Look...ing at Sanremo

( Si, riciclo i titoli, e allora?!?)
Dopo la kermesse americana dei Grammy, ieri, oltre ad essere il giorno di San Valentino, è iniziato il Festival della Musica Italiana di Sanremo.
Che gioia! Non aspettavamo altro, vero?
Invece no. Non c'è nulla da gioire! 
Più che mai quest'anno il Festival ha fatto P-E-N-A!
Si, lo confesso, io non l'ho guardato tutto. 
Ma era San Valentino anche per me, oh! 
E poi è sempre SanRemo, non vorrete mica che me lo sorbisca prestando anche attenzione! 
Eh no!
Stamane comunque mi sono armato di forza e coraggio ed ho rivisto le esibizioni con più attenzione.
Il Festival si è aperto come da rito, con i protagonisti dell'anno precedente. 

E quest'anno abbiamo avuto la fortuna di avere Luca e Paolo, con una loro versione di Uomini Soli dei Pooh, l'unico momento della serata che mi ha strappato un sorriso.
Ha così inizio la serata, che DEVE aprirsi con una coreografia di Daniel Ezralow, che a quanto pare ha un abbonamento al Teatro Ariston e finchè non scade, questo non si schioda. 

Di scaduto invece c'è l'abbonamento RAI. 
Lo avete pagato? Ne vale la pena, anche solo per guardare SanRemo! E attenti che, se siete in ritardo, vi mandano Morandi a casa, e col suo vizietto francamente non vorrei che mi stringesse la mano. 
Fate voi, io ve l'ho detto. Restiamo uniti.
Coreografia spaziale comunque originale come Born Express Yourself This Way, perchè il Festival quest'anno guarda avanti, ai giovani, al futuro. 
Certo, e chi conduce il programma? Un ultra sessantenne.
Parli del coprof....ehm diavolo, ed ecco che spunta Gianni Nonsopresentare Morandi.

Diamo inizio alla musica.
La prima Big ad esibirsi è Dolcenera. Big... ma chi te se fila?!
Comunque, la canzone non è nulla di che a mio avviso, un pezzo molto radiofonico, il cui tema mi sfugge, da un lato parla di mondo dall'altro di amore ( la solita solfa va), con delle sonorità che strizzano l'occhio ai pezzi pop del main stream americano.
Dolcenera ha puntato sulla sua maglia del pigiama inserita all'interno di una gonna di strass oro, con delle scarpe tronchetto di pelle che fanno tanto rock. I suoi capelli sono sempre un mistero, considerando che a 30 anni suonati ha ancora i ciuffi verdi nemmeno fosse Avril Lavigne...da adolescente.
Non ti voglio vedere, nemmeno a casa.


Secondo concorrente in gara è Samuele Bersani, di cui non mi interessa nulla, non mi ha mai interessato e mai mi interesserò probabilmente, e subito dopo a calcare il palco è stata Noemi.
Qualcuno mi spieghi perchè Rocco Papaleo a mo' di becchino deve ripetere tutto quello che dice Morandi! Ma un bel gnocco zitto e fermo, no? 
Magari vi costava anche meno.

Noemi, che ormai biascica le parole alla Vasco Rossi, ha indossato un frac nero con coda a sottolineare dei fianchi mica da ridere, e doppiopetto rosa shocking, con scollatura profonda
tanto tette non se ne vedono.
Per i capelli vedi quanto detto per Dolcenera: perchè i vostri hair stylist insistono a volervi tingere i capelli di colori assurdi , facendovi sembrare
pazze fuggite dal parrucchiere a metà della piega e distruggendo quei quattro peli che avete in testa? Mah. 

Ok, abbiamo capito che sei rossa, mò basta!
La canzone? Beh, sono solo parole, mica è una canzone vera, no?
Ok...andiamo avanti.
Poi è il turno di Francesco Renga con La tua bellezza. Grazie Francesco, lo sapevo già, ma perchè devi cantare tutte le canzoni allo stesso modo? Perchè passi dalla faccia sorniona e simpatica, ad espressioni del tipo "mò ti magno in DO di petto"?

Dopo la dedica di Renga rivolta direttamente a me, il
microfono passa ad una certa Chiara Civello, che, prima che la canzone sia finita, ti strappa un "chi cazzo è?" veloce come uno starnuto.

