S.L.U.T | Aprile '14


Altro mese finito, altro S.L.U.T., questa volta non senza fatica, ché se Levante canta
Che vita di merda!!
io ne ho fatto, mio malgrado, un motto di vita.
Ma questa è la rubrica più buonista di tutto il cucuzzaro e serve proprio a ricordarci quanto di positivo comunque ci circondi, anche in piccole cose.
Ho scordato di dirlo l'altra volta, ma se avete suggerimenti, domande, insulti o triccheballacche io sarò lieto di accoglierle.
Iniziamo!





Random 
I got the power!

In questo periodo, dove gli impegni si susseguono e multitasking è riduttivo, io mi ritrovo anche abbastanza spompato, non solo la sera, ma anche dopo aver dormito 12 ore consecutive. Però ci sono attimi della giornata in cui, per arcani motivi, rifiorisco e mi sento energico e volitivo ( ma da dove mi vengon fuori 'ste parole?!). 
Non so come spiegare, ma è come passare dalla seconda alla quarta in un nano secondo. Un'esplosione di energia che parte da dentro e non è acidità di stomaco.
Ché, tra l'altro, all'inizio non ci facevo caso e magari mi ritrovavo senza rendermene conto, in faccende affaccendato. Poi ho iniziato a capire e mi son sentito tipo Dottor Jekyll e Mr. Hide. Purtroppo non riesco a controllare la cosa, quindi quando arriva, arriva.
Ditemi che non sono strano vi prego.

Food
Viviverde Coop - Muesli Croccante biologico
Parlare di cibo dopo le feste pasquali è come parlare ancora a bocca piena, ma di aria non si vive; così vado ad aprire gli stipiti della cucina e ci trovo loro
Conteniamo 375 gr
Costiamo sangue di Papa, ma in offerta ci trovi a 1.99€
Apro, assaggio e resto sorpreso. 
Buoni, croccanti al punto da non spaccarti una gengiva, non troppo stucchevoli e ma saporiti. Ci sto facendo colazione ( roba rara per me che al mattino voglio solo vomitare), merenda ma anche spuntini vari.  
So che esistono due varianti: questa che ho provato, con uva passita, cocco e banana liofilizzata, e una con frutta, che non credo proverò. Io non bevo il latte, per principio e perché mi fa male, quindi li mangio asciutti a uso criceto, e son molto buoni lo stesso.
Di Viviverde avevo provato solo la linea cosmetica, anche questa "bio", ma pare ci sappiano fare.

Daily Moment
22/23:00

Chi vive in famiglia può capire cosa intendo. L'esatto momento in cui tutti vanno a letto o sono usciti e in casa senti solo il ticchettio degli orologi e niente altro. Quell'esatto momento in cui ti rendi conto che la casa è sprofondata in un silenzio che sa di vuoto, e puoi rilassarti.
E la cosa straordinaria è che non hai nemmeno ancora sonno.
Io ho adorato e bramato quegli istanti e  ho dedicato quell'oretta prima dell'abbiocco serale soprattutto a guardare le mie serie tv e a ascoltare musica nuova, ma mi dicono ci sia gente che sfrutti quel silenzio per studiare. Io ci ho provato e ci sono anche quasi riuscito, ma ho capito che non fa per me.

Yankee Candle
Champaca Blossom

Un profumo fiorito, che sa di fresco e di pulito, molto delicato. Forse non molto persistente nell'aria, ma carino al punto tale da poter tenere il brucia essenze acceso a  lungo. A me rilassa pure.
La Champaca dovrebbe essere una specie di magnolia, ma non saprei dire se somiglia davvero al profumo delle magnolie che stanno sbocciando. Forse non ho mai visto una magnolia in vita mia.
Io ormai sono lanciatissimo in queste Yankee fiorite, se ne avete da consigliare sarò felice di provarne altre.

