte, per via della vitamina C che dovrebbe contenere l'estratto di limone, e anche perché la stessa TonyMoly afferma che dovrebbe illuminare l'incarnato

Opinioni INCI maschere in tessuto Tony Moly

Le mie aspettative quindi in questo senso erano alte, ma non ho visto nulla di ciò. È vero che la mia pelle è in questo senso in un buono stato, ma si può avere sempre di più. Anche questa maschera si è comportata comunque esattamente come le altre (che non è un male), idratandomi la pelle e lasciandola morbida. Nessun extra risultato, e magari per questo non la riprenderei, ma di per sé non è bocciata. 


I'm Real Sheet Mask Rice - Clear Skin 

maschere in tessuto Tony Moly

Una maschera in tessuto che, ve lo dico subito, non ricomprerei è questa al riso. Anche questa viene presentata come un trattamento per rendere la pelle radiosa, ma questa è una cosa normale per la cosmesi coreana: loro sono fan dell'effetto dewy, super luminoso, per cui ha una sua logica il fatto che così tante maschere in un unico set siano volte a questo scopo. 

Opinioni INCI maschere in tessuto Tony Moly

Vi dicevo che non la acquisterei un'altra volta perché l'ho trovata un po' sciapa: sì idrata, ma non mi ha dato la luminosità promessa da TonyMoly, e non mi ha disteso i segni di espressione, né ha reso la pelle più tonica.
Insomma, la I'm Real Sheet Mask Rice non ha fatto danni, ma su di me non mi ha dato alcun risultato che mi faccia dire "la ricompro" in questo mare magnum di maschere.

INFO BOX | TONYMOLY I'm Real Sheet Mask set 11
🔎 Amazon, Sephora
💸 €11.88 set da 11
🏋 21gr l'una
🗺 Made in Korea
⏳ //
🔬 //
💓⇒ 🌸🌸🌸🌸

Credo che, nonostante le mie preferenze, questo set di 11 maschere in tessuto di TonyMoly se la cavi egregiamente; a volte acquistare questi kit può essere un po' controproducente, perché magari alla fine ne trovi efficace una o due, ma non è stato questo il caso, anzi, non solo non ne ho di completamente bocciate, ma anzi alcune di queste maschere mi sono piaciute davvero tanto. Per cui sì, le promuovo e vi consiglio di dare un'occhiata a Amazon perché appena abbassano il prezzo diventa un bell'assortimento da acquistare.  
Voi avete provato le maschere TonyMoly? Vi sono piaciute?



Recensione Film 🎥🎬: Cinquanta Sfumature di Rosso (2018) | Fine dell'imbarazzo, forse.

Tutto ciò che inizia, per una naturale ma mai scontata conseguenza, deve prima o poi terminare. Soprattutto le cose belle, che sono le prime ad abbandonarci.
Così siamo arrivati anche alla fine della saga più smandrappona di sempre: Cinquanta Sfumature.



Titolo originale: Fifty Shades Freed
Genere: soft porno fatto male
Durata: 105 minuti
Regia: James Foley
Uscita in Italia: 8 Febbraio 2018
Paese di produzione: Stati Uniti d'America

La nostra eroina Anastasia Steele ha superato le più impervie vicissitudini affrontandole a testa alta, con fermezza e maturità, e soprattutto tanti sospiri asmatici e facce imbronciate.
Dopo essere riuscita ad accalappiare un fidanzato potentemente facoltoso che sia totalmente innamorato di lei nonostante non abbia alcuna qualità celebro-fisica che possa renderla minimamente attraente. Dopo aver sopportato che il suddetto fidanzato la volesse appesa come un capocollo in salumeria per prenderla a mazzate come un tappeto steso al sole. Dopo aver avuto a che fare con le ex psicologicamente deflagrate del suddetto fidanzato, rischiando anche di rimetterci le penne (e i sex toys).

Dopo queste e altre vicissitudini, Anastasia è finalmente è riuscita a coronare il sogno di una vita: trovare un ricco facoltoso che le passi l'assegno di mantenimento mensile la sua metà perfetta che si firma Christian Grey, colui in grado di capirla in tutte le sue sfaccettature (???) e che abbia scelto di portala all'altare per suggellare eternamente il loro amore. 
Ma anche per l'ultimo capitolo della magnifica prosopopea che prende il nome di Cinquanta Sfumature di Rosso, la nostra amata Anastasia dovrà sfoderare una certa cazzimma per poter affrontare alcuni fantasmi del passato che tenteranno di intrufolarsi lungo il suo cammino


Chi ha tradotto il titolo dell'ultimo capitolo di Cinquanta Sfumature forse voleva dare un accento di rosso a questo film, rosso come l'amore più intenso, come la passione più irrefrenabile, come la visceralità di una relazione che vibra delle palpitazioni che solo le emozioni più profonde riescono a creare.
Ecco, tutto questo però non c’entra nulla con Cinquanta Sfumature, o meglio non c’entra nulla con il film che ho visto. 
Sì, ho guardato un film solamente per parlarne male. Ma di Cinquanta Sfumature alla fine non si parla male, se ne parla per farsi una risata.
Vi dicevo, amore, passione, visceralità che non so nemmeno se sia un termine italiano, ma Cinquanta Sfumature è da encefalogramma piatto emotivo, non dà nulla se non ripetute dosi di imbarazzo.

Cinquanta Sfumature di Rosso recensione

Sono imbarazzanti i dialoghi scritti probabilmente da chi ha già abbracciato la menopausa ma è ancora single; della serie che ancora Anastasia si ritrova in bocca un credibilissimo 
"ma questo è tuo?"
per ogni cosa che supera le centinaia di dollari e che Christian le fa sfilare sotto al naso.
Figlia mia ma tu ti sei sposata con uno senza sapere che ha un jet privato, che non è esattamente come un buco in una calza che te ne puoi essere scordato, e gli chiedi ancora se suo?!
Voglio vedere come ti stupisci quando scopri anche le amanti nell'armadio, sotto al letto e nel freezer con i surgelati.
Per non parlare delle battute di Christian che farebbero scappare a gambe levate qualunque essere vivente (tranne Ana, ma giustamente vi pare senziente una con quella frangetta nel 2018?).
Sono imbarazzanti, poco credibili e del tutto casuali le scene di sesso, ma non perché ci scandalizziamo (almeno io no, sebbene quelle robe non le faccia) ma perché Anastasia e Christian sembrano due adolescenti con fantasie pruriginose, più che due adulti fatti e finiti che hanno una sessualità fantasiosa e sviluppata.

