Candle(s) #6
Bolsius Aromatic e novità Yankee Candle

Ciao a tutti!
La primavera ci ha più o meno accolto, con giornate calde e altre un po' strambe ma non importa. Quel che importa è che iniziamo ad abituarci alla bella stagione. E come farlo se non con una qualche candela profumata che possa inebriarci i sensi e la fantasia?
Questa intro, inutilmente poetica, giusto per dirvi che mi andava di chiacchierare sulle ultime candele profumate che ho provato, su quel che mi è piaciuto, e cosa invece no. 

Dopo varie perplessità ho deciso di provare le candele Bolsius Aromatic.

bolsius candele

Bolsius è un marchio Made in Polonia con una buona distribuzione; ho visto i loro prodotti da Brico Center, da Ipercoop e in altri negozi. Ovviamente non ho trovato tutta la linea che consta diverse fragranze e di diverse tipologie di profumatori, dalle candele in bicchiere, dalla tee light, al votivo, al diffusore a bastoncino fino alle cialcine da fondere insieme. 
Inoltre il costo è accessibile e questo a me non spiace mai. Sul sito è ben spiegato tutto quello che riguarda questo prodotto e c'è anche una sezione chiamata "Scoprite la vostra fragranza", ma nulla a che vedere con il test di MilleFiori Milano. 

Per prova ho scelto un paio di votivi: Magnolia, che ovviamente è una fragranza più fiorita, e Sandalwood che invece è più maschile e legnosa.

Bolsius candele profumate

Come loro specificano sul sito, il concetto dei loro votivi è simile a quello di Yankee Candle, ovvero che con uno crei una atmosfera, con più votivi aumenta l'intensità della fragranza. Io però ho scelto profumazioni diverse per cercarne una che potesse soddisfarmi maggiormente.
In realtà entrambi i votivi Bolsius Aromatic si sono comportati allo stesso modo cioè, entrambi hanno una intensità di profumazione bassa che si sprigiona dopo circa 2 ore di combustione. Questo vuol dire che comunque non è una candela che dà fastidio, ma allo stesso tempo, non è adattissima a chi ama profumazioni intense o vuole aromatizzare spazi grandi. Penso che per arrivare ad una certa intensità, servano almeno 3 o 4 votivi, almeno per quanto riguarda le fragranze che ho scelto.
La cera si scioglie uniformemente e non fa fumo o nero sul bordo del bicchiere. Non permane granché del profumo una volta spenta la candela.
Qui vi ho parlato delle novità proposte dall'azienda, incluse le wax melts.

Sempre di Bolsius, volevo segnalarvi le tealight neutre da mettere sotto il bruciaessenze.


Le ho trovate decisamente di qualità, ma la cosa più importante è che spegnendole non fanno fumo o puzza per cui non alterano il profumo della tart che avete sciolto.

Passiamo invece ad un brand che ci dà sempre tanta soddisfazione, ovvero Yankee Candle.


I signori Yankee Candle hanno tirato fuori due nuove collezioni per questa primavera: Riviera Escape, di cui però in negozio non ho ancora trovato nulla, e My Serenity che consta di 4 profumazioni, ovvero Lemongrass & Ginger, Peony, Moonlight, e My Serenity di cui ho parlato qui.


Lemongrass &Ginger non mi ha colpito positivamente, troppo finto agrumata per le mie narici. Le altre tre invece mi son piaciute. Tuttavia al mio primo round di acquisti ho preso solo Peony e Moonlight.


Peony


Note di testa: Peonia dolce – Note di cuore: Peonia rosa – Note di fondo: Legni chiari

Questa fragranza è la prima che ho provato e mi è piaciuta. Un sentore fresco, fiorito ovviamente, femminile, intenso. Ci avverto anche una nota fruttata, come di pesca. Ho cercato di ricordare se avessi mai annusato una peonia per capire se in qualche modo la tart possa somigliare effettivamente al fiore, ma non fa parte delle mie esperienze. Comunque ripeto, per me Peony è promossa ed è una fragranza che permane discretamente dopo essere stata spenta.

Moonlight


Note di testa: Bergamotto – Note di cuore: Legno di fico, bambu’ – Note di fondo: Legni, patchouli

Moonlight è una fragranza più maschile, ma comunque tutto sommato neutra. La prima cosa che ho notato è che questa profumazione è delicata, tanto che per avvertirla a pieno ho dovuto sciogliere quasi metà tart, contro il classico quarto che sono solito spezzare e utilizzare. Mi è piaciuta per varietà le note legnose, ma non ho avvertito il bergamotto. Potrei ricomprarla ma una volta spenta non mi pare resti granché nell'aria.
Un ragazzo nei commenti diceva di avvertire un odore ceroso, che io però non sento. La cosa più vicina a questo sentore ceroso per me sono le note finali, quelle più legnose che tendono ad essere un po' sintetiche, ma poi ognuno c'ha il suo naso e a me non danno fastidio.

Sempre in tema di nuove collezioni, ma che nuove non sono, quei geniacci dei signori Yankee Candle hanno aggiornato la linea Pure Essence, di cui, se ricordate, vi avevo già parlato.
Le fragranze sono tre: Vanilla, Verbena di cui ho parlato qui e White Tea. Le ho annusate e gradite tutte e tre, ma nei negozi a mia disposizione c'erano solo i votivi, così ne ho presa solo uno.

White Tea 



Note di Testa: Limone – Note di Cuore: Tè Bianco – Note di Fondo: Patchouli

Il votivo di White Tea mi è piaciuto parecchio. Il mio naso sente il Tè bianco e una punta di Patchouli ma il limone sinceramente no. È fresca e gradevole, tuttavia, ho trovato un po' debole il formato votivo di questa fragranza. Il profumo si avverte, nulla a che vedere con le Bolsius, ma perde di incisività e anche di permanenza una volta spenta. Penso che prenderò la tart per vedere se rispetta le mie aspettative. 

Infine volevo farvi una rapida carrellata delle referenze classiche che potete trovare tutto l'anno negli stand Yankee Candle e che ben si accordano con queste prime giornate calde. 

Coastal Waters



Una fragranza fresca e neutra. Questo "impeto dei freschi spruzzi (???) dell’oceano" sta ad indicare il profumo che i signori Yankee affibbiano alle fragranze che ricordano il mare, quindi un profumo salmastro, al mio naso un po' sintetico, ma molto meglio di Turquoise Sky. Ci avverto anche una nota fiorita che la rende più gradevole. Comunque credo sia fuori produzione, ma se la trovassi in giro non so se la riprenderei.