Tech
The Sims™ Gratis

Non credo che al mondo esista qualcuno che non abbia sentito parlare di The Sims, il videogame per pc in cui crei un omino, lo vesti, arredi la sua abitazione e poi lo fai interagire con altri sims. Il problema è che dopo un po' diventa una palla e finisce che ti diverti di più a crackare il gioco piuttosto che giocarvici
Però ne ho trovato una versione che mi sta entusiasmando. E' in pratica l'applicazione per cellulari, sia Android che iOS, che ricalca il gioco per computer ma in maniera semplificata ma a mio avviso più interessante. 
Vi sono diversi livelli che si sbloccano man mano che porti a termine le diverse mansioni, ed ad ogni livello si aggiungo nuove funzioni e nuovi oggetti. Inoltre la città stessa si espande perché non solo si aggiunge un'altra isola, ma è un gioco in rete, per cui collegandolo a Facebook si può interagire con i sims degli amici. La cosa che apprezzo di più è che non ti tiene attaccato morbosamente al telefono, perché vi sono mansioni che richiedono anche delle ore, per cui riesci a non perdere troppo tempo. Ottimo per quando sei in fila alla posta o quando stai sulla tazza.

TV Show
Devious  Maids Season two

Ne avevo parlato nell'ultimo #backtoseries, quando per me era appena una scoperta, ma col tempo è diventato un crescendo di adorazione. 
In questa seconda stagione appena iniziata si sono già aggiunti nuovi personaggi e nuove storie, ma la cosa che apprezzo è che mi faccia ridere. Io non ho mai amato gli show che "devono far ridere" tanto da avere le risate registrate in sottofondo, ma con questo mi viene spontaneo, perché è proprio la caratterizzazione dei personaggi a risultare comica. Apprezzo pure il fatto che non manchino i momenti seri e commoventi, senza che questi risultino pietosi. Vedremo come continua.

Beauty
Le erbe di Janas, Henné tono freddo e Katam
Che io adori questa marca di erbe è noto, soprattutto perché, oltre ad avere un buon potere colorante, creano una pasta molto cremosa e non cola o sporca. Succede che il giorno prima di Pasqua mia madre non trovi in negozio la sua tinta chimica abituale, così mi chiede di farle l'henné. Inizio con l'henné tono freddo mischiato con acqua calda e aceto, lasciato a ossidare un paio di ore e tenuto in testa 3 ore abbondanti.
Il risultato speravo fosse un rosso ciliegia, ma vien fuori un rosso carota che, su una signora che ha superato la 50ina e dalla pelle olivastra, fa un po' gattara.
E mentre lei va in panico, io intanto impasto il Katam con acqua calda e una punta di bicarbonato. Glielo spiattello in testa, lo tiene circa 2 ore e il risultato è un bel mogano omogeneo. La cosa più entusiasmante, oltre a salvare mamma dal mettere una parrucca, è stata la consistenza dei cappelli, che hanno ripreso corpo e volume. 

Fashion 
Cardiganz

Questo è di Zara, comprato eoni fa.
A volte li stiro.
La mia risposta a questo tempo confuso e infelice, è e sarà sempre una sola: cardigan. Io adoro 'ste giacchette da nonno in pensione, e per la mezza stagione sono l'ideale da mettere su o da togliere a seconda delle esigenze. Mi è anche capitato di arrotolarli e farne una sorta di sciarpa, quando magari non fa freddo, ma tira quel venticello che il giorno dopo ti fa svegliare senza voce. Ne ho alcuni, di diversi marchi, stili e colori, ma ne voglio ancora e ancora.

Spero di essere stato più breve dell'altra volta, ma riassumere un mese intero mica è facile, seppur per categorie sceme. Ho tolto la musica, per il semplice fatto che ne parlo già abbondantemente.
Per il resto, fatemi sapere le vostre cose belle del periodo.
A presto!

Io sono tu (2013)

E se Come ammazzare il capo... e vivere felici si è rivelato una mezza ciofeca, un'altra commedia, dello stesso regista, che ho avuto modo di vedere è Io Sono tu.