Cinquanta Sfumature di Rosso recensione

Vogliamo parlare della scena col gelato? Che a me si squaglia in 3 secondi tempo che arrivi dal barattolo alla bocca, e questi ci si disegnano la gioconda sugli addominali. 
Sono imbarazzanti le inquadrature che sembrano quelle de Le Tre Rose di Eva su Canale 5.
Ecco, fosse un filmetto da Canale 5, magari in seconda serata vi direi che potreste dargli una chance, ma no, quelli di Cinquanta Sfumature di Rosso puntano alle sale, e ci riescono pure. 
Sono imbarazzanti anche le scene d’azione, completamente avulse dai personaggi e che sfiorano fantasilandia; così come ci si imbarazza anche quando lo spettatore dovrebbe essere sorpreso per l’opulenza che il signor Grey è in grado di sfoderare, niente capendo che il boss delle cerimonie è meno pacchiano e pataccoso



Devo dire che in una cosa hanno saputo sorprendermi: mi aspettavo che del matrimonio dell’anno ci raccontassero ogni singolo dettaglio, dalla croccantezza dei confetti, all'orlo della sottoveste della mamma di Christian, e invece hanno fatto tutto alla svelta. Questo bisogna riconoscerlo: in Cinquanta Sfumature di qualunque colore esse siano, non si perde tempo. Quell'oretta e mezza ti passa, fra una risata, qualche perplessità, ed immaginare come sapresti spendere meglio tutti quei soldi.


Tutto ciò che inizia deve anche finire prima o poi, anche le cose più belle. Ma Cinquanta Sfumature non è fra queste, ed anzi è durato fin troppo, e non credo ci mancherà.
Quest'ultima versione "di Rosso" conferma come questa saga sia senza sentimenti, con una ironia sdentata e soltanto involontaria, in grado di suscitare pensieri peccaminosi solo se non vedi un uomo (o una donna) dai tempi in cui si stampavano ancora le lire. Una saga senza sapore, figuriamoci odore, con dei personaggi così piatti, noiosi, prevedibili, stagnanti, empatici come un frigo, irreali, che commettono azioni del tutto prive di logica e se vogliamo anche di cattivo esempio, che secondo me hanno rovinato carriere promettenti, e no, Dakota Johnson, so che mi leggi ma non parlo di te. 
Non sono certo sia l'ultima volta che sentiremo parlare di Cinquanta Sfumature, perché da un buon business si possono fare tante sfumature di un business ancora più grande. 



Voto −∞




Stampare foto economicamente: la mia esperienza con LALALAB

Facciamo foto di tutto, ma proprio di tutto, in ogni momento. Dalla colazione, ai viaggi, al sushi della cena, alla nonna, ai gatti, alla spiaggia in cui ci siamo infrattati, fino alle peggio cose che l'essere umano può creare ed immaginare. 
Questo accade ormai da un po' di tempo, visto che gli smartphone sono diventati quasi più efficienti di vere e proprie macchine fotografiche
Eppure anche gli scatti più belli finiscono per rimanere sul nostro cellulare, o al massimo su Instagram. Ma poi perdiamo lo smartphone, lo dimentichiamo sul treno, si rompe, ce lo rubano, casca nella tazza, o comunque in un modo o nell'altro perdiamo tutte le foto. Imprecazioni e brutte parole non risolvono la situazione. 
Certo, puoi aver fatto un back-up, magari su un Clouds o sul pc, ma chi ci pensa? Chi ha il tempo di farlo? Diamo per scontato che alle nostre foro non succederà nulla, mai e poi mai.
Una volta le fotografie venivano stampate: andavi dal fotografo e facevi sviluppare il rullino della macchina fotografica e poi le mettevi in un album. 
Ma adesso chi lo fa? Dovresti trasferire le foto dallo smartphone ad una pen drive e poi andare da un fotografo che possibilmente non faccia casini e che non costi una fortuna
Tempo fa, a proposito, la mia amica Simona (MissPenny09 su YouTube) ha parlato di una applicazione interessante che aveva provato (clicca qui per il suo video), e io che di Simona mi fido (più o meno dai) ed ho deciso di provare questa app.
Sto parlando della piattaforma LALALAB, che consente appunto di stampare le fotografie che abbiamo sul nostro smartphone e riceverle direttamente a casa.

lalalab

LALALAB è principalmente una applicazione gratuita, per smartphone sia Android che iOS, che nasce nel 2012 col nome di Polagram, per poi digievolvere in LALALAB appunto nel 2015. Da quel momento l'app si è espansa e al momento spedisce in 70 paesi del mondo, ed è tradotta in 5 lingue, persino in italiano. Ho visto che LALALAB funziona anche da pc ma la mia esperienza riguarda l'applicazione smartphone, anche perché è lì che abbiamo un po' tutti il maggior numero di foto.

In ogni caso, sia da pc che da smartphone, ho visto che il funzionamento è simile ed è così semplice che mi vergogno anche a spiegarvelo. Basta scaricare l'applicazione dallo store ed iscriversi inserendo email e i propri dati, e poi risulta tutto molto intuitivo.
In pratica con LALALAB è possibile far stampare le proprie foto in tantissimi formati: dai fotolibri, ai calendari, alle stampe in diversi formati fino ad un massimo di 20 centimetri per 20, dalle stampe su tela alle calamite, il tutto a prezzi secondo me molto convenienti. 
Sulla applicazione trovate tutti i costi per tutti le diverse possibilità di stampa, quindi niente sotterfugi. 