Non vi linko nulla. Nè foto, nè canzone. Non la conosco e già mi è antipatica. E per chi lo volesse sapere, era vestita che sembrava una abat jour, di quelle brutte.
Dopo il milite ignoto, è il turno di una che di ignoto, ha solo una cosa: la capacità canora. Nessuno l'ha vista. Proprio un Grande Mistero.
Ma il fatto che si chiami Irene Fornaciari non poteva mica voler dire che andasse a fare che so, la panettiera o la postina. 
No, doveva fare la cantante.
Così ieri si è presentata a SanRemo con il suo classico look un po' Foresta di Sherwood, un po' cavallerizza, un po' centro sociale. Una blusa/abito verde militare, abbinata ad un gilet lungo scamosciato, dei leggings e degli stivali bassi di pelle.
La canzone non l'ho capita francamente, sarà che non capisco il dialetto comasco. Sarà lei che rumina invece di cantare. Boh.
Comunque lei si sente molto rock. 
Ma io, vedendola, sento solo un ma vaffanc... che mi viene da dentro.
Subito dopo la figlia d'arte, ecco il momento tanto atteso: Adriano Celentano.
In pratica sto qui, tanto seguito e chiacchierato, ha parlato per 50 minuti dei problemi che riguardano l'Italia, che, vista la reazione, il pubblico in sala all'Ariston ignorava. 
Qui e li qualche vecchia canzone.
Ma mi chiedo, chi è stato il genio che ha voluto introdurre questo monologo, con dei bombardamenti? No, perchè a parte che era credibile come la gravidanza di Beyoncè, ma le scene in studio, interpretate da ragazzi in tuta, erano intervallate da scene che ricordavano vagamente le guerre mondiali. 
Logica, questa grande assente a Sanremo.
Finito l'intervento di Adriano Noncelafacciopiùamolleggiare Celentano, si riprende con la musica. Eh già, perchè effettivamente è il Festival della musica italiana. 
Peccato che come la logica, sia stata una grande assente. 
Ecco che arriva il turno di Emma Marrone e la sua " Non è l'inferno".
Ok Emma, parliamone. Lasciando stare la canzone- protesta sui problemi degli italiani.
Lasciamo stare l'abbinamento chiodo/blusa/short monocromatico verde acqua.
Lasciamo stare la collana-collare di Fido.
Lasciamo stare pure i capelli che sembravano spaghetti di soia scotti.
Ma le scarpe. Perchè? 
Se vivi con le scarpe da tennis perchè giusto a SanRemo, dove c'è SEMPRE stata una scalinata, tu decidi di metterti dei tacchi che farebbero invidia ai trampoli di Lady Gaga? Sembravi mia nonna che cercava di salire su un camion!
E come ti è venuto in mente di farti altri due gradini mentre stavi cantando? Non ti erano bastati quelli di prima?! 
Va bene, proseguiamo.
Poi è il turno dei Marlene Kuntz, che non mi piacciono. Lo so, sono poco rock. Anzi, come direbbe Morandi, sono poco "cult" al contrario dei Marlene.
Fino ad ora sul palco non erano apparse vallette, perchè pare che 
Ivana chissàchefacevidietrolequinte Mrazova, colei che doveva affiancare Morandi, abbia avuto forti dolori al collo e sia stata portata in ospedale per degli accertamenti.
Ma che Sanremo sarebbe stato senza una o più presenze femminili? E così ecco che spuntano le vallette dell'anno scorso, Belen sòdapertutto Rodriguez e Elisabetta mipiaceiltoblerone Canalis, che erano "libere, come possiamo dire? senza impegni".
"Spingete che esce tanta pupù"
Introdotte da un pessimo playback ( viste le abilità canore della Canalis) della canzone de La Bella e la Bestia, dopo essersi fatte tastare le rispettive protesi da Gianni, hanno fatto la ramanzina per non essere state richiamate.
Gira voce che gli abiti da loro indossate siano stati presi da quello che sarebbe dovuto essere il guardaroba di Ivana. In ogni caso look promossi!
Ely indossava un abito bianco con ricami sul corpetto e gonna scultura che da corta, procedeva con un lungo strascico. Belen invece ha coperto le gambe con un abito di tulle nero abbastanza vaporoso, coperto di punti luce, per scoprire il seno stretto in un bustino con scollo a cuore.
Finito questo siparietto si ritorna alla musica. 
Ahahahahah battutona! E' il turno di Eugenio Finardi con "E tu lo chiami Dio" e Gigi D'Alessio e Loredana Berté "Respirare", su cui preferisco tergiversare.

