24 agosto 2013

Pitch Perfect (2012)

Sapete come si può cantare come Patti LaBelle, armonizzarsi come le Destiny Child, ballare come Jacko e tutto contemporaneamente?
Io no.
Ma a quanto pare i ragazzi di Pitch Perfect sì.



Tutto ha inizio quando Beca, una ragazza che dovrebbe essere alternativa e figa, ma in realtà ha solo una fissa per le tazze, diventa una matricola della Bardem University. Fra i vari corsi a cui iscriversi ( figata puramente americana, a noi toccano al massimo convegni di millemila ore che, dopo una relazione di 3000 caratteri, ti danno 1 cfu) finirà in quello più inaspettato: le Bella's Bardem, un gruppo femminile di canto a cappella. Ovviamente le Bella's Bardem non sono le uniche cantanti del campus del college. Fra i vari sfigati, infatti, capeggiano i Ritmonelli, che non sono delle sorprese delle merendine Kinder e Ferrero, bensì i detentori del titolo di miglior gruppo vocale.
All'interno dei Ritmonelli, pian piano, si farà strada Jesse, anch'egli matricola e dotato con una grande voce, che dovrebbe rappresentare la parte del figo alternativo ma alla mano e accessibile; In realtà è un ragazzo carino che abusa di striscette sbiancanti per i denti.
La strada per il campionato nazionale non è certamente facile. Il percorso infatti sarà irto di scontri fra i vari gruppi, che metà bastano a far sembrare gli Amici di Maria, un coro dell'oratorio, e le ragazze dovranno allenarsi duramente per riuscire a superare l'impasse di performance canore antiquate.
Con un finale più scontato di Miss Italia, il film si rivela una commedia divertente e giusta nei suoi intenti.
Chiari richiami a Fame e Glee, ma con performance più approssimative - leggasi cantare con il microfono a metri dalla bocca - rendono la storia ancora meno originale, tuttavia qualche battuta diverte salva la pellicola.
Però vi prego, togliete 'sta tazza a Beca che già certe scene sono ad un passo da "2 girls one cup" ci manca una convinta di essere pure simpatica.


Voto 6





17 agosto 2013

Aggiornamento #16*

ATTENZIONE: rileggendo questo post mi sono accorto che non è altro che un lungo e tortuoso e turbinoso flusso di coscienza del tutto inutile. 
Se siete deboli di cornea, evitate.