L'opzione che ho scelto io per provare è quella della box Lalabox che per 15.90€ ti consente di far stampare da 32 foto ad un massimo di 48 in formato Polaroid da 10 per 12 centimetri
Superate le 32 foto, ogni stampa costa 0.29€ quindi a mio avviso davvero pochissimo. 
La cosa praticissima di LALALAB è che, oltre che dalla memoria del telefono (o del computer), si collega anche al profilo Facebook, Instagram e su DropBox, quindi potete scegliere davvero tutte le foto che volete. 



Altra cosa molto comoda e che sinceramente non mi aspettavo è che potete concludere l'ordine con assoluta calma e modificarlo quanto volete. In pratica, prima di pagare, l'ordine è nel cestino dell'applicazione, e proprio da lì potete sceglie di cambiare foto, o personalizzarle.
Nel caso del formato polaroid è possibile ritagliare la foto e posizionarla a piacere, oltre a poter colorare e scrivere i bordi bianchi tipici di questo formato. 
Ma mi raccomando: una volta che avete pagato, non potete più effettuare alcuna modifica al vostro ordine, quindi fate attenzione ché tanto il tempo ce lo avete. 

opinioni lalalabopinioni lalalabopinioni lalalab

Ricapitoliamo: scarichi l'app, scegli le foto anche dai tuoi profili social, personalizzi e poi paghi. Al momento del pagamento vengono inserite le spese di spedizione che per le box sono di 2.99€. I metodi di pagamento sono diversi, fra cui carta di credito e Paypal e si possono inserire anche dei codici sconto. Io ho speso esattamente 14.76€ per 35 foto. 
Veniamo all'argomento codici sconto. LALALAB offre una affiliazione aperta tutti, (molti sul web collaborano con l'azienda, io ho fatto tutto di tasca mia, se non si fosse capito, ma questo non c'entra) per cui ogni volta che fai un ordine dalla loro app ti regalano un codice sconto da 5 euro, da condividere con chi ti pare (fino ad un massimo di 10 utilizzi); ogni volta che qualcuno utilizza il tuo codice tu guadagni a tua volta 5 euro che ti vengono istantaneamente accreditati sull'app. 

Alla fine ci guadagnano tutti insomma. Non so se io stesso possa utilizzare il mio stesso codice sconto ma immagino di no, in ogni caso ne avevo utilizzato uno che la stessa app mi aveva notificato, e sul web è pieno.
Comunque ho effettuato il mio ordine giorno 18 Gennaio, e già giorno 19 ho ricevuto la notifica sul cellulare e una mail che il mio ordine era stato spedito. La spedizione non è tracciabile ed avviene tramite posta prioritaria. So che qui molti storceranno il naso e lo capisco perché il nostro servizio postale non è il massimo, e se ti capita il postino stronzo, son problemi. Spero che quelli di LALALAB sistemino questo aspetto, anche perché avere un tracking è un bene anche per loro. 
Il mio pacchetto è arrivato a casa in Sicilia giorno 25 Gennaio e appena l'ho aperto sono rimasto meravigliato.

stampare foto con lalalab

Non solo per il fatto che il pacchetto fosse personalizzato e molto carino, ma anche per la cura dei dettagli e per la qualità delle foto. All'interno della confezione c'era ovviamente la Lalabox, questa scatolina di cartone perfetta sia come pacchetto regalo che per conservarle, contenente le foto, ma anche un minipacchetto di gomma adesiva UHU Patafix per incollare le foto sulle pareti facendo magari delle forme o dei giochi, un gratta e vinci (con cui ho vinto una gif animata) e un foglietto con cui fare un origami, che non sono riuscito a comporre ma non importa.

Lalalab app stampare foto

Vi dicevo che mi ha stupito la qualità delle foto: non solo sono stampate su carta fotografica FujiFilm, quindi mica robetta, ma anche i colori e la nitidezza delle foto è fedele alle immagini che io avevo selezionato. Inoltre li ho messi in difficoltà: in questa mia esperienza con LALALAB ho scelto di stampare foto di famiglia o amici (per cui non ve le mostro tutte) e noi siamo gente che non sta mai ferma in foto, e c'erano anche scatti con qualità inferiore, fatti in interno e con luce non ottimale, ed in ogni caso il risultato è stato ottimo. 


Quindi sì, per me questo primo approccio a LALALAB è più che positivo. È un'applicazione facile da usare, che non si inceppa; i tempi di consegna sono stati tutto sommato brevi e quando ho dato le foto ai miei familiari (che sono stati le cavie del mio esperimento) erano sorpresi e contenti quanto me; il formato Polaroid ha sempre il suo fascino, e immagino che regalare delle foto, in un'epoca fatta di pixel su uno smartphone sia anche un bel gesto, quasi d'altri tempi.
Qui trovate un'altra esperienza con questa applicazione, per quanto riguarda invece le cornici. 

Voi conoscevate LALALAB





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Black Mask da Acqua e Sapone?! L'ho trovata!

Le mie recensioni cosmetiche sono sempre legate a ciò che mi interessa testare, a ciò che può seguire le mie esigenze, a ciò che mi piace di più.
Insomma faccio di testa mia, ma a volte mi piace ascoltare anche voi e spio le chiavi di ricerca che vi portano qui da me per capire cosa può essere utile per voi. E se una vostra curiosità è anche una mia curiosità, allora facciamo bingo.
Così è nata l'idea di provare la black mask che ho trovato da Acqua e Sapone.

Black Mask da Acqua e Sapone

La black mask (o maschera nera per noi che parliamo spicciolo) continua ad avere un discreto successo complice il fatto che questo trattamento si è fatto conoscere tramite delle immagini (schifosissime) diventate virali con questi vermettini (AKA  filamenti sebacei contenuti nei pori, in linea teorica) attaccati a della sorta di plastica nera, oltre che grazie alle centinaia di celebrity o presunte tali che su Instagram pubblicano selfie con la faccia imbrattata di uno strano composto nero.