Titolo originale: Identity Thief
Durata: 85 min
Paese di produzione: Stati Uniti d'America
Genere: commedia
Regia: Seth Gordon

Sandy Bigelow Patterson vive felicemente con sua moglie, in dolce attesa, e le sue due bambine. 
Certo, un nome da donna non ti rende la vita facile, ma Sandy è abituato a superare le ilarità che questo può provocare, tanto da aver fatto carriera. Infatti, si trova a lavorare per uno stronzo che lo sfrutta, ma conta di aggiudicarsi una promozione che potrebbe aiutare finanziariamente la sua famiglia.
Promozione che, tuttavia, non arriva; così Sandy decide di unirsi ad altri colleghi, anch'essi vessati dal capo, per creare una nuova azienda.
Fin qui tutto normale, ma la situazione precipita quando, proprio sfruttando l'ambiguità di questo nome, Diana, un'esperta ladra d'identità e non solo, riesce ad impossessarsi delle credenziali di Sandy, soprattutto bancarie, iniziando a spendere tutti i risparmi del malcapitato. 
Seguono così tutta una sequela di avventure che vedono il protagonista impegnato a riportare Diana dalla Florida in Colorado, per farla confessare davanti alle autorità. Un viaggio affatto semplice, considerando che la donna è invischiata in altri malaffari, ma che farà uscire fuori il vero carattere della ladra: non una sociopatica, ma una donna sola in cerca di conferme e amore.
Una commedia carina in grado di strappare qualche risata, condita dai classici buoni sentimenti che gli americani non disdegnano mai. Gli attori sono adatti nei loro panni, specie quella patatona di Melissa McCarthy, ma non troviamo dialoghi davvero brillanti e l'originalità non è al top.


Voto 6





P_laylist #5

Torna a distanza di più di due mesi la rubrichetta che raccoglie i pezzi più ascoltati dal sottoscritto, con lo scopo recondito di condividere e di far conoscere qualcosa di nuovo, si spera.
A dire il vero non c'è molto di nuovo, perché ciò che passa in radio non ha attirato l'attenzione del mio sistema uditivo.
Ma il virtuoso richiamo della musica non può placarsi facilmente per cui ho colto il momento e mi sono aggiornato un attimo su alcuni cantanti che conoscevo per nomea o per un vecchio album, ma che avevo abbandonato nel dimenticatoio. E in certi casi ho fatto anche bene.
Ho riscoperto Adam Lambert, il quale quale ha pubblicato un album del 2012 che non conoscevo.
Ho scavato un po' nella discografia di Birdy, per me inedita non fosse per i singoli; sto ascoltando i nuovi lavori di  Lea Michele, quella col nasone che fa Glee, dei The Fray e di Christina Perri.
E, infine, ho ripescato Imany, per pura curiosità, e l'ultimo dei One Republic.
Starete pensando che ho gusti strani, ma a mia discolpa posso dire che salvo circa un paio di brani pro capite fra tutti i citati. 
Se volete magari se ne parla, se qualcuno vi incuriosisce particolarmente.
E soprattutto si accettano suggerimenti.
Comunque, come vi dicevo poche hit, ma giusto perché ci hanno tartassato. Tipo con Can't remember to forget you, del duo culonico Shakira e Rihanna.

che ormai te la ritrovi anche ai bagni agli autogrill. Però devo ammettere che l'insieme funziona, e nel video sembrano due gnocche. Peccato poi arrivi Shaky e inizi a far finta di suonare la chitarra, e la mia eterosessualità torna nel suo angolo buio.
Altro successo quello di Stromae con Tous Les Mêmes, benché non ami e non conosca una cippa di francese, ma evidentemente i massicci passaggi in radio sortiscono effetti sul nostro subconscio.

Finito con i pezzi del momento tocca ai brani della serie "Sconosciuti e un po' sfigation che ascolta solo Pier".
Primo Jon Foreman con In My Arms.
Forse qualcuno lo conosce come componente dei Switchfoot, o forse nessuno lo conosce. Poco importa, io amo questi pezzi lenti, voce e chitarra, pochi fronzoli.
E sempre senza fronzoli ma forse un po' più nota è Ingrid Michaelson con I'm Through, brano che io trovo di una dolcezza incredibile, con una vena di malinconia che l'attraversa.

Questa stessa sensazione la provo ascoltando la cover di You Were Always On My Mind, brano originariamente di Elvis Presley ricantato in questo caso da Keaton Henson. Lui però sconosciuto anche a me, infatti l'ho beccato per caso.