Ma buon sabato a tutti!
E rieccoci con un nuovo aggiornamento, che, anche se di novità non ce ne sono e immagino voi siate tutti in vacanza, mi va di chiacchierare, che qui, fra Egitto che si massacra, terremoti, folli dai calci e pugni facili, grazie, disgrazie e Lady Gaga vs Katy Perry, non ci resterebbe che piangere.
Proprio ieri sera, fra spossatezza, stanchezza e caldo, non nego che vedere certe immagini in tv mi abbia turbato, dunque preferisco prenderla alla leggera e mantenere questo blog un'oasi di minchiate.
Siamo già ad Agosto e riflettevo che è praticamente volato un anno.
Sì, ok mancano quattro mesi, ma Settembre e Ottobre sono estate in Sicilia, come dovrei notare la differenza?!
Sta di fatto che di questo passo mi ritroverò su un divano senza capelli e con la panza trasbordante a guardare il clone - perché state certi che lo farà - di Barbara d'Urso che presenta un programma inutile spacciato per culturale e di spessore su Canale 5.
Che futuro di merda.
La verità è che sono stati mesi pieni e il tempo è trascorso in fretta, e questi ultimi non sono stati facilissimi.
Il mio odio per questa stagione è atavico e indissolubile.
Io sono il classico tipo che ad Aprile, nelle prime giornate di sole, si sente sciogliere come burro in padella. Immaginate come stia quando si susseguono settimane su settimane con 40 gradi di giorno e 30 di notte.
Oltretutto ho sperimentato caldo di ogni tipo e intensità: da quello umido, afoso, asfissiante della pianura Padana, a quello rovente e assolato della Sicilia. 
Capirete il mio tasso di schizofrenia arrivato a livello "vedo la gente morta e sono stato io". 
Fortuna che almeno un paio di giorni di pioggia e nuvole hanno mitigato la situazione, e adesso ci godiamo sere con 22º.
Agosto poi vuol dire " mese che precede Settembre"; e Settembre vuol dire " sessione di esami". E quest'anno devo mettermi d'impegno per dare uno spintone a questo calvario chiamato triennale. Sarà un po' una lotta al massacro, ma sono fiducioso.
A dire il vero sono parecchio fiducioso, senza una fondata motivazione in fin dei conti, ma finché va così tanto vale cavalcare l'onda della positività. 
E poi Paolo Fox parla bene dello scorpione in questo periodo, quindi che le stelle siano con me.
Ed a proposito di "voglio crederci", la dieta procede e sta sortendo buoni effetti e questo non può che rendermi über contento. 
Ora, a Verona, con un compagno che ti tiene a stecchetto in un disciplinato regime alimentare e quando sei tu a fare la spesa, è facile. 
Il trauma è stato il ritorno a casa, dove la spesa, spesso a random, è fatta da 4 persone diverse, di cui due sono la versione poraccia di Kate Moss, con meno gusto ma sicuramente meno polverina. 
Il problema è che non puoi dire a tua madre che sei a dieta, perché lei ti dirà che non serve la dieta ma a sua volta ti darà una dieta tutta sua in cui decide lei cosa mangi. E se malauguratamente ti becca a sgarrare un attimo, lei è li come un mastino a ricordarti che il tuo culo fa provincia, e, considerando che Crocetta ne ha eliminate alcune, sei pure fuorilegge. 
Per adesso comunque cerco di infottarmi di frutta e verdura, che ti saziano e dice che 'ste vitamine te li ritrovi in inverno a combattere il moccio. Speriamo. 
Apps, Pier, Love.
Comunque ho deciso di essere anche costante nel movimento. 
Quindi cerco di andare a mare, cosa ardua visto il tempo poco fausto, ma soprattutto ho scaricato 2 fantastiche app che ti fanno sudare come una porchetta allo spiedo. Ho iniziato da poco, ma già il primo livello è una strage di ( non così) innocenti lipidi.
Oggi poi mi sono sparato 10 km a piedi solo per comprare un kg di pane, e, a parte il caldo, l'idea non è stata tanto malsana. Non sono nemmeno stanco, tanto che pomeriggio me ne andrò a spiaggiarmi come un'otaria al sole e a fluttuare fra le onde.
E sempre seguendo l'idea che questo post debba essere ricco di inutili amenità, con sommo piacere vi annuncio che sto facendo crescere la barba.
Non voglio fare il Jon Snow dei poveri, ma finalmente sta diventando più folta e non sembra che sia stato contagiato da qualche strana malattia canina che fa cadere il pelo a chiazze.
E ora che con somma fatica ho una pelle più omogenea, ( "una pista da bowling appena lucidata " [cit.]) mi vedo bene, senza sembrare un naufrago dell'Isola dei Famosi. 
Non so, ho sempre avuto il sentore che occhiali, barba, capello spettinato o imperfezioni del viso, creino troppo disordine per convivere contemporaneamente su un' unica faccia. 
Se conoscete una buona marca per un regolabarba, si accettano suggerimenti. 
Per adesso uso un aggeggino a batteria, ma temo che presto mi abbandonerà, senza contare che è una fetecchia e prima che finisca di accorciare mi è già ricresciuta, vista la lentezza.
E, per restare in tema, sto superando la mia schizofrenia tricologica di lavarmi i capelli ogni giorno, pur non essendocene un reale bisogno. Forse ve ne avevo parlato, o almeno alcuni di voi forse lo sanno, ma ho il terrore di ritrovarmi i capelli sporchi, specie mentre sono fuori. Stesso vale per le unghie, infatti repello chi se le mangiucchia. 
Giusto due cose....
Il sunto è che, pur usando sciampo bio e delicato, cure e cazzi vari, stavano cadendo un po' troppo copiosamente, dunque ho posto un freno agli stress, resistendo 6 giorni. Ed in effetti erano ancora puliti ( io non faccio testo, ho paglia in testa ).
Comunque mi sa che in questi giorni non scriverò moltissimo se non per qualche recensione. Non ho per nulla voglia di stare al computer, e il computer stesso me ne da atto spegnendosi da solo in piene crisi di caldo. 
Mi alzo continuamente e faccio fatica anche a guardare un telefilm di 40 minuti. 
Che la pazienza sia con me.
Sempre riguardo al blog, non so se avete notato ma AmoreFraterno ha avuto una battuta di arresto. 
La verità è che non ho più visto mia sorella, che detto così fa pensare al fatto che possa averla tolta di mezzo. In realtà fra spostamenti miei e spostamenti suoi, non abbiamo abbastanza tempo per instaurare quel fantastico legame che ci porta ad odiarci reciprocamente.
Un vuoto incolmabile in questo blog, ma se avete domande, o argomenti che vorreste io esplicassi attraverso la mia personale opinione, lo farò ben volentieri.
E nulla miei cari, io vi saluto.
Ma prima fatemi sapere un po' voi che fate di bello per adesso, come procedono le vacanze, come ve la passate, o oltrepassate! 
Un bacio.