Un po' tutti siamo partiti alla ricerca di queste black mask peel off sperando nel miracolo della cosmetica per combattere i punti neri dal viso, per estirparli dalla radice meglio di un prete esorcista con le anime dell'inferno. 
Le maschere nere peel off provengono principalmente dalla Corea e dai paesi asiatici, per cui per un po' di tempo sono state difficili da reperire. Se ricordate circa due anni fa ho recensito proprio una black mask della marca Pilaten ma che avevo acquistato da un sito cinese. E io lo capisco: a molti non piace acquistare online, non sanno come farlo, molti hanno davvero difficoltà a farsi recapitare i pacchetti e altri invece non si fidano di cosmetici prodotti chissà dove e chissà con quali ingredienti.
Per questo, trovare direttamente da Acqua e Sapone un prodotto particolare come la black mask immagino che sia il desiderio di molti.

Credo che ci siano diversi marchi in base alla filiale del vostro Acqua e Sapone, ma da me ho trovato la Oxy Esthétique Peel Off Black Mask.

Oxy Esthétique Peel Off Black Mask

Oxy Esthétique fa parte del gruppo Ludovico Martelli SRL, quelli del Proraso per intenderci, per cui è un brand made in Italy, per l'esattezza di Fiesole, e generalmente si occupa di prodotti per la depilazione. Non so da quanto abbiano messo in vendita la black mask, ma quando l'ho visto sul volantino di Acqua e Sapone, ormai alcuni mesi, ho cercato subito di acquistarla perché ero davvero curioso.
Come tutte le black mask anche questa di Oxy è contenuta in un tubetto con un semplice tappo a vite. Il profumo come molte di queste maschere è chimico/alcolico, ma meno intenso rispetto ad altre che ho utilizzato.
All'interno della confezione c'è anche una spatolina, ma io preferisco applicare la maschera con le mani. Il motivo è semplice: le maschere nere peel off hanno questa consistenza abbastanza spessa, che sembra plastica fusa, è un po' appiccicosa, sguisciosa, e collosa. E questa Oxy non è da meno, per questo motivo trovo che sia più facile applicarla con le mani, o al massimo potete aiutarvi con un pennello. Non è comunque impossibile da stendere, sia chiaro, anzi in pochi secondi è fatta.

Oxy Esthétique Peel Off Black Mask recensione

Ve lo dico subito: anche questa peel off black mask non ha un buon INCI, o meglio, proprio per "sfogliarsi via" quasi fosse un cerotto, deve contenere un polimero sintetico chiamato alcol polivinilico, che va a creare la patina. Proseguendo nella lista degli ingredienti si legge che c'è alcool denaturato, quindi se questi due componenti non vi stanno simpatici andate oltre.
E sempre restando sull'INCI si nota quel carbon black che secondo me è un po' equivoco.
Infatti il carbon black sarebbe il colorante CI 77266 che è sempre composto da carbone ma credo sia diverso dal carbone vegetale o attivo. Così per dire.
Sul retro su legge
"Oxy Peel Off Black Mask è una maschera viso purificante che agisce delicatamente sulla pelle, garantendo una pulizia profonda. La sua formula arricchita con ingredienti efficaci e delicati, carbone vegetale e succo di aloe vera, dona alla pelle un effetto purificante, lenitivo e tonificante."
Comunque sull'uso di questa Black Mask di Oxy non ho nulla da dire, anzi le istruzioni sono più che sufficienti. Loro consigliano:
"Per un miglior risultato utilizzare la maschera dopo la doccia o dopo aver tamponato il viso con un panno caldo per dilatare i pori della pelle e permettere una pulizia profonda."
cosa che io faccio con qualsiasi maschera nera o comunque con qualsiasi trattamento che dovrebbe rimuovere i punti neri, come ad esempio i cerottini.
Sempre sulla confezione si legge di applicare uno strato omogeneo di maschera evitando il contorno labbra e occhi. Con le black mask secondo me c'è sempre il rischio di esagerare e quindi sprecare prodotto, o di, al contrario, applicare poco prodotto che diventa inefficace. Io ho imparato che questo tipo di maschere devono creare uno strato che lasci trasparire il meno possibile la pelle sottostante, per essere funzionali.
Un altro aspetto fondamentale è l'asciugatura: deve essere completamente secca; Oxy in questo senso dice
"Lasciare agire per circa 20/30 minuti o comunque fino a completa asciugatura."
ma nel caso della loro maschera ritengo che servano anche 40/45 minuti affinché sia completamente asciutta, anche perché è inevitabile che ci sia qualche punto del viso che abbia un minimo di accumulo di prodotto.

Review Oxy Esthétique Peel Off Black Mask

Sono solito applicare la maschera solo sul naso, raramente su tutta la zona T e ancora più raramente su tutto il viso, semplicemente perché non ne ho necessità, ma anche per una questione di strappo, altro aspetto importante delle black mask.
Anche Oxy suggerisce di rimuovere il film che si è creato sul viso partendo dal basso verso l'alto. Secondo me non cambia tantissimo se ad esempio si strappa da destra verso sinistra o viceversa, ma trovo che applicando la maschera su tutto il viso non si riesca ad essere delicati (o meglio io non riesco) con la conseguenza che funziona meno. Anche per questo preferisco creare delle strisce di prodotto andando a zone, piuttosto che un'intera maschera.
Per quanto riguarda l'aspetto più importante ovvero i risultati, su di me la Oxy Esthétique Peel Off Black Mask funziona e anche bene. Ovviamente non vi metto il risultato delle mie applicazioni per non urtare gli animi e gli stomaci più sensibili.
Devo però fare due affermazioni che deluderanno un po' di persone che hanno alte aspettative.
Il risultato delle immagini che sono diventate virali secondo me è impossibile da ottenere (almeno con i prodotti che ho usato io fino ad ora), a meno che non abbiate davvero dei punti neri grossi come arance, e immagino quindi che siano in qualche modo photoshoppate. Inoltre noto che le Black Mask hanno una efficacia variabile, non solo in base al tipo di maschera o in base alle proprie esigenze, ma anche sulla stessa persona di momento in momento.