Sweet Apple


Per me non è né dolce, né melosa. Non riesco a descriverla, anche se comunque non è sgradevole o fastidiosa, ma francamente è stato un acquisto inutile. Ha di buono che dopo averla spenta persiste nell'aria un profumo piacevole, più buono di quando la si accende. Non la ricomprerei, è insipida.

Black Plumb Blossom



Una fragranza fiorita che si mischia a delle note più fruttate. Loro dicono susine, io dico frutti di bosco, ma piace al mio naso. Anche per quanto riguarda il muschio bianco che i signori YC ci fanno notare, io non lo sento.
Non risulta sintetica, né pungente, anzi è avvolgente e persiste nell'aria. Vorrei provare a sentirla anche in una stagione più fresca. Promossa.

Garden Sweet Pea



Sapete cos'è lo "sweet pea"? Ve lo dico con una gif.


Esatto, il pisello odoroso tanto caro ad Enzo Miccio, ma che io non ho mai annusato.
Comunque questa tart ha una fragranza molto particolare. Un connubio di note floreali, con delle punte legnose e altre punte più dolci. Intensa e avvolgente, tanto che io, avendo piccoli spazi da proifumare, devo utilizzare davvero poca tart o comunque non farla bruciare molto a lungo. 
Promossa anche in climi non propriamente caldi.

Fluffy Towels


Fluffy Towels, come un po' tutte le profumazioni a cera bianca, mi è piaciuta molto. Una profumazione fresca, neutra, che dovrebbe ricordare il profumo degli asciugamani freschi di ammorbidente, e effettivamente vi riesce. Potrebbe essere assimilabile all'arcinota Clean Cotton, tuttavia in Fluffy Towels ci sento delle note floreali più marcate. Nella descrizione ci sono anche note di limone, mela, lavanda e lillà, ma non le ho avvertite così distintamente. 
Buona anche la persistenza post spegnimento. Promossa.


E per il momento è tutto, ma credo che fra non molto seguirà un post con tante altre profumazioni, e magari anche qualche novità!

A presto.



|Beauty Cues #MaskWednesday|
Maschere viso dell'ultimo periodo (Montagne Jeunesse, Delidea, Clinians, Pilaten, Le erbe di Janas)

Era la fine dello scorso anno quando vi ho raccontato tutti gli step della pulizia del viso che faccio in casa e con cui mi trovo, per le mie esigenze, abbastanza bene. 
Sono dei passaggi che, come vi spiegavo, non faccio sempre, un po' perché non ne sento la necessità, un po' perché a volte non c'è tempo nemmeno per soffiarsi il naso; ma non rinuncio mai alle maschere.
Anzi, per dirla tutta, cerco di essere più costante con le varie maschere purificanti e idratanti piuttosto che con tutto l'ambaradan. 
Comunque volevo appunto lasciarvi le mie impressioni di qualche prodotto usato (e finito) da un po' tempo. Ovviamente la strenua ricerca della maschera viso perfetta non si ferma qui.
E, a farmi compagnia e a sharare le sue opinioni sui prodotti da lei provati, c'è la mia amicissima Rory!

Montagne Jeunesse Maschera viso Aloe Vera Face Spa Aloe Vera & Gree Tea

montagne jeunesse face spa
2€//Grande distribuzione, online// 1 maschera
Montagne Jeunesse è un marchio tutto da scoprire, se non fosse che reperirne i prodotti è una caccia al tesoro. Qui da me riesco a trovarlo in un paio di supermercati, fra cui Ipercoop, dove però costa un po' di più e non è presente tutta la linea. In ogni caso, online si trova abbastanza facilmente.
Questa maschera all'aloe e tè verde, in particolare, si presenta come le classiche maschere in tessuto imbevute di siero, che si applicano lasciando liberi occhi e bocca. 
Si applica a viso pulito e si tiene in posa 5-10 minuti. Io, per abbondare, cerco di tenerla fin quando non mi scoccio ché tanto male non fa
Personalmente apprezzo le maschere in tessuto ma a volte ho come la sensazione che il loro effetto sia momentaneo e non sai quanto sia efficace, anche perché è solo una monodose. 
Questa di Montagne Jeunesse mi è piaciuta; l'ho trovata abbastanza imbevuta, e mi ha dato la sensazione di essere lenitiva e rinfrescante. Mi ha lasciato la pelle tonica, luminosa e con i pori un po' chiusi. Piacevole. Unica pecca l'odore, un po' sintetico ma non eccessivamente forte.
Sul sito dicono 
La vostra pelle ha bisogno di nuova energia? Riportala alla vita con la nostra rinfrescante miscela di Succo di Aloe Vera e fresco tonificante  Tè verde. La soluzione più attuale per una pelle lenita e purificata.
Diciamo che, tralasciando l'entusiasmo e il "purificata", posso dire che il prodotto risponde alle caratteristiche. Non è molto idratante, per cui se avete una pelle secca e sperate in questo risultato, secondo me non fa per voi.
Ricomprabilissima, specie da usare dopo trattamenti più aggressivi e arrossanti. 

Delidea Maschera Viso Purificante

delidea maschera purificante
20ml//3€// Tigotà, Acqua e Sapone, Online
Delidea produce due tipi di maschere viso e io, appena ho potuto, me le sono aggiudicate entrambe. La prima che ho utilizzato è proprio la maschera purificante
In genere questo tipo di trattamenti che dovrebbero contrastare le impurità li applico solo sulla zona T e sulle tempie
Questa Maschera purificante di Delidea si presenta come una cremina color verdino con una consistenza quasi in mousse. È un pochino strana e non riesco mai a stenderla in modo perfettamente omogeneo. L'odore è di mela, un po' sintetico e un po' troppo intenso ma non importa.
Una volta asciutta, dopo circa 10 minuti, non è di quelle maschere che vi paralizza la faccia; anche tenendola su un po' più tempo non si secca mai al 100% ma resta sempre un po' elastica e questo è un bene perché non va a seccare troppo la pelle. Dall'altro lato però non mi pare vada bene per una pelle eccessivamente grassa che vuole o ha bisogno di un'azione bomba.
Parliamo degli effetti: è così purificante?
Cosa promette di fare?
Leggiamo sul sito
Per purificare e rigenerare la pelle in profondità, grazie all'azione combinata dell'argilla verde, dell'acqua micellare biologica di limone e del succo di mela. Ideale come trattamento riequilibrante settimanale.
Per quanto mi riguarda non ho visto una efficacia sorprendente su punti neri o pori dilatati, però ho notato che tende a sfiammare i brufoletti e a farli seccare prima. Personalmente non ne ho molti, per cui non è esattamente il prodotto che appatta meglio con la mia pelle. Però può tornare utile anche per un uso topico.
La maschera viene via bene, come se diventasse una schiumetta e mentre si sciacqua si avvertono dei microgranuli che esfoliano la pelle e la lasciano morbida.
Ulteriore aspetto positivo di questa maschera Delidea è che non irrita o arrossa la pelle per cui va bene anche come trattamento last minute o, se come me, vi addormentate col prodotto sulla faccia. 
Visti questi pros and cons non credo la ricomprerei.
Qui trovate la recensione della versione Prime Rughe.