*L'autore di questo blog vuole commemorare una piccola fiamma spentasi troppo presto. E vuole ringraziare questa società che fa una cosa peggiore che abbatterti: non ti sostiene. C'è chi ha la forza di andare avanti da sè, qualsiasi cosa accada, ma non siamo tutti uguali.
Creiamo informazioni e cultura, non soltanto leggi.

11 agosto 2013

The Women (2008)

L'ultima sera prima di lasciare Verona, non avendo alcuna intenzione di uscire visto che il giorno dopo mi sarei dovuto alzare alle 5 per prendere l'aereo di ritorno, mi son sdivaccato sul divano, e su La7 davano The Women.
Purtroppo sempre considerando che alle 5 sarebbe suonata la sveglia, non riuscì a finire di vederlo. 
Ma, per non restare col dubbio di aver perso un capolavoro della cinematografia, pochi giorno fa l'ho recuperato e concluso.
Mary Haines è una moglie, una madre, una donna impegnata nel sociale, una lavoratrice e un'amica. 
Semplice, acqua e sapone, con uno stile tutto suo, lontano dalla borghesia di cui fa parte, ma alla continua ricerca della perfezione. 
Nella sua mente deve  dare il meglio di sè, sempre e a tutti, facendo della sua vita un perfetto castello di carte.
E come tutti i castelli di carte anche questo avrà breve durata.
Basterà infatti un colpo d'anca della giovane e senzuale Crystal Allen, a far crollare tutto, facendo capitolare il marito di Mary, Stephen, fra le sue braccia.
Sarà poi la petulanza di una manicurista a svelare il rapporto fedifrago, prima alle amiche di Mary, e poi, involontariamente, a Mary stessa.
Dal rifiuto, al tentativo di riconquista, al divorzio, la protagonista attraverserà diverse fasi fino a prendere coscienza che buona parte della sua vita non è stata altro che una farsa tutta protesa ad accontentare gli altri, senza pensare cosa realmente volesse per sè.
Se da un lato la commedia risulta leggera e divertente, accompagnata da battute piacevoli, e molto Sex and the City oriented, dall'altro gli spunti di riflessione annegheranno in un mare di scarsa credibilità. Lo stesso vale per molti dei punti drammatici del film, come la sofferenza per un amore ormai infranto, che risulteranno macchiette al limite della parodia, quasi fuoriluogo in questo contesto.
Poco efficace, inoltre, l'espediente di non far apparire nemmeno una figura maschile, manco di sghiscio, nel tentativo di avere un punto di vista esclusivamente femminile, pur tuttavia restando l'uomo, il motore dell'intera vicenda.

Voto 6.5 ( per la simpatia di Maggie/ Cloris Leachman )


Comunicazioni di servizio:
  1. sempre a Verona ho visto un paio di film a tematica omosheshuale, vi interesserebbe la rece? Ho un po' un lack in questo senso, ma me ne sono anche stati suggeriti diversi;
  2. si accettano costantemente suggerimenti riguardo su altri e nuovi ( o vecchi) film di ogni genere ( no porn ). 
Fatemi sapere! 