INCI Oxy Esthétique Peel Off Black Mask

Questo per dirvi che su di me che ho più o meno sempre gli stessi punti neri, ritengo efficace una black mask quando, in più applicazioni fatte nel tempo, questa riesce comunque ad eliminare  comunque qualche impurità. Ma so bene che non otterrò mai lo stesso risultato, e che non riuscirò mai ad eliminare totalmente tutti i punti neri in un solo bidibibodibibù.
La Black Mask di Oxy su di me è efficace proprio per questo: tutte le volte che la uso, vedo che alcune impurità restano comunque ancorate alla maschera. Inoltre mi piace perché rimuove anche delle cellule morte e lascia la pelle liscia e compatta.
Questo in realtà è un po' uno dei motivi per cui, nonostante sia conscio di non vedere sparire tutti i punti neri, continuo ad acquistare maschere nere peel off.
Aggiungo che non mi crea irritazioni e che non la trovo dolorosa da rimuovere, salvo in quei punti in cui magari c'è una peluria maggiore.
Inoltre la Peel Off Black Mask di Oxy lascia davvero pochissimi residui che si eliminano facilmente con acqua tiepida.
Per me è promossa e consigliata.

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Voi avete scovato qualche Black Mask nel vostro Acqua e Sapone? O avete qualche prodotto che volete consigliarmi?

Cliccando qui trovate la recensione delle novità Oxy: la Bubble Mask e i Black Strips, i cerottini anti punti neri.


Retinolo: cos'è, a cosa serve e la mia esperienza con un prodotto The Ordinary


 
Superati i 25 anni ho deciso di seguire l'eco della voce di Eva Longoria (d'altronde ognuno ha le proprie muse) che ripete nella mia mente
"La pelle che curi a venti anni, è la pelle che avrai a quarant'anni"


E così ho deciso di iniziare ad introdurre nella mia routine un ingrediente chiamato comunemente Retinolo.
In realtà già da tempo sto cercando di "nutrire" la mia pelle con un range ampio e vario di ingredienti attivi e da cui ho già riscontrato benefici, come ad esempio la vitamina C, ma fino ad ora avevo sempre evitato i prodotti con Retinolo. La motivazione è una cosa brutta: pensavo fosse una "cosa da sciure", da chi ha qualche anno più di me ed ha bisogno di uno stimolo maggiore. 
Ma mi son ricreduto e vi spiego perché.

Cos'è il Retinolo?

Parlare di "retinolo" è un po' generico, perché la questione è più ampia e perché non è l'unico "componente attivo" della sua famiglia. 
Il retinolo fa parte della famiglia dei Retinoidi, e sono tutti derivati della Vitamina A. 


Esistono diverse forme di retinoidi, partendo dagli esteri del retinolo, che sono la forma in assoluto più delicata. Gli esteri hanno infatti bisogno di diverse conversioni biologiche da parte della nostra pelle affinché diventi acido retinoico (tretinoina) che è la forma attiva della vitamina A.
Subito dopo gli esteri arriva il retinolo, sostanza molto utilizzata perché unisce delicatezza ed efficacia. Questo necessita di due passaggi ed è contenuto nelle creme in una percentuale che va dall'0,01 all’1%. A riguardo qui trovate un aggiornamento sui regolamenti dell'Unione Europea. 
Le forme più comuni di vitamina A, e le conseguenti conversioni, sono:

Esteri del Retinolo (es. Retinyl Palmitate) > Retinolo > Retinaldehyde detta anche Retinal > Retin-a detta anche tretinoina detta anche acido retinoico

Quella che comunemente chiamiamo Tretinoina è acido retinoico, la forma più potente di vitamina A, e richiede una prescrizione medica (dovete andare dal dermatologo insomma) per poter essere usata, inoltre non necessita quella conversione biologica ma viene ovviamente sfruttata dalla pelle così com'è.
Non credo sia possibile andare dal dermatologo e dire
"Guardi dottò, c'ho le rughe, mi dia un retinoide"
perché immagino venga prescritto per questioni di acne più o meno acute. A meno che voi non conosciate appunto il dottore, if you know what I mean
Lo so che un po' ci si confonde, vi basti però sapere che ci sono tantissimi studi su queste componenti, per cui internet è pieno zeppo di informazioni. Come sempre vi dico, fate le vostre ricerche perché non sono un medico, né un chimico, e quello che scrivo lo faccio per puro interesse personale. Inoltre di derivati del retinolo ce ne sono diversi. 

Quali sono i benefici del Retinolo? Cosa fa?

In principio il retinolo venne usato come trattamento topico contro l'acne, ma nel corso degli studi si accorsero che questo aveva un'azione più ampia sulla pelle. È stato studiato che la vitamina A agisce sia per contrastare i segni del tempo come rughe e macchie, che l'acne regolando la produzione di sebo e attenuando le infiammazioni. Quindi è adatta praticamente a tutti, sia alle pelli secche che grasse.
Queste forme di vitamina A vengono assorbite dalla pelle favorendo la sintesi del collagene e dell'elastina
Per dirlo in parole povere, è come se i retinoidi andassero a dire alle cellule della pelle di comportarsi bene, di produrre ulteriori cellule giovani e cicciotte affinché la pelle appaia sempre fresca e pimpante. 

In questo senso agisce anche su quelle cellule che sono state danneggiate dal sole, portandole alla normalizzazione. Potrei generalmente dire che è un riprogrammatore della pelle con potere cicatrizzante. Le nostre cellule della pelle hanno infatti dei recettori del retinolo. 
Questi benefici però non sono istantanei, ma, a seconda della formulazione e del derivato della vitamina A che utilizzate, può richiedere parecchio tempo, e la necessità di un uso costante per almeno sei settimane. Quindi non c'è un tempo determinato di utilizzo, semplicemente dovrebbe essere parte della vostra routine.
Per questo mi sono ricreduto sull'utilizzo di retinolo e retinoide: se voglio un risultato, devo portarmi avanti.