Clinians Patch punti neri
8€ circa//Grande distribuzione// 8 patch
Di cerottini per eliminare i punti neri avevo provato soltanto quelli di Essence che come vi dicevo funzionano a fasi alterne. Diciamo che credo siano un aiuto, ma non la soluzione, specie per quei punti neri piccoli e profondi.
Questi patch di Clinians sono sulla stessa falsariga di quelli Essence ma con alcuni accorgimenti che li rendono migliori.
Intanto puzzano meno.
Secondo sono più sottili e quindi si incollano meglio. Terzo hanno una linguetta di plastica che consente di incollarli sul naso senza impiastricciarvi troppo le mani.
La confezione contiene 8 cerottini, quattro per il naso e quattro per fronte e mento.

fronte- mento

naso
Personalmente li uso solo sul  naso perché sul resto del viso non ho particolari imperfezioni, e i patch a forma di triangolo da applicare su fronte e mento li utilizzo comunque sul naso e vi dirò, li preferisco a quelli appositamente tagliati per il naso. Riesco ad applicarli meglio e si incollano molto bene, seguendo bene la forma del mio naso sbilenco. 
Si applicano su pelle umida e pulita. Personalmente sciacquo semplicemente il viso con acqua tiepida e cerco magari di far dilatare i pori lasciando un panno bagnato e caldo sulla zona. Applico il cerottino e aspetto almeno 10 minuti che sia perfettamente asciutto.
Funzionano?
Sì, abbastanza. Anche loro come gli Essence non sono la certezza di un naso pulito e depurato dai malefici abitanti dei pori ma aiutano a dargli un aspetto più omogeneo soprattutto se avete magari una serata e non volete arrossarvi la pelle. Diciamo che su di me tolgono un 20/40% di impurità.
Sul sito dicono
CLINIANS HYDRA BASIC Patch Cosmetici con Acqua di Mela è un trattamento di pulizia profonda che consente la rimozione dei punti neri e degli eccessi di sebo nella zona T (fronte - naso - mento) in pochi semplici gesti.
Non so se il mio pacco sia vecchio o sia cambiata la linea per cui sul sito c'è scritto "HYDRA BASIC" invece di "HYDRA T". Considerando che i punti neri sono costituiti anche da sebo, ci sta come descrizione. Ma una maschera all'argilla a livello di "essiccazione" del sebo, funziona meglio e in modo più esteso.
Non ricordo il prezzo, ma probabilmente, contenendo più striscette, sono più convenienti di quelli di Essence.


Pilaten Black Head Pore Strip

pilaten black mask
3/5€// Online// 10 bustine da 6 gr
Essendo famosissima all over the World, anche io ho voluto provare la Pilaten Black Mask, la maschera peel off nera protagonista di quelle orride immagini in cui sembra che nei pori della gente si nascondano gli Inferi. 
Non credo abbia bisogno di presentazioni, anche se mi par di capire che vi siano brand diversi a produrla e probabilmente abbiano diverse formulazioni rispetto a questa Pilaten.
Sono maschere reperibili in vari siti cinesi, Amazon e Ebay, e il costo è davvero basso.
Io, nel dubbio che mi facesse schifo, ho preferito prendere la versione in bustine monodose, anche se, con una bustina riesco a farci pure tre applicazioni. 
Si presenta come una roba brutta, nera, dalla consistenza gommosa e leggermente appiccicosa. Ha un odore di alcool/chimico, che per fortuna svampa in fretta.
Non è la cosa più deliziosa da spalmarsi in faccia, anzi è proprio una maschera pro misantropia.
Non ci sono istruzioni in italiano sulla bustina per cui io faccio così:
  • Prima di applicarla cerco di far dilatare i pori con acqua tiepida e un panno da lasciare in posa qualche istante. Non utilizzo detergenti per pulire il viso perché molti hanno un PH acido che va a richiudere i pori, per cui, tendenzialmente, cerco di farla al mattino quando non ho un'intera giornata sul volto.
  • Applico uno strato abbondante di Black Mask solo sulla zona T, raramente su tutto il viso. 
  • Una volta applicata, lascio asciugare almeno 20 minuti, ma anche di più, per una migliore presa.
  • Strappo via la maschera dal basso verso l'alto.
Ma andiamo all'efficacia.
Pare chiaro che questa Black Mask dovrebbe eliminare i punti neri. Nel mio caso ha un potere molto simile ai cerottini: si porta via circa un 10/30% di impurità, quindi la maggior parte resta ancorata.
Tuttavia, quello che mi piace di questa maschera è il suo potere esfoliante e astringente probabilmente dovuto all'alcool di cui sopra. 
Pur probabilmente contenendo i peggiori elaborati chimici, non mi ha creato problemi sulla pelle. Non è aggressiva, non mi arrossa troppo il viso, ma non la consiglierei per una pelle sensibile o particolarmente secca.
Fa male rimuoverla? Leggermente, ma se proprio non ce la fate basta sciacquarla via con acqua tiepida e un panno.
Non so se ricomprerei questa Pilaten Black Mask, ma tutto sommato la uso volentieri a mo'di strip su naso e fronte, e nell'insieme ad altre maschere, ha una logica. 

100gr//4.20€//Bioprofumeria, online// PAO 12m

Sebbene sia conosciuta principalmente come trattamento ayurvedico per i capelli, l'amla può essere utilizzata anche sul viso. Io ho scelto questa di Le erbe di Janas perché la reperisco facilmente, ma non credo vi siano grandi differenze fra un marchio e l'altro.
Dal sito di Janas leggiamo che l'amla
E' uno dei rimedi più utilizzati in Medicina ayurvedica. E' ricchissima di vitamina C ed è un potente antiossidante naturale.
Pelle: Si usa come maschera per nutrire ed ammorbidire la pelle, illumina l'incarnato ed offre una pulizia profonda, ottima per il trattamento di inestetismi come brufoli e punti neri.
Salto a piè pari la parte sui capelli perché ne vorrei parlare un'altra volta. 
Per chi non conoscesse quest'erba, si presenta come una polverina color sabbia con un odore erbaceo appunto, un po' pungente ma non troppo invasivo.
Si mischia un po' di polvere (circa un cucchiaino) con l'acqua calda e si lascia riposare, per poi applicarla sul viso.
Ora, io ho provato più volte ad applicarla sia su tutto il viso che solo sulla zona T, ma se tento di tenerla poco più di due minuti mi arrossa molto la pelle, e il rossore dura molto.
Capite che per uno sbadato come me che, mentre ha su la maschera fa mille cose e si dimentica di sciacquarsi, è un dramma.
Per questo, sulla reale efficacia dell'amla come maschera viso, ho sempre storto un po' il naso: può funzionare a tenerla 2 minuti e ad aver paura ad usarla? Così così.
Seguendo le linee guida dovrebbe nutrire ed ammorbidire. Se per nutrire intendiamo che idrata a fondo, direi di no, ma non mi pare che secchi la pelle.
Illumina l'incarnato e offre una pulizia profonda? Insomma. Per illuminare, sì, secondo me l'amla funziona, anzi è l'effetto che più mi piace. Trovo che abbia un potere astringente e che, essendo leggermente granulosa, quando la si va a rimuovere, fa un effetto scrub. Ma non elimina i punti neri più di un qualunque scrub.
Oltre all'arrossamento, che pare sia normale comunque, un altro effetto indesiderato che ho letto sul web sarebbe quello che l'amla, come sui capelli, tende a scurire i peletti del viso.
Per quanto mi riguarda, più che scurire i peli (o i capelli) mi pare che li lucidi, con la conseguenza che sembrano più scuri e "brillanti". Tuttavia sul viso non ho riscontrato questo effetto, ed essendo uomo, qualche pelo sul viso ce l'ho.
Dunque sono arrivato alla conclusione che chi trova che l'amla scurisca i peli del viso, ha più barba di me.
Comunque non è un prodotto che consiglierei come maschera viso.

Chiudo qui per oggi, ma torno presto con altre review di tante altre maschere.
Buon week-end!



{Aggiornamento #48}
La (brutta) fine che ho fatto e (troppi) acquisti del periodo.

Sono pervaso da una costante sensazione di aver abbandonato questo spazio quando non riesco a pubblicare quanto e quando vorrei. Ma star dietro a tutto è difficile.
Ho realizzato che, il 2015 è stato l'anno dell'immobilismo, o comunque della scarsa produttività, della poca voglia di fare.
Un rubinetto lasciato aperto pensando che entro qualche istante vai a chiuderlo. Invece torni e trovi tutto allagato, quando volevi soltanto un bicchiere d'acqua.
Eppure eri lì un istante fa.
Ok, questa metafora la capiamo solo io, me e me stesso ma è per dire che guardando indietro ho preso coscienza che il mio 2015 è stato così: un fluire di acqua senza nemmeno accorgermene.
Com'è iniziato, è finito.
Adesso invece sembra tutto più movimentato. Giornate che si riempiono, che se fossero volate cosi mentre ero a scuola, sarei stato lo studente più felice al mondo. 
Ora la clessidra si deve girare più rapidamente e in tutto questo i due bulbi pieni di sabbia sembrano non bastare più.

Quanto vorrei avere avuto il tempo di quelli che son stati tutto il tempo a dirci come votare al referendum sulle trivelle, e perché sì e perché no e perché astenersi e pure perché non astenersi.
Non si è raggiunto il quorum, ma è certo che se a dirti di astenerti al voto è un membro del governo, qualcosa non quadra. 
Vorrei il tempo di chi ha avuto tempo di girare tutti gli eventi della Milano Design Week.
Vorrei avere (avuto) il tempo di chi è andato al concerto di Mariah Carey solo per capire per quale forza misteriosa 12 centimetri di tacco riescano a sostenere cotanta ampiezza vista la rarità dell'evento.


E invece io no, il tempo vola e resto a casa, un po' facendo da filippino, un po' facendo lo studente, un po' facendo il factotum, un po' facendo schifo e basta.

E in tutto questo mi son dovuto scontrare, o meglio mi sto tuttora scontrando con l'ingabbiata voglia di comunicare che mi sento dentro. È come se quello che volessi dire, non riuscisse a fluire nel modo e nei tempi in cui vorrei e vien fuori una roba sincopata e confusa, perché per primo è confusa nella mia mente.
Ma poi ci penso, a quant'è bello staccare, chiudere quella porta e non preoccuparsi più dei problemi degli altri senza sensi di colpa.
Isolarsi.

Ma dopo 'sta lagna che manco una prefica, che cosa ho fatto di bello in questi giorni?
Shopping, tanto e sano, visto che comunque era tutto in offerta.

La mia amica Simona (MissPenny09 su Youtube) mi ha contagiato con gli acquisti sul sito di H&M che aveva messo molti capi in sconto al 50% e, dopo un primo acquisto ricevevi una cartolina con un ulteriore sconto del 15% e spese di spedizione a gratis. Capite bene che ho fatto non uno, ma ben 2 ordini.
È un sito molto preciso negli ordini, e lo sapete che io abitando su di un'isola subisco il ritardo di almeno un giorno sulla consegna della merce; ecco, con loro ricevo tutto a casa nell'arco di 36 ore circa dal momento della spedizione

Gli unici 2 inconvenienti del sito di Hennes & Mauritz sono:
  1. Non puoi pagare con Paypal, ma bisogna dire che il pagamento con carta mi è parso sicuro;
  2. Le taglie.
Se molti siti, come concordavamo con Simona, indicano che taglia e quanto sia alto il modello che indossa un determinato capo, per darvi una maggiore idea sulla misura, H&M non lo fa. A questo si aggiunge il fatto che le taglie sono in nomenclatura europea o, per jeans e pantaloni maschili, americana.
Nel caso di taglie europee bisogna aggiungere 4 taglie a quella indicata sul cartellino; 
nel caso di taglie americane bisogna fare + 14 sulla taglia indicata. 
Vi si intrecceranno gli occhi, ma così è. 
Se vi steste chiedendo se abbia il culo così pesante dall'andare in uno dei tantissimi negozi H&M, la risposta è "forse sì". In realtà prima di un mesetto fa, non avevo un negozio di questa catena nel raggio di 80 km. Tuttavia, adesso che c'è il negozio qui "vicino", faccio fatica ad orientarmici nel trovare la merce; inoltre quel che trovi in negozio è in parte diverso da quel che trovi sul sito, e viceversa.

Ma andando alla ciccia, che ho comprato?
In primis, delle tute. Era dall'ultima volta che ho fatto educazione fisica al liceo - evento che si perde nella notte dei tempi - che non compravo una tuta.
Ho resistito ad una strenua lotta intestina che mi spingeva ripudiare (un po' pretestuosamente in verità) le moderne tute con elastico alla caviglia. Insomma, mi facevano schifo tanto quanto quel minestrone con l'uovo sopra che i francesi chiamano carbonara.
Dopo lunghe ricerche ho dovuto gettare la spugna accettando il fatto che se avessi voluto un capo pratico e comodo, avrei dovuto accettare i maledetti elastici alla caviglia. 
Così ho fatto un primo, timido, ordine che includeva questa tuta (o meglio, jogger).

È un blu scuro, e, sebbene abbia scazzato un po' la taglia comprandone una un po' più grande, lo sto indossando spesso e volentieri. È davvero comodo, la fascia elastica alla caviglia, sistemandola un po', non si nota eccessivamente e non vi sottolinea il fianco o la coscia importante, come nel mio caso. Inoltre, sebbene sia felpato, non è così spesso come tessuto e non risulta pesante ancora. 

Comunque superata la reticenza iniziale mi son lanciato in un ulteriore ordine.

Questa volta però in una taglia corretta. Rispetto alla sorella, sebbene il modello sia molto simile, è leggermente più calda, motivo per cui non l'ho ancora utilizzata e credo la metterò presto da parte.
Sempre in tema calzoni ho voluto provare anche i pigiami, sia per il costo ma anche per il fatto che fossero totalmente in cotone.



Ne ho presi due grigi, uno blu e uno borgogna con delle ancore bianche. La striscia sotto non è elastica, quindi non stringe, ma consente al pantalone di non arrivarvi alle ascelle. Molto fresco come tessuto. Peccato che non ci siano già appattate delle maglie.

Spostandoci alla parte superiore del corpo ho preso qualche capo che potesse funzionare nella mezza stagione, per cui, manica lunga ma non eccessivamente doppio come dice la mia amica Rory.
Ho scelto questa felpa, che essendo di neoprene (nome astruso che ho copiaincollato) resta un po' più strutturata addosso, motivo per cui, anche se ho preso una taglia più larghetta, veste abbastanza bene.

Poi ho preso questa, che loro chiamano "felpa" ma non ha nulla delle felpe, ma mi piaceva perché resta un po' lunga e tonda sul sedere, ed ha una cucitura lungo la schiena. 
È leggera, abbastanza adatta alla stagione. Non ho capito come mai le maniche non hanno il bordo in maglina come in questa foto, ma semplicemente un centimetro di cucitura. Non so, mistero ma son dettagli. L'avrei presa bianca, ma forse non c'era più la taglia o non so cosa mi abbia frenato.
E per finire, in questo arcobaleno di colori ho scelto un pullover di cotone anch'esso leggero e adatto al periodo, e, non avendone, l'ho preso nero.

Anche lui l'ho solo provato e mi è parso fresco e comodo, ma vediamo ad indossarlo più a lungo. 
Fra i capi d'abbigliamento del mio ordine su H&M, c'era anche questo parka

Mi era piaciuto perché, pur essendo grigio, lo trovavo luminoso, tuttavia, una volta ricevuto non solo la taglia - una L - era troppo grande per me ma non mi ero accorto fosse tutto poliestere, al contrario degli altri colori di questo modello che hanno una certa percentuale di cotone. Ho provato il reso: basta rimettere tutto nel sacchetto/scatola in cui ti arriva il prodotto e poi segui le istruzioni dal sito e prenotare il tuo reso. Giorno 15 Aprile ho ricevuto la mail che il reso era arrivato ma ancora niente dinero. Vi aggiornerò.

Ovviamente non potevo perdermi la linea Conscious che oltre ad abbigliamento, ha alcune nuove referenze cosmetiche: prodotti per il corpo, maschere viso, shampoo, balsamo e burri per le labbra, tutti con un occhio attento all'INCI e tutto certificato ECOCERT.

 
Io ho fatto un salto nel vuoto scegliendo questa Lozione per il corpo nella versione Relaxing. Un "salto nel vuoto" perché sul sito non sono indicati gli ingredienti e le informazioni reperibili in rete sono pochissime. Comunque ne parliamo meglio in Beauty Cues.

Vorrei anche il tempo di chi riesce a stare al passo con le serie tv perché io nun gliela fò.  Ieri è tornato Il 24 torna Trono di spade con la sesta stagione; ma ci sono pure Outlander, il nuovissimo The Catch, il recuperabile American Crime Story e molto altro. 



In verità, non è che frema dalla voglia di restare 40 o più minuti al pc, magari la sera dopo una giornatina non propriamente allegra e sollazzante, ma quando segui molte serie tv devi avere una tabella di marcia. 
Non so come farò esattamente, con una sessione di esami vicinissima, ma ce la posso fare, ancora non so come, ma probabilmente organizzandomi;
D'altronde se Jon Snow ha alte possibilità di essere sopravvissuto alla congiura dei guardiani della notte, chi sono io a non resistere a questi giorni di delirio primaverile?
Appunto.

Un bacio a tutti!




|Beauty Cues|
Prodotti Corpo: un paio di segnalazioni e Progetto Smaltimento Campioncini
(Vidal, Natura Amica, L'Erbolario, Weleda, Bionova, Biofficina Toscana, Bottega Verde, Alkemilla)

Buongiorno!
Il titolo mi anticipa quindi saprete già che oggi mi andava di chiacchierare di prodotti per il corpo.
Volevo darvi in particolare due suggerimenti e poi ho alcuni campioncini che ho utilizzato per il mero scopo di toglierli di mezzo, visto che li avevo da molto tempo e se aspetto di portarmeli in viaggio, campa cavallo che il campioncino si secca.
Con me, in questa piccola grande impresa c'è anche la mia amica Rory che potete trovare sul suo blog!
Basta chiacchiere, andiamo alla ciccia.
Le prime segnalazioni riguardano principalmente i profumi di un paio di prodotti.
Il primo è il 

Vidal Emotions Bagnoschiuma Exotic Love Fiori di Tiarè

500ml//1.70€// Grand distribuzione
Sapete che non mi creo problemi riguardo la formulazione dei prodotti per la detersione corpo, l'unico metro di giudizio è che lavino bene senza darmi fastidiosi pruriti
E questo è il caso di questo bagnoschiuma Vidal. Non mi dilungo: lava bene, fa molta schiuma come tutti i prodotti da supermercato, e costa pure poco. Ha una bella consistenza cremosa e la nota del tutto positiva per le mie narici è la profumazione al tiarè arricchita con delle note di legno di sandalo davvero gradevole.
Non credo sia una novità ma non l'avevo mai visto. E invece ora l'abbiamo persino ricomprato. Un profumo non persistente, sia chiaro, ma che mi rende la doccia piacevolissima. Consigliato se amate la fragranza.

Passiamo ad un deodorante, che però non mi ha colpito altrettanto positivamente
75ml//3.50€//Grande distribuzione// PAO 12m
Vi avevo parlato dei deodoranti Natura Amica nelle mie questioni di ascelle. Questi deodoranti, qualsiasi sia la profumazione, restano validi: non mi creano problemi nemmeno con un uso continuato e reggono molto bene nell'arco della giornata.
Ho voluto quindi provare questa nuova profumazione al tè verde ma la boccio abbestia.
Il mio naso avverte delle forti note erbose e sintetiche che proprio non mi piacciono. Per quanto mi riguarda anche peggio di Brezza Marina che almeno era sì, sintetico e forte, ma tutto sommato rinfrescante. 
Non infierisco perché comunque la profumazione sparisce in breve tempo e non inficia nell'efficacia del deodorante, per cui non abbiate timore: se iniziate a sudare, i vostri colleghi a lavoro non penseranno che stiate coltivando un prato sotto le ascelle. Tuttavia  la vita è troppo triste per non dover andare alla ricerca di piccoli piaceri profumosi.
Quindi non vedo l'ora finisca così da ricompare la profumazione Talco che resta TOP 4evah.

Vista la compianta dipartita della mia crema corpo al cocco, piuttosto che incentivare l'economia, ho appunto deciso di iniziare il Progetto Smaltimento Campioncini e decimarne alcuni, anche perché, va bene che son sigillati, ma credo scadano dopo un tot.
Diciamo che questa parte serve poco a voi e più a me per un qualche possibile acquisto in futuro, visto che da 10 ml o meno di prodotto, non possono che trarsi conclusioni superficiali. Ma ci si accontenta. Ho suddiviso per maggiore chiarezza i vari campioni per marca.



De L'Erbolario si può dire di tutto tranne che sia un marchio parco di campioni. Io stesso ne ho usati altri in passato, alcuni li ho dati via. In casa al momento ne avevo tre in particolare; intanto il Bagnoschiuma Ortensia, che ho trovato gradevole e fresco nella profumazione, "sorprendentemente" floreale, e nell'utilizzo. È in gel e fa una buona schiuma soffice, detergendo senza eccessi di aggressività. Il profumo non permane, la pelle resta morbida ma se avete una pelle secca, ci vuole la crema.
A proposito di creme, ho provato la Crema Corpo Accordo Viola e quella all'Argan che fa parte della stessa linea della crema viso.
La crema Accordo Viola ha una consistenza abbastanza spessa infatti fa un po' di scia bianca, ma si assorbe abbastanza facilmente, complice quasi sicuramente il fatto che questa crema idrata davvero poco. Ok, io ho una pelle normale che però tende ad essere un po' secca in alcune zone, ma non richiede chissà che prodotto nutriente, per cui capite che questa crema l'Erbolario è a livello "acqua fresca".
Nota a favore di questo prodotto è il profumo: appena stesa si avverte una nota fiorita (sarà la violetta?) poi sulla mia pelle vira a un bellissimo profumo talcato.
Ora, certamente non alza l'asticella della mia mascolinità, ma tutto sommato è una profumazione neutra che possono gradire anche gli uomini. Però essendo intensa e persistente al punto da restare sui vestiti, deve piacere.

Quanto alla crema corpo all'Argan di L'Erbolario ho notato intanto una similarità nella consistenza alla sorella Accordo Viola: un po' spessa ma fa meno scia bianca e si assorbe con altrettanto rapidità.
Quanto al profumo, vi confesso che non l'ho capito al 100%: appena stesa infatti questa crema ha come un sentore di nocciola, che però poi vira al profumo come di burro di karitè. Ma non mi è parso persistente per cui ci interessa poco.
Quel che ci interessa è che questa crema all'Argan mi sembra più idratante (di poco!!) della crema alla Accordo Viola.

Tirando le somme non sono prodotti adatti a me né che mi hanno conquistato al 100% e che comprerei in formato full size. Il bagnoschiuma è carino, ma secondo me costa troppo per il risultato finale; mentre il potere idratante di queste creme è scarso anche per periodi più caldi.



Chi non ha fatto un ordine sul sito EccoVerde e non ha ricevuto questi campioncini di Weleda almeno una volta? Chiunque. Io credo di essermene persi anche un paio da qualche parte, ma non importa.
Ho provato il Doccia Cremosa al Limone che effettivamente si presenta come una cremina bianca che, a contatto con l'acqua fa una leggera schiuma. In verità i 5 ml di campioncino sono bastati a stento per fare una doccia, che se non avessi avuto una spugna, mi ci lavavo giusto un braccio. Il prodotto non è stato male perché, pur essendo in crema, ha deterso senza risultare troppo delicato ( o troppo aggressivo). Il profumo al limone è come impattare col detersivo per i piatti, ma non particolarmente resistente una vola usciti dalla doccia, e comunque non mi spiace.
Quanto alla crema fluida Trattamento Idratante Weleda posso dire che sì, è fluida, ma non inutile. Idrata abbastanza malgrado la consistenza leggera, e su una pelle come la mia potrebbe essere adatta per quando farà più caldo, anche perché risulta rinfrescante. Mi è piaciuto maggiormente il profumo rispetto al docciaschiuma perché è un pelo più dolce e delicato. Anch'esso però non mi è parso permanere a lungo sulla pelle.

Diciamo che se provassi altri campioncini di questi due prodotti Weleda, potrei valutarne l'acquisto, soprattutto della crema fluida per il corpo.



I signori della GALA srl (che producono marchi come Bionova appunto, Delidea, Bio Happy) fanno una cosa che io apprezzo molto: mettono i campioncini dei prodotti nelle scatole dei prodotti, per cui se compri come nel mio caso una crema per il viso, puoi trovarti dentro un campione di Balsamo Corpo Albicocca e olio di Argan.
Questo balsamo mi è piaciuto parecchio: ha una bella consistenza corposa, ma non grassa o unta. Non mi è parso facesse chissà che scia bianca, ma al tempo stesso mi ha lasciato la pelle morbida e idratata. 
Mi ha un po' spaventato il profumo, di albicocca, che appena applichi questa crema, ti svampa in faccia. Ma, una volta presoci confidenza, il profumo risulta gradevole e non mi è parso così invasivo sulla pelle. 
Sinceramente, considerando il prezzo, prenderò il formato grande di questo Burro Corpo Bionova, credo però aspetterò l'autunno perché con l'arrivo del caldo sarebbe troppo nutriente. 




Biofficina Toscana ha alcuni prodotti per il corpo decisamente interessanti. In particolare io ho provato tutti e tre i fluidi corpo, Olivello Spinoso (che ho provato già tempo fa), Miele  e Peperoncino, più il trattamento protettivo viso- corpo della linea Bimbi.
Pare che Biofficina abbia intenzione di sostituire i fluidi con altri prodotti (spero tanto una crema più corposa, magari un burro) per cui li trovate in offerta un po' ovunque. 
Ho trovato che questi tre fluidi, pur avendo ingredienti diversi, abbiano caratteristiche comuni. Intanto certamente la consistenza molto leggera e appunto fluida, che consente al prodotto di assorbirsi subito e di stendersi bene. Dall'altro lato però questi prodotti Biofficina non sono insignificanti da un punto di vista dell'idratazione del corpo. Lungi da me da dire che siano il Sacro Graal delle creme corpo, ma non sono nemmeno così inutili e insulsi.
Quanto alle profumazioni pare che Biofficina Toscana le abbia sostituite per cui non so se i miei campioni fossero "aggiornati". Quello che ho sentito io è di base un po' aroma erboso in tutte e tre le tipologie. Però poi ogni fluido ha delle note aromatiche diverse: Olivello spinoso ha un profumo più agrumato, Peperoncino un profumo un po' più speziato, e Miele un po' più dolce. 
Devo ammettere che non sono fra le mie profumazioni favorite, ma sono poco persistenti per cui ho usato tutti i campioni di questi Fluidi con piacere. Sono prodotti secondo me adatti a questa stagione e per una pelle non eccessivamente bisognosa. Vedremo che cosa ci preparerà di nuovo dall'azienda. 
Quanto al Trattamento protettivo viso-corpo ha decisamente una consistenza più cremosa rispetto ai fluidi, e quindi anche più idratante. Anche qui non siamo di fronte ad un prodotto super idratante ma funzionale ad un periodo di primi caldi e ad una pelle non troppo secca. Quello che non mi ha convinto è l'odore: appena stesa ci sento un profumo anche qui erboso, ma una volta assorbita dalla pelle, diventa più delicato.
Non mi ha fatto innamorare, tant'è che ne ho un altro campione che contavo di provare sul viso, ma credo che la userò sul corpo. 



Bottega Verde è un altro brand che con i campioncini ci va giù pesante, anche considerando la quantità di linee e referenze che hanno, e infatti in passato ne ho già usati diversi.
Quando mi son trovato fra le mani questi due campioni di Bagnodoccia Vaniglia Nera, ero molto curioso perché mi immaginavo questo profumo paradisiaco, avvolgente, sensuale quasi gourmande. Invece, in tutta onestà mi è parso un normale profumo di vaniglia, buono ma non eccelso e nemmeno così intenso e/o persistente.
Per il resto è un bagnoschiuma in crema color bianco perla; produce una buona schiuma e non mi è parso esageratamente sgrassante.
Diciamo che se me lo regalassero lo userei con piacere, ma non credo me lo andrei proprio a cercare e bramare.




Alkemilla ha tre varianti di creme corpo e io mi son beccato il campioncino di quella col profumo peggiore, ovvero la Crema Corpo Sensual. Un puzzo così non lo sentivo da davvero molto tempo. Avete presente quando nella colla tentano di coprire l'odore chimico aggiungendoci una qualche fragranza? Ecco mi ricorda quello il profumo di questa crema Alkemilla. Non so spiegarvelo meglio, solo lo trovo sgradevole.
La fortuna vuole che quantomeno non dura sulla pelle, ma è un peccato, perché la crema in sé mi piace: si stende bene e mi pare idrati abbastanza. Al contrario di quanto ho letto sul web, non mi è parso sia una crema così corposa, non ho notato tanta scia bianca pur con la sua consistenza mediamente spessa, e si assorbe bene, ma non riesco a sopportare proprio l'odore. 
Aggiungeteci il costo e la frittata per me è fatta.
No full size for me, thank you.


E questo è quanto e non mi resta che salutarvi e se vi va passate da Rory!

Voi come vi organizzate con i campioncini? Li collezionate morbosamente o li utilizzate appena li ricevete? Io credo proseguirò col mio PSC anche per quanto riguarda i prodotti viso.

A presto!






Recensioni film: Il caso Spotlight - Storia di una ladra di libri - Room

Buon lunedì e buon Aprile miei cari.
Avrei voluto dirvi che iniziavamo la settimana con un post leggero, disimpegnato, ma poi guardando i film di cui vi parlo ho pensato non fosse esattamente l'intro ideale, ché fra rapimenti, violenze e guerre, non mi son fatto mancare nulla. 
Comunque vi lascio alle mie opinioni su queste tre pellicole e conto di tornare un po' più presente.


Il caso Spotlight (2015)


Titolo originale: Spotlight
Genere: thriller, storico, drammatico
Durata: 128 minuti
Regia: Tom McCarthy
Uscita in Italia: 18 Febbraio 2016
Paese di produzione: Stati Uniti

Nel tentativo di rilanciare il gruppo Spotlight, formato da giornalisti d'inchiesta, il neo direttore del Boston Globe Marty Baron, decide di puntare su un caso che fino a quel momento non aveva avuto la giusta attenzione: abusi sessuali da parte di ecclesiastici su minori.
Fino ad allora non vi era stata infatti una indagine approfondita, ed è proprio questo l'obiettivo di Baron: scoprire se i diversi casi di violenza fossero fra di loro collegati e se i capi della Chiesa Cattolica fossero a conoscenza dei fatti ma avessero insabbiato la questione.
Un percorso per nulla facile che presto incontrerà le prime resistenze. Infatti molti dei documenti riguardanti i processi erano segretati e molte delle vittime, doppiamente vittime di un sistema giudiziario farraginoso e corrotto, non intendevano parlare.
Sarà la caparbietà dei giornalisti Spotlight a portare alla luce una verità per troppo tempo nascosta.