05 agosto 2013

Le mie prime volte

Una lunga assenza dal raccontarvi ciò che mi accade.
Non che sia un obbligo, ma almeno sfamo gli Alfonso Signorini che mi leggono.
Ho iniziato questo post a Verona, come avevo annunciato nella MozIntervista, dove ho trascorso le ultime due settimane di Luglio.
E così per la prima volta in vita mia ho preso l'aereo. A 23 anni.
Che fosse stata la mia verginità, mi sarei già appeso ad un cappio.
Pensavo fosse più emozionante.
Invece mi è sembrato di stare su un rumoroso autobus costretto a passare fra campi di cotone.
Ciao Jeanie.
Però vedere la mia terra dall'alto è stato bello. 
Mi sembrava di essere in Google Earth 3D version.
L'unico fastidio è stata la forza di inerzia al decollo e la scarsa delicatezza del pilota all'atterraggio.
Per la prima volta ho calpestato il suolo veronese.
E mi son sentito a casa.
E' stato stranissimo.
Io, che per tutta la vita ho vissuto in un paesino di poco più che ottomila anime, adesso che ho spostato il mio sederone in una grande città mi sento ancora nel mio territorio.
Non ho preso nemmeno per un momento le vesti del turista nipponico dal flash facile.
E' stato come se quelle strade mi appartenessero, come se le conoscessi da sempre, come i marciapiedi siciliani che attraverso ogni giorno.
Ammetto che però non ho girato tantissimo, soprattutto da solo, che un'insolazione scaligera proprio non mi andava.
Tipo che mi è bastata una visita al balcone della Capuleti per scottarmi il petto.
E poi le orde di turisti avrebbero fatto retrocedere anche il più incallito tedesco insandalato.
Verona è deliziosa, non è grandissima ma questo è solo un punto a suo favore, perchè è certamente abitabile, percorribile e si apprezza più volentieri. Ci si muove facilmente anche a piedi, anche per chi come me non conosceva le strade.
E poi amo lo stile medievale e tardo medievale. Oltretutto per noi siciliani l'Adige è qualcosa di mastodontico, non avendo fiumi di quest'ordine. 
Per la prima volta ho mangiato il sushi.
Questa mi sa che fosse la seconda volta ...
Che non sei gay se non dici che adori il pesce crudo, che lo mangeresti anche dopo il pranzo di Natale, che te lo faresti iniettare con una intramuscolare, e che, da quando l'hai scoperto, è stato come una standing ovation dei tuoi genitori dopo aver fatto coming out.
Io non lo avevo mai assaggiato. 
E devo dire che il cliché questa volta non aveva tutti i torti. 
Conto di riprovarne altri. Che l'anisakidosi sia con me.
Per la prima volta ho visitato Milano.
E per la prima volta ho preso la metro. 
Milano è altissima, grandissima, piccionosissima, e cinesissima. E' la città che, per questioni di tempo, ho girato meno, ma non per questo mi ha deluso. Anche qui nessun effetto turista. Fortunatamente, essendo andati di domenica pomeriggio era più praticabile e meno chiassosa, ma nel tardo pomeriggio stava riempendosi, considerando che tutti tornavano dal mare et similia.
Per la prima volta ho visto Venezia, che mi ha fatto ricredere sulla piccionitudine e sulla cinesitudine di Milano. 
Sono convinto che quei maledetti volatili un giorno ci uccideranno tutti. Dovreste vedere la naturalezza con cui si appollaiano sui vostri bicchieri con le loro zampette rosse e i loro occhi post LSD. 
Comunque turisti a iosa, come cozze su uno scoglio. Pochissimi gli italiani e te credo visto che per stare un giorno intero devi amputarti una gamba e venderla al miglior offerente.
Ma ciò non toglie che Venezia sia bellezza, arte, storia, imponenza, cultura, eleganza. 
Qui sì che son rimasto senza parole e senza fiato anche per merito dell'afa.

E per la prima volta ho incontrato un uomo che la pensa come me, le cui braccia sono così forti da darmi vita, la cui mente è così matura da darmi forza, il cui cuore è così grande da darmi amore.
Sono felice, ritornerò, prestissimo.



Vi sono piaciuti