Quali sono le controindicazioni dei Retinoidi?

Questi ingredienti ovviamente hanno anche i loro lati negativi, o meglio ci sono degli aspetti su cui puntare l'attenzione. 
I retinoidi possono essere irritanti anche a basse percentuali e provocare pelle secca, desquamazione ed intaccare la barriera cutanea per due ragioni: 
  1. avete la pelle sensibile;
  2. avete iniziato ad usare il retinolo troppo frequentemente.

In genere utilizzando il retinolo è possibile che la pelle abbia bisogno di tempo per maturare la giusta tolleranza all'ingrediente (un po' come capita appunto per la Vitamina C per esempio). Se continui a leggere ti spiego come fare.
Inoltre durante l'uso di retinoidi è necessario proteggere la pelle dal sole durante il giorno, perché tende a sensibilizzarla, quindi è importante usare un SPF.
Ed è meglio sospenderne l'uso durante gravidanza ed allattamento, e rivolgersi al proprio medico per chiarimenti.

Retinolo e Vitamina C: qual è la verità?

Vi avevo accennato alla questione qui quindi è un po' ripetermi ma credo sia utile. C'è chi afferma che questi due elementi non si sposano bene insieme, per due ragioni: il PH dei due ingredienti e di conseguenza anche la variabile irritante che entrambi possono scatenare. C'è chi invece ritiene che retinolo e vitamina C funzionino bene insieme. Bisogna considerare anche il tipo di vitamina C che si utilizza: l'acido ascorbico può essere più aggressivo di un derivato.
Nel dubbio, è possibile usare retinolo e vitamina C a giorni alterni, o, appunto il primo di sera e l'altro di giorno, così da scongiurare una interazione diretta.
È generalmente sconsigliato invece unire una percentuale alta di vitamina C con la forma più potente di acido retinoico, ovvero la tretinoina che viene prescritta dai dermatologi, proprio per l'alto rischio di irritazioni. 

Retinolo e Alfaidrossiacidi fanno la stessa cosa?

Un errore comune che io stesso per un po' ho commesso è pensare che retinolo e alfaidrossiacidi avessero una funzione simile in quanto, il fatto che possa creare irritazione e desquamazione o il fatto che viene considerato come uno stimolatore per il turn over cellulare, fanno pensare che il fine sia lo stesso. In realtà hanno modi di agire differenti, e generalmente gli alfaidrossiacidi hanno una azione sulla superficie esterna della pelle, mentre i retinoidi vengono assorbiti, agendo più dall'interno.
Infatti, se la pelle riesce a sopportare entrambi, può essere ancora più efficace affiancare il retinolo ad un prodotto esfoliante con alfaidrossiacidi. Per avere un effetto a 360 gradi insomma. 
Se non riuscite ad usare peeling chimici e retinoidi nella stessa routine, basterà semplicemente alternare i prodotti skippando un passaggio. 

Retinolo e Niacinamide: si può fare?

Non solo si può, ma viene consigliato, perché la Vitamina B3 ha la capacità di lenire e ridurre le irritazioni, rinforzando il naturale manto protettivo della pelle, come ho avuto occasione di spiegare qui, per cui si sposa bene con eventuali "danni" dati dal retinolo. 


Retinolo in estate: si può usare?

È una domanda molto frequente e la risposta è sì, in linea teorica, se siamo molto attenti con la protezione solare, possiamo continuare ad usare i nostri prodotti con retinoidi durante l'estate, specie se abbiamo raggiunto un buon grado di tollerabilità alla vitamina A, e non abbiamo in corso una situazione irritativa. Se non ve la sentite, un sostituto che non ha problemi di fotosensibilità è il bakuchiol, ne parlo qui
Personalmente, avendo una carnagione chiara con molti nei, preferisco sospendere l'uso della vitamina A, almeno nei mesi più caldi (luglio e agosto) o se so che la mia esposizione al sole aumenta drasticamente, come ad esempio durante una vacanza al mare.
Ne ho fatto un approfondimento dettagliato, click qui.

Come posso ridurre l'irritazione dei retinoidi?

Il problema dell'irritazione che i retinoidi possono dare è comune, può succedere anche a chi magari è abituato a trattare la propria pelle con determinati ingredienti. Le soluzioni sono diverse, ed è più semplice di quanto sembri. 

Per evitare che il retinolo, o qualunque forma di vitamina A, possa intaccare negativamente la nostra pelle basta seguire questi semplici step.

  1. Scegliere gli esteri del retinolo, come il retinil palmitato, che come vi dicevo sono in assoluto la forma più delicata di vitamina A.
    Devo però specificare che gli studi su questi esteri non sono così approfonditi e comprovati come per retinolo e acido retinoico, per cui possono essere un punto di partenza per far abituare la pelle, ma non qualcosa da usare per anni ed anni.

  2. Usare prodotti con basse percentuali di vitamina A, o con attivi incapsulati. Le varie forme di retinoidi infatti possono essere racchiuse in sostanze differenti (fosfolipidi in genere) che ne garantiscono un rilascio più graduale e quindi delicato. Purtroppo non sempre è esplicitata la percentuale di vitamina A nei prodotti, ma possiamo farci una vaga idea in base a dove l'attivo è posizionato nell'INCI.

  3. Fare applicazioni graduali e alternate: iniziare ad esempio con due applicazioni settimanali ed aumentare man mano che la pelle si acclimata alla sostanza. È fondamentale ascoltare le esigenze del nostro viso. Si possono ovviamente fare anche applicazioni localizzate, evitando quelle zone che sappiamo per certo essere troppo sensibili. Io ad esempio so che sul collo devo prestare attenzione. 