Comunque non mi sono fermato solo a pezzi che hanno il brio di un funerale. 
Ad esempio ho apprezzato molto una partecipante di The Voice UK di quest'anno, arrivata seconda. Lei si chiama Christina Marie, ed ho apprezzato particolarmente una cover di Fix You, dei Coldplay.
Immagino che alcuni dei puristi del gruppo storceranno il naso, tuttavia credo sia comunque una bella e diversa interpretazione femminile del pezzo, poi lei di voce ne ha parecchia.
E direi che mi fermo qui. 
Voi che ascoltate per adesso? Fatemi sapere se vi piacciono questi brani e se volete sapere di più dei cantanti che ho nominato poco fa.
A presto!



{Aggiornamento #21}
Consapevolezza

Buon pomeriggio carissimi.
Sembra ieri che il pesantissimo Marzo sia finito e invece siamo già a metà Aprile. Ché fosse continuato vi sareste trovati un thailandese che pubblica sconcezze al posto mio.
Un mese tumultuoso per la moltitudine di cose da fare, soprattutto pratiche per l'università. Del tipo che in tre giorni ho fatto più di 150km in macchina, che se per voi non sono poi molti, per me son parecchi, e senza contare la quantità di strada percorsa a piedi che credo superi le 20 miglia.
Vi ho raccontato edulcoloratamente la prima parte della disavventura col tirocinio, presto arriverà la seconda, ma, come potete immaginare, è stato anche peggio.
Ora magari ci si ride ma è stato estenuante, e siamo ancora ai primi passi. Vedrete il seguito se vi va.
Ed estenuante è stata anche l'instabilità climatica, ché marzo pazzerello, vaffanculo punto e basta.
E se Aprile sembrava potesse rappresentare la delicata metafora di una nuova fioritura, in realtà si è rivelato una steppa secca e arida.
Il mese si è aperto con 36 ore di passione influenza, sparita così, che manco il mago Silvan.
Poi è continuato con attacchi di insonnia, mai avuti in 24 anni.
Ma, non paghi, non ci siamo fatti mancare ulteriori impegni con la family, fra visite e compleanni, e, sempre come per magia, una travolgente sonnolenza pochi giorni più tardi.
E, non possiamo dimenticare lo studio, che non manca mai anche a pochi mesi dalla laurea.
Il mio stato d'animo in tutto questo?
Pressapoco così

Ma non c'è fine al peggio. Volete un esempio? La prova costume!
Voi siete pronti? Qui meno di un mese e l'ora del giudizio scoccherà inesorabile.
Io non sono pronto, o meglio mi gonfio e sgonfio a mò di fisarmonica in base al tasso di stress e di pacchi di patatine contenuti in dispensa. Ho rispolverato lo step, giusto perché è l'attrezzo che mi ritrovo in casa e giusto perché voglio sentirmi psicologicamente atletico, ma se ci son salito 3 volte, esagero.
Ma voi come state? Che mi raccontare di nuovo?
Avrete notato quanto poco sia presente anche sui vostri blog, ed adesso sapete anche perché. Aggiungeteci pure che il browser del mio pc continua a bloccarsi ogni 30 secondi per ragioni ignote, per cui anche ragioni tecniche mi impediscono maggiore disponibilità.
Spero comunque di continuare con le mie solite rubriche Sono contento abbiate apprezzato S.L.U.T, che per me è proprio un esercizio per guardare indietro e non vedere sempre tutto nero. Tornerà, preparatevi!
Devo anche ringraziare alcune persone che comunque hanno pensato a me e a questo spazio, per alcuni premi.
Intanto Barbara di Cose che capitano solo a me per il Versatile Blogger Awards e Misantrophia per Boomstick Award. Non ho risposto con dei singoli post semplicemente perché ho già vinto questi premi, ma sono sempre lieto di essere nominato.
E, a proposito di nomination, la cara Nabiki mi ha scelto per gareggiare come rivelazione dell'anno ai suoi Nabikini d'Oro. Il 29 aprile scopriremo i vincitori.

In questo ginepraio, aggrovigliato e contorto ma superabile, credo che il carico maggiore sia stato prendere consapevolezza di certe cose. Ché la consapevolezza è una nostalgica strada a senso unico che ti fa rimpiangere di non aver svoltato a sinistra verso l'ignoranza, o meglio verso la noncuranza.
Ma si continua a camminare.