Riguardo a Il caso Spotlight, avevo delle reticenze sul guardarlo o meno. Di base c'è un problema personale mio per cui quando si parla di pedofilia o comunque abusi, mi sento male. Faccio fatica a seguire in un misto di rabbia e ribrezzo. In realtà in questo film la questione delle violenze è trattata in maniera quasi collaterale, perché si sofferma più sulle indagini.
Non scatta il dramma barbaradursiano degli ex bambini vittime di abusi, ma sono solo una parte appunto dell'inchiesta del team Spotlight.
È proprio attorno alle indagini che si sviluppa il film e i suoi personaggi, in un intreccio di voci messe a tacere e poteri forti in grado di piegare legge e morale, e in un crescendo concitato che porterà alla soluzione. Diciamo che il fatto di avere a che fare con una storia vera così recente e attuale, rende il tutto più sentito emotivamente ma la sceneggiatura presa a sé non è originale o particolarmente brillante. Gli attori mi son sembrati credibili nei loro ruoli e ho persino sopportato Mark Ruffalo che stranamente non urla e non ha attacchi di nervi.
Parliamone: candidato a 6 premi Oscar, meritava di vincere? Mi riesce difficile rispondere, non avendo (ancora?) visto tutti i film in nomination. Penso però che per certi versi, l'ho preferito a Il ponte delle spie (pur avendo dato lo stesso voto); Brooklyn per quanto piacevole non aveva la stessa forza, e Revenant forse mancava di un coinvolgimento emotivo più profondo. 

Voto 7 e mezzo

Storia di una ladra di libri (2013)


Titolo originale: The Book Thief
Genere: drammatico, guerra
Durata: 131 minuti
Regia: Brian Percival
Uscita in Italia: 27 Marzo 2014
Paese di produzione: Germania, Stati Uniti

Storia di una ladra di libri racconta le vicende di Liesel Meminger, una ragazzina tedesca di 9 anni che venne affidata ai signori Hubermann.
Siamo in Germania nel 1938, ad un passo dalla seconda Guerra Mondiale. La madre di Liesel è comunista e per sfuggire alle persecuzioni naziste, decise di lasciare in affido i suoi bambini Liesel appunto e Werner. Quest'ultimo tuttavia non raggiungerà mai la famiglia Hubermann morendo durante il viaggio. Da quel momento, la morte, inizierà a narrare di Liesel che, dagli screzi fra i compagni, allo scoppio della guerra, alle letture clandestine che le permetteranno di scoprire tantissimi mondi, sarà destinata ad un lunga, bellissima ma tortuosa vita.


L'altro giorno parlavo con un amico e gli ho detto erroneamente che Storia di una ladra di libri fosse tratto da una storia vera. Questa mia confusione (oltre alla mia pazzia) è dovuta al fatto che la storia di per sé risulta verosimile. Non siamo di fronte alle vicende di una eroina che tutto può e tutto vince ma di fronte al racconto di una vita con la sue sfumature e difficoltà, con i suoi sorrisi e con l'amaro che è in grado di lasciarti in bocca.
Ma malgrado tutto, Liesel rappresenta il bello in un mondo fatto di brutture, la voglia di crescere ma restare se stessi, la forza di continuare. 
Una storia, tratta da un romanzo, sicuramente raccontata in modo lineare e didascalico ma non risulta poco coinvolgente, anzi, non mi son pesate affatto le due ore di pellicola.
Pure qui mi è mancato un pizzico di originalità ma non mi sono mancati bravi attori giovani e un bel po' di commozione.

Voto 7

Room (2015)


Genere: drammatico
Durata: 118 minuti
Regia: Lenny Abrahamson
Uscita in Italia: 3 Marzo 2016
Paese di produzione: Irlanda, Canada

Joy è la madre di Jack e come tutte le madri ha fatto ciò che è necessario per dare il meglio possibile al proprio figlio: ha mentito. Joy è stata rapita dal "vecchio Nick" da circa sette anni e vive segregata all'interno di un capanno. Dalle continue violenze che è costretta a subire, è nato Jack. 
Per cinque anni, Joy, o meglio Ma, ha convinto suo figlio che il mondo fosse composto soltanto da stanza, e che fuori c'era il cosmo e la tv, unica compagnia, trasmette solo finzione.
Una favola, per far vivere il proprio bambino nel miglior modo possibile quando in realtà si ritrovano dentro la mente folle di un uomo. 
Tuttavia, al quinto compleanno di Jack, Joy capisce che non può continuare così, che è arrivato il momento di raccontare al figlio la verità soprattutto per il bene del proprio figlio. Tenterà così di farlo scappare, in modo tale che possa chiedere aiuto. 
Ma una volta aperta stanza, quando sembra che tutto possa andare per il meglio, inizia un'altra salita per Joy e come in un vaso di Pandora, usciranno tutti gli aspetti negativi, dalla rabbia alla frustrazione ai sensi di colpa, fino alla delusione nel trovare una realtà così mutata dopo 7 anni.


Room mi ha sorpreso. Non mi aspettavo un film così intenso, forte ma anche vario nel suo genere.
Perché magari leggendo la trama ti aspetti o un thriller di quelli al cardiopalma, o una pellicola drammatica. In questo caso le due parti si incontrano e si fondono in un certo senso. La parte iniziale diciamo è più ansiolitica, concentrata in quello spazio angusto che è la stanza con un unica fonte di luce naturale, ovvero un piccolo lucernario. 
La seconda parte invece l'intreccio diventa più psicologico, più interno e si concentra più su Joy. E tutto questo intreccio emotivo ti prende e ti affezioni ai protagonisti. Da un lato ti immedesimi, dall'altro provi a pensare come ti saresti comportato al posto loro.
Entrambi i protagonisti sono bravissimi e anche le scelte registiche mi hanno colpito positivamente. 
E mentre scrivo, penso a qualche lato negativo ma non riesco a trovarne qualcuno. La vicenda di per sé è un terreno già battuto; inoltre ci sono alcune parti di "non detto", di silenzi, che mi hanno appesantito leggerissimamente la visione. Ma è proprio un mio volergli fare le pulci, perché per il resto Room mi ha tenuto incollato dall'inizio alla fine. 

Voto 8


Vi sono piaciuti