  4. Scegliere dei cosmetici che contengano sì retinolo, ma anche altri ingredienti emollienti, idratanti e antinfiammatori, come calendula, camomilla, centella, pantenolo e niacinamide.

  5. Seguire il Retinol Sandwich Method che consiste nell'usare il prodotto con retinolo DOPO aver applicato la crema idratante, e farlo seguire da un altro strato di crema. In questo modo creiamo una barriera sulla nostra pelle, e la vitamina A non sarà a stretto contatto con la cute. Il secondo strato di crema (non serve applicarne a chili ovviamente) va a diluire ulteriormente il retinolo. 
 

Una nuova forma di retinoidi

La ricerca cosmetica, come vi dicevo, fa passi avanti ed è stata "scoperta" una nuova generazione di retinoidi che promettono di essere più efficaci e al tempo stesso meno irritanti dei loro predecessori.
Uno di questi nuovi retinoidi è il Hydroxypinacolone Retinoate (HPR) che è un estere dell'acido retinoico, ed in quanto tale viene recepito dalla pelle come tale, senza bisogno di conversione, ma non richiede prescrizione medica. 
Bisogna mettere le mani avanti quando si parla di HPR: sono ancora pochi gli studi indipendenti a riguardo che ne garantiscono l'efficacia, e al momento non è chiaro a che percentuale l'HPR corrisponda rispetto al retinolo e all'acido retinoico. Non è che ad esempio, serve un 2% di questo componente per fare l'1% di acido retinoico. 
Gli studi su questo ingrediente sono interessanti e promettenti ma essendo un estere, l'idea comune è che sia comunque meno efficace di retinolo puro, o che comunque abbia bisogno di più tempo per agire. 
Nella mia prima esperienza con i retinoidi, ho provato proprio un prodotto che contiene l'Hydroxypinacolone Retinoate ed è un prodotto della nostra amata The Ordinary.
Se non conoscete The Ordinary, o non sapete dove acquistarlo, ve ne ho già parlato qui.



Tratto da https://www.x115.it/tesi-antirughe/retinoidi-invecchiamento-cutaneo.html
The Ordinary Granactive Retinoid 5% in Squalane

The Ordinary presenta una lunga serie di prodotti a base di retinolo e retinoide, per lo più in squalane, che sinteticamente è un idrocarburo saturo che è già presente nella pelle e che all'interno dei cosmetici ha potere idratante e di rendere la pelle liscia. All'interno dei retinoidi di The Ordinary ha anche la funzione di mitigare qualsiasi possibile irritazione.
Il Granactive Retinoid 5% in Squalane è presentato molto bene sul sito The Ordinary anche se la descrizione può essere un po' fraintendibile. Si legge
"Questa soluzione senza acqua di The Ordinary contiene una concentrazione del 5% di un complesso di retinoidi di ultima generazione denominati Granactive Retinoid che secondo le ultime ricerche scientifiche offrono risultati migliori nella lotta contro i segni del tempo senza le irritazioni e gli inconvenienti comuni al retinolo."
Questo è già un po' un controsenso rispetto a quanto poi si legge più in basso sul sito dove dicono che il Granactive Retinoid 5% in Squalane ha una alta forza e una probabilità di irritazione da zero a bassa. Certo, potrà non irritare come il retinolo, ma c'è comunque una possibilità di irritazione. Inoltre pare che solo ultimamente The Ordinary abbia tolto dal commercio il suo Retinol 1%, che era un po' illogico tenere in gamma, visto che sul loro sito affermano che questa nuova formulazione sia migliore e meno irritante.
"Il Granactive Retinoid, una tecnologia attiva che arriva dalle Grant Industries, contiene Hydroxypinacolone Retinoate, una forma altamente avanzata di retinoidi che è, in effetti, un estere non soggetto a prescrizione di acido retinoico che agisce in modo molto più efficace contro l'invecchiamento del retinolo normale, del retinile palmitato e di quasi tutte le altre forme di retinoidi disponibili senza prescrizione."
continuano sul sito, ma come vi ho detto gli studi sull'efficacia del Hydroxypinacolone Retinoate  (HPR) sono ancora pochi;  inoltre, ma è una mia congettura, non so quanto abbia senso dire che un estere di acido retinoico sia più efficace del retinile palmitato che è un estere di retinolo, che è assodato abbia comunque una forza minore anche rispetto al retinolo.
Bisogna specificare che quel 5% di  Granactive Retinoid ha una resa dello 0.5% dell'estere della vitamina A, come specifica l'azienda, per via della composizione oleosa, ma soprattutto per via del solvente in cui è immerso l'attivo, che comporta un rapporto 10:1.
Ma andiamo al Granactive Retinoid 5% in Squalane, che si presenta come un olietto giallognolo e molto fluido.

The Ordinary Granactive Retinoid 5% in Squalane

Ho iniziato ad utilizzare il Granactive Retinoid 5% in Squalane il primo di Novembre dello scorso anno, seguendo quanto detto sul sito, ovvero di usarlo la sera, dopo sieri a base di acqua ma prima di trattamenti più pesanti.
Sin da subito ho notato che, nonostante sia un olio molto leggero, liquido al punto che sul viso corre via, e nonostante io non lo senta sulla pelle, non mi dà l'idea di essere soffocante e fastidioso, non si assorbe benissimo e lascia la pelle leggermente lucida.
Anche badando molto alle quantità che vado ad applicare, - perché sì ero partito col "go big or go home", ma poi ho capito che un paio di gocce bastano - in alcuni punti non viene assorbito benissimo dalla mia pelle. Nulla di drammatico considerando che è un trattamento serale, e che comunque avverto questa sensazione oleosa solo toccando il viso, ma ora ci arrivo.

Opinioni The Ordinary Granactive Retinoid 5% in Squalane

Sin dalla prima applicazione non ho sentito alcuna sensazione di pizzicore, né ho notato alcun rossore. L'unica cosa che ho odiato a primo acchito è stato l'odore, che era appunto di olio leggermente chimico. Nonostante non sia così intenso, me lo sentivo in bocca e mi dava l'idea di respirare qualcosa che potenzialmente mi stesse uccidendo.
Sono drammatico? Sì. 
Comunque no, non sono morto.
L'odore devo dire che nel corso del tempo è sfumato via, ma tornando alla primissima applicazione del Granactive Retinoid 5% in Squalane, il giorno dopo la pelle era in buono stato, non presentava nessuna irritazione, ma era anzi idratata senza risultare lucida o appesantita.
Vista l'esperienza positiva ho deciso di applicarlo anche il giorno successivo sempre di sera,  aggiungendo, dopo un po', della crema viso del momento. E, oltre a non sentire la pelle appesantita, al mio risveglio, non era lucida o grassa ma perfettamente idratata. Ovviamente non ho avvertito irritazione di alcun tipo.
In realtà ho scelto direttamente la versione al 5% proprio perché avevo sentito che la formula fosse delicata, ma non consiglio comunque di iniziare da questa.

Ho continuato ad applicare il Granactive Retinoid 5% in Squalane ogni sera, costantemente fino ad oggi, quindi per quasi quattro mesi, e sul viso non ho mai riscontrato secchezza, sia applicando una crema dopo, sia utilizzandolo da solo.

The Ordinary Granactive Retinoid 5% in Squalane

Dopo qualche settimana non ho più applicato la crema dopo questo retinoide, perché non ne sentivo l'esigenza: la mia pelle è tendente al secco, ma questo prodotto riesce ad idratare bene la pelle.
C'è stata una parentesi in cui ho iniziato ad applicare il prodotto anche sul collo, ma qui la situazione è stata un po' più turbolenta perché ho iniziato ad avere irritazione nella zona della barba, come fosse una irritazione da rasatura, ma non poteva essere una irritazione data dalla rasatura perché utilizzo sempre gli stessi prodotti che non mi danno alcun problema. Credo che comunque la rasatura renda quella zona sensibile, per cui un prodotto del genere, per quanto delicato, può risultare comunque aggressivo.
Sinceramente ho sospeso del tutto l'applicazione del  Granactive Retinoid 5% sul collo, perché non avevo voglia di star lì ad alternare prodotti anche per la zona.
A questo punto sarete stremati, e vi starete chiedendo se questo prodotto The Ordinary mi sia piaciuto, se ho visto risultati, se è efficace e se lo ricomprerei.
La mia risposta è sì, ma no.



Come ho già premesso i risultati dei retinoidi non sono istantanei, ma richiedono mesi e mesi di applicazione, per cui prima di parlane ho preferito arrivare praticamente alla fine del prodotto per avere un'idea quanto più possibile completa.
Se devo dirvi se mi è piaciuto direi di sì: il Granactive Retinoid 5% in Squalane è gradevole da utilizzare, si stende e si massaggia piacevolmente sulla pelle e nonostante sia oleoso non lo trovo occludente.
Dall'altro lato non posso dirvi di aver visto risultati sui miei segni dell'acne o quel che resta della mia ruga in fronte (qui per saperne di più); certo mi ha lasciato la pelle morbida, idratata, liscia, ma giustamente massaggiare ogni sera sul viso un olio di qualsiasi tipo dà questi risultati.
Tra l'altro all'interno del Granactive Retinoid 5% oltre allo squalane, c'è anche olio di jojoba, che è un olio che la mia pelle apprezza anche puro.
Un risultato che ho notato è che i pori nella zona del naso mi son sembrati più piccoli, ma ad essere onesto non so se attribuire questo aspetto a questo prodotto o più in generale al fatto che la mia routine, con tanto di maschere e trattamenti specifici, abbia contribuito.

Recensioni The Ordinary Granactive Retinoid 5% in Squalane

Ci sono però alcuni aspetti del Granactive Retinoid 5% che non mi sono piaciuti e che mi spingono a non riacquistare questo prodotto, indifferentemente dai risultati, perché non mi aspettavo che da un giorno all'altro non avessi più alcun difetto in viso.
Il fatto che ad esempio non si assorba del tutto mi dà l'idea che parte del prodotto finisca inevitabilmente sprecato sul cuscino.
Inoltre ho fatto un po' fatica ad inserirlo all'interno della mia routine e sembra stupido (magari lo è) ma ho un dubbio puramente pratico con questo Granactive Retinoid 5% in Squalane. 
The Ordinary suggerisce di utilizzare il prodotto prima di altri trattamenti più pesanti, per cui immagino prima di una crema (anche se io trovo che lui da solo sia già un ottimo ultimo step di una routine). E questo va bene fin quando però non devo uscire o comunque devo essere presentabile, perché in caso contrario diventa scomodo, a meno che io non faccia una doppia skin routine (quindi una doppia detersione serale), anche se non ne sento bisogno.

Deciem The Ordinary Granactive Retinoid 5% in Squalane

Questa è tutta la mia esperienza con il Granactive Retinoid 5% in Squalane di The Ordinary. Sinceramente dovessi dirvi se consiglio questo prodotto vi direi sì, fermo restando questa lunghissima premessa, se avete la pelle secca, mista o normale, una pelle grassa non so come possa reagire.
Per quanto riguarda i retinoidi in generale, son convinto a volerli tenere più stabilmente nella mia routine, ma con formulazioni che si assorbono meglio e riesco ad integrare con più facilità, e mi sento di consigliarli a chi si affaccia alla soglia dei trentanni, ovviamente tenendo presente il fatto che devono essere introdotti a basse percentuali, facendo abituare la pelle lentamente.


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Non so quanti siano arrivati davvero fino a qui, ma quando si tratta di certi prodotti l'approfondimento è necessario, e tra l'altro mi torna utile per altri prodotti di cui vi parlerò più agevolmente più avanti.
Voi usate il retinolo o un retinoide? Vi interessa o anche a voi sembra roba da sciure?





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