Misadventures of an Imperfect Pier(ef)fect #4
Memorie di un laureando (Prima Parte)

Nella vita dello studente ci si scontra con una infinita serie di difficoltà.
Spesso è la scelta della strada da percorrere, altre volte è una materia che ci da del filo da torcere, altre ancora è magari quel professore che, per ragione ignote anche ad Adam Kadom, continua a rimandarci all'appello d'esame ancora e ancora e ancora. E' una vita, quella dello studente, costellata di gastriti, notti insonni, occhiaie voraginose e spasmi sparsi per tutto il corpo.
Ma c'è uno scoglio che accomuna ogni singolo studente presente sul territorio italiano.
La montagna più ardua e ignota da scalare, con l'aggravante di essere uno degli ultimi e necessari passi per prendere il sudato pezzo di carta.
Il momento in cui pensi che forse sia meglio mollare tutto e andare a ballare nella pubblicità della Pittarello Rosso con Simona Ventura, che tanto pure con una gamba di legno sembri più sciolto.
Questa trave nell'occhio è meglio nota con 2 esatte parole:

Tirocinio Formativo


Se adesso la vostra espressione è pressappoco simile a questa 

allora credo possiate capire il livello di disagio a cui faccio riferimento.
Ovviamente anche a questa povera e prostrata anima che vi scrive ha dovuto espletare la questione, o meglio sta cercando di espletarla considerando che finora il tutto si è risolto in un flop.
Accade che verso la fine di Marzo decisi che era ora di sbrigare le pratiche del tirocinio, che, fra tesi da preparare, esami da dare e casini che certamente sorgono all'ultimo istante, è meglio non rimandare ancora. Ovviamente come asserivo, la questione è ammantata di mistero perché non esistono fonti certe a cui attingere, ma solo voci di corridoio avvolte in una fitta coltre di nebbia e puzza di sudore, che nelle facoltà non manca mai.
Succede però che riesco a scoprire tramite una collega il nome, l'orario di ricevimento e persino l'aula della professoressa che supervisiona gli stage. Anzi, forse è meglio dire che li guarda da lontano, distrattamente e giusto perché non ha altro da fare. Ma comunque un bel mattino decido di recarmi da lei per avere maggiori informazioni, ma è un incontro molto sfuggente considerando che la responsabile quel giorno sembrava avesse finito lo Xanax. Inizia a lanciarmi contro più di quarantacinque parole al secondo, miste a domande e saliva che a stento riesco a schivare a uso Nemo di Matrix.
Riesco a capire che devo scaricare e stampare dei moduli e scegliere un ente da un elenco di convenzionati, contattarlo, chiedere se ci sono posti disponibili; se la risposta è affermativa completare, i moduli con i dati e l’obiettivo del tirocinio e poi tornare da lei per concordare gli orari.
Mi scappa un  
che cazzo ti pagano a fare se devo fare tutto io?
 ma ho paura, quindi sorrido, ringrazio, annuisco e scappo.
Tornato a casa recupero l’elenco delle convenzioni, ovviamente scarno, senza alcun numero di telefono o indirizzo, ma scorgo il comune del mio paese.
Facile, veloce e soprattutto a due passi.
Ora, chiariamoci, io sono uno studente di relazioni internazionali ma ovviamente mica mi aspettavo di ritrovarmi di punto in bianco all’ONU a discutere su che posizione prendere con Putin in Ucraina.
Contavo, al massimo di fare qualche fotocopia per quelli dell’ufficio anagrafe o andare a casa di ottuagenari con gli assistenti sociali ( storia realmente accaduta).
Il giorno seguente, quindi, sono andato al municipio in cerca di qualcuno che potesse avviare la pratica.
Ovviamente deserto, ma riesco a braccare una tizia che sembra passare lì per caso. 
Spiego la questione, mi guarda come i gatti che attraversano la strada e non sanno se vuoi farli passare o ritrovarteli sul parafanghi, ma alla fine cede e mi indica la stanza della responsabile.
Qui....

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