Poi tocca a Nina Zillazirillabrillaarzilla Zilli che, benchè mi stia sulle scatole per il suo atteggiamento da nuova Mina della musica italiana, ha portato una canzone decente. Canzone in cui però manca un'esplosione vocale che secondo me sarebbe stata benissimo e che lei sembra poter gestire.Anche il look non era del tutto da buttare: un abito scultura color sabbia, spezzato dalle decoltè rosso ciliegia.
Da buttare invece quella cofana che si era messa in testa, quel barboncino scuoiato e arricciato da sapienti mani.
No, non mi ricordava la Winehouse, ma piuttosto mia sorella che fa le pulizie il sabato mattina. Peccato perchè il trucco la valorizzava pure.
Altro momento di tergiversamento con Pierdavide Carone e Lucio Dalla con "Nanì" e si riprende subito con Arisa. Anche lei come Emma, leggiadra, scende le scale che sembrano diventare di mascarpone. No, non è un campo minato, sono scalini.
Il trucco mi piaceva anche se poteva osare di più con gli occhi. Il caschettino Caterina Caselli Style ormai è collaudato, ma quel vestito è NO. Un sacco di iuta lucido, che nascondeva perfettamente lo già scarso sex appeal di Miss Sincerità. La canzone era carina, piacevole, nulla di nuovo, nulla di speciale.
Le cover che fa da Victor Victoria la valorizzano molto di più vocalmente.


Per concludere questa magnifica ed encomiabile serata musicale è arrivato il turno dei Matia Mazar, che fortunatamente sono tornati a Silvia Mezzanotte mandando a fancu...ehm a quel paese quella strillona della Faccani. 
Purtroppo non ho altri termini per definire i Matia Bazar se non V-E-C-C-H-I. Il brano che hanno portato in gara sembrava qualcosa di già sentito almeno 20 anni fa, il modo in cui veniva cantato idem. Pure il vestito della Mezzanotte sembrava un vecchio abito del '95 tirato fuori dall'armadio, che un collo rigido fucsia a mo' di strega di Biancaneve avrebbe dovuto renderlo "cult" ( concedetemelo). Silvia cambia sarta.


A questo punto sarebbe ora di avere i voti della giuria demoscopica come in ogni gara che si rispetti, ma no, il meccanismo non ha funzionato. Saranno state le esplosioni pre Celentano, saranno stati gli acuti di Renga, o le grasse risate alle battute di Gianni Morandi, non si sa. Fatto sta che per non sfavorire nessuno la votazione è stata annullata.
Insomma una serata da annullare dalla mente dei telespettatori, e soprattutto dalla mia che per fare sonni tranquilli stasera guardo L'esorcista nella versione del '78, perchè ormai questo festival mi ha temprato a qualunque visione.

10 commenti:

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  1. OK, dopo la tua simpaticissima recensione ne so abbastanza ;)

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    1. dopo la mia logorroica recensione vorrai dire XD

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    2. Un po'. Ma poco poco si.
      la descrizione delle scarpe di Emma era ironica vero? Perchè in realtà avresti voluto parlare del suo vestitino verdesemaforochedapiccolaciandavoinspiaggiaconunougualemapiùbello... giusto?

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    3. Purtroppo la camminata con quelle scarpe ha fatto andare il resto in secondo piano... Sembrava un pesce con le scarpe! Non si può! Fai le prove nelle scale del condominio prima di andare a Sanremo daiii!!

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  2. Non ho visto nemmeno mezzo secondo di Sanremo. Sono stato AHIMÉ impegnato entrambe le sere...

    Però... 'sti doppipetti rosa shocking. Cioè. Non aveva altro nell'armadio la Noemi? Cioè, 'na tuta? Anche perché è inutile che ti avvampi i capelli di quel rosso lì se poi ci infili il rosa shocking subito sotto!

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    1. Che grave perdita u.u puoi sempre rimediare con le esibizioni che ho postato XD

      Il problema non è il rosa shocking, ma il fatto che i capelli siano di un colore osceno, che ti impediscono di raggiungere la sobrietà!

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  3. Guarda... Pur non avendolo visto, se non di sfuggita ieri sera (e credevo di morire di noia) ho già saputo abbastanza da te...
    Questo è un vero articolo che descrive sanremo come è: noioso e vecchio. BRAVO!!!!!!
    Quando vorranno portare novità sulla musica e su presentatori che sanno presentare e pseudo vallette che sanno parlare, lo riguarderò. Per il momento: evviva SKY!!!!

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  4. "Look foresta di Sherwood" della Zucchera non è male! La scollatura della Matia Bazar un pianto, gli shorts verdi di Emma Marroni...che dire? Recensione argutissima!!!